Convegno " DISPOSIZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO Seminario sulle “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento” (Legge 219 del 22.12.2017)

Sabato, Ottobre 20, 2018
Mestre, Sala Convegni OMCeO Venezia

A lungo attesa, esito di un approfondito dibattito culturale svoltosi nel Paese nell’arco di svariati anni, lo scorso 22.12.2017 è stata licenziata dal nostro Parlamento la legge n.219/2017 “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, pubblicata in G.U. il 16.1.18 e finalmente entrata in vigore il 31.1.2018. I cardini della legge 219/2017 son ben sintetizzati nell’art.1: la “tutela del diritto alla vita, alla salute, alla dignità e all’autodeterminazione della persona”. Con assoluta chiarezza la legge sul consenso informato e sulle disposizioni anticipate di trattamento (DAT) stabilisce che “nessun trattamento sanitario può essere iniziato o proseguito se privo del consenso libero e informato della persona interessata, tranne che nei casi espressamente previsti dalla legge, nel rispetto dei principi della Costituzione” (art. 2, 13 e 32) e della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea. Sempre l’art. 1 afferma il diritto di ogni persona “di conoscere le proprie condizioni di salute e di essere informata in modo completo, aggiornato e a lei comprensibile riguardo alla diagnosi, alla prognosi, ai benefici e ai rischi degli accertamenti diagnostici e dei trattamenti sanitari indicati, nonché riguardo alle possibili alternative e alle conseguenze dell'eventuale rifiuto del trattamento sanitario e dell'accertamento diagnostico o della rinuncia ai medesimi”. La legge promuove e valorizza la relazione di cura, fondata sulla reciproca fiducia, tra il paziente e il medico che si basa sul consenso informato. In ogni momento la persona può rivedere le sue decisioni. Il rifiuto (non inizio) o la rinuncia (interruzione) riguardano tutti i trattamenti sanitari, tra i quali la legge 219 include anche idratazione e nutrizione artificiali. Grande importanza viene attribuita al trattamento del dolore. Infatti l’art. 2 afferma che “il medico, avvalendosi di mezzi appropriati allo stato del paziente, deve adoperarsi per alleviarne le sofferenze, anche in caso di rifiuto o di revoca del consenso al trattamento sanitario indicato dal medico. A tal fine, è sempre garantita un’appropriata terapia del dolore, con il coinvolgimento del medico di medicina generale e l’erogazione delle cure palliative di cui alla legge 15 marzo 2010, n.38.” L’accanimento terapeutico è bandito dalla legge 219 laddove vi si afferma che “Nei casi di paziente con prognosi infausta a breve termine o di imminenza di morte, il medico deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati. In presenza di sofferenze refrattarie ai trattamenti sanitari, il medico può ricorrere alla sedazione palliativa profonda continua in associazione con la terapia del dolore, con il consenso del paziente”. Questi pochi cenni esplicitano chiaramente la portata dell’innovazione culturale introdotta dalla legge sulle “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”. Tale e tanta innovazione necessita di essere acquisita e fatta propria da tutti gli operatori sanitari, i medici in primis.

Per agevolare tale evoluzione culturale l’Ordine provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Venezia, in collaborazione con il Comitato Etico per la Pratica Clinica dell’AULSS 3 Serenissima organizza un incontro aperto a tutti gli iscritti per informare in particolare i medici del territorio – impegnati anche nelle Case di Riposo - e i pediatri e fare chiarezza sui contenuti fondamentali della legge, così da sfatare alcune distorsioni che già si stanno propagando nell’opinione pubblica. I medici dipendenti troveranno analoga specifica occasione formativa in un percorso che le locali Aziende ULSS stanno contemporaneamente mettendo a punto. Tale evento vuole essere un servizio alla professione e quindi alla comunità nella quale i medici vivono e operano quotidianamente, riconoscendo la centralità del medico nelle fasi più importanti della vita e in particolare nel fine vita, laddove il medico si pone a fianco della persona sofferente e la accompagna nel massimo rispetto della dignità umana.

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Segreteria OMCeO Ve
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