AIDS ed epatite C: patologie su cui tenere alta l’attenzione

Due virus: uno, l’HIV, responsabile dell’AIDS, su cui da tempo è calato un silenzio assordante, quasi fosse scomparso dalla faccia della terra, l’altro, l’HCV, da cui si sviluppa l’epatite C, su cui la ricerca ha fatto passi da gigante. Due virus su cui è necessario riaccendere l’attenzione, a partire proprio da medici, dai chirurghi e dagli odontoiatri, che devono saperli riconoscere per diagnosticare in tempo le patologie e indirizzare i pazienti alle cure più accurate.
Sono questi i temi – le nuove acquisizioni e opportunità legate a HIV e HCV con i punti di vista del medico di famiglia e dello specialista – su cui riparte nel nuovo anno l’attività dell’OMCeO di Venezia che ha organizzato il primo corso di aggiornamento per mercoledì 11 gennaio, a partire dalle ore 20, nella sala intitolata a Caterina Boscolo, nella sede dell’Ordine (65 i posti disponibili, 3 i crediti ECM che saranno assegnati).
Ce ne parla Emanuela Blundetto, consigliere OMCeO ma anche rappresentante dell’Associazione Italiana Donne Medico, che con Francesca Gambadoro e Nicoletta Benatelli della Cooperativa sociale GEA di Mestre, altro partner dell’evento, cura la segreteria scientifica dell’incontro.

Dottoressa Blundetto, come è nata l’idea di questa serata?
Si sono incontrate due esigenze. Da un lato le riflessioni del nostro eclettico presidente, Giovanni Leoni, che continuava a chiedersi: ma che fine fanno tutti i pazienti con l’AIDS che dimettiamo?
Dall’altro il fatto di essere stata contattata, proprio nella mia veste di rappresentante dell’Associazione Italiana Donne Medico, dalla Cooperativa GEA, che aveva il desiderio di far conoscere di più sul territorio le proprie attività.
Loro hanno delle case di accoglienza per malati di AIDS, che vengono dimessi dall’ospedale e dunque non sono più in condizioni critiche, strutture che funzionano un po’ come case-famiglia, in cui queste persone vengono accolte e riportate gradualmente a una vita normale.
L’idea, così, ha preso corpo, grazie anche al coinvolgimento del dottor Sandro Panese, responsabile facente funzioni dell’unità Malattie Infettive dell’Ulss 12 Veneziana, oggi Ulss 3 Serenissima.

Da tempo, però, di HIV e di AIDS, non si parla più. Dopo decenni di campagne martellanti, ora virus e malattia sembrano spariti…
È vero: non se ne parla più. E questa è una delle cose che vogliamo sottolineare nel nostro incontro. Ma la malattia non è per niente scomparsa, anzi. I casi non sono in aumento, ma di sicuro non sono neanche in diminuzione. I virus, semmai, colpiscono categorie diverse di persone: prima i più esposti, sia all’HIV sia all’epatite C, erano gli omosessuali perché potevano difendersi meno e avevano, forse, meno percezione della possibile pericolosità dei loro comportamenti.
Oggi, invece, vengono colpiti soprattutto i tossicodipendenti ed è molto molto frequente la trasmissione verticale, cioè da madre a figlio, da genitore a figlio. È vero che oggi ci sono molte terapie che possono essere fatte, ma non sempre, purtroppo, si riesce a proteggere questi ragazzini. Le persone continuano ad ammalarsi perché il consumo di droga, anche di droghe pesanti, non è stato abbandonato, anzi.

Oltre che di HIV si parlerà anche di epatite C.
L’altro grosso problema che vogliamo mettere sul tappeto è la disponibilità della cura per l’epatite C. Oggi una cura c’è, ma deve essere anche sostenibile e bisogna garantirla a tutti. Sul tema una presa di posizione forte è arrivata anche dalla FNOMCeO, la Federazione nazionale, di cui il VicePresidente è il nostro Past President Maurizio Scassola, che ha chiesto al Governo di rendere disponibili a tutti i farmaci (per vedere le richieste della FNOMCeO clicca qui).
Al di là del fatto economico, ci sono dei distinguo: ci sono categorie, penso ai malati all’ultimo stadio, per cui si sta molto discutendo se dare o meno questi farmaci. Ma la realtà è che finalmente di epatite C si può guarire: le cure sono molto efficaci. Io ho due pazienti che sono guariti, mi sembra quasi un’eresia pronunciare questo verbo, e invece è la realtà.
Per guarire, invece, dall’HIV siamo ancora lontani. Come per l’epatite B, ci sono farmaci efficaci che però agiscono esclusivamente inibendo la replicazione del virus. In pratica abbiamo creato dei cronici, che però sopravvivono e possono condurre una vita normale.

Perché è importante risvegliare l’attenzione dei medici e degli odontoiatri?
Il razionale principale del convegno è tenere alta l’attenzione su queste patologie. Noi medici, sia del territorio, sia ospedalieri, dobbiamo tenere alzate le antenne, pensare attivamente che ci sono persone più esposte al contagio di queste malattie, conoscere bene le armi diagnostiche e terapeutiche di cui disponiamo e soprattutto dare ai pazienti una corretta informazione. Perché ormai dottor Google dice di tutto.
Gli odontoiatri, poi, possono essere una di queste antenne sul territorio perché le due patologie danno una sintomatologia anche a carico del cavo orale. Poi non devono abbassare la guardia sul fronte della sterilizzazione e della disinfezione delle apparecchiature e degli strumenti, anche a tutela della loro stessa salute. Può capitare di avere un paziente malato che non te lo dice, tu devi riconoscere i sintomi ed essere pronto.

Come sarà strutturato l’incontro?
La serata comincerà con il dottor Panese che farà un inquadramento epidemiologico delle due infezioni. Poi io racconterò il punto di vista del medico di medicina generale: la corretta informazione, il sospetto, la diagnosi, come comportarsi, a chi rivolgersi… Cercherò di dare delle dritte anche dal punto di vista pratico. Infine parlerà Nicholas Turcati, referente sanitario della Cooperativa GEA, che spiegherà le loro attività, le opportunità che offrono al territorio, la convenzione che hanno con l’azienda sanitaria.

Un incontro, insomma, per fare un quadro della situazione, fortemente voluto da Giovanni Leoni e Maurizio Scassola che, grazie alla Cooperativa GEA e all’Associazione Italiana Donne Medico, prosegue su quella strada virtuosa, ormai intrapresa da tempo dall’Ordine, delle sinergie e delle collaborazioni con gli attori attivi e presenti sul territorio.

Dottoressa Emanuela Maria Blundetto, consigliere OMCeO di Venezia e rappresentante Associazione Italiana Donne Medico
Chiara Semenzato, collaboratrice giornalistica OMCeO di Venezia

Per altre info, il programma dettagliato e per iscriverti clicca qui

Guarda sul tema il video dell'OMS

 

 

Segreteria OMCeO Ve
Categoria News: 
Notizie medici
Pagina visitata 4846 volte