La salute in rosa apre il 2018: a Mestre il convegno delle donne medico

Una spiccata attenzione per le donne: sia per le pazienti, che quasi sempre si sobbarcano i problemi della  famiglia, e troppo spesso vedono riconosciute tardi le loro patologie, sia per le colleghe professioniste, sempre più numerose, ma a cui ancora troppo poco si riconoscono ruoli di prestigio e di responsabilità. Ha un duplice volto la mission dell’Associazione veneziana donne medico (AIDM), che inaugura in rosa l’anno dei patrocini dell’OMCEO lagunare, con il convegno provinciale, La medicina personalizzata: profiili di donna, in programma sabato 13 gennaio dalle 8 alle 14 circa, proprio nella sede dell’Ordine, in via Mestrina 86.

Un momento di analisi e di approfondimento verso alcune patologie di non sempre facile individuazione nella quotidianità della professione di medico di medicina generale, come spiega Viviana Zanoboni, presidente veneziana dell'AIDM e anche lei medico di medicina generale. «Le donne medico – dice – aprono questa finestra di informazione a tutti i colleghi, scegliendo un tema fortemente voluto insieme alla dottoressa Michela Calmasini, responsabile per l’Ulss 3 Serenissima del  Servizio Territoriale delle Malattie Rare. Sono tutte patologie che colpiscono per lo più le donne, ma anche i giovani e gli uomini.  La fibromialgia, la cistite interstiziale, le cardiopatie rare, per citarne alcune, sono tutte patologie di frequente riscontro nell’ambulatorio del medico di medicina generale, ma di difficile inquadramento». 

«Le donne accedono con maggiore frequenza ai servizi sanitari, – si legge nel razionale – assumono più farmaci, riportandone maggiori effetti collaterali; spesso gestiscono i problemi di tutto l’ambito familiare. Pertanto assume un ruolo centrale l’attenzione diretta al miglioramento della loro salute. È rilevante la comprensione delle differenze tra uomini e donne, sia nella ricerca clinica sia nell’erogazione delle cure nell’ambito del Sistema Sanitario. Il corso intende approfondire le conoscenze su alcune patologie di interesse prettamente se non esclusivamente femminile: alcune rientrano tra le malattie rare, altre sono di riscontro più comune, ma di difficile inquadramento diagnostico».

Tra le sezioni in cui è strutturata la mattinata di studi, nella prima parte la professoressa Scaroni e la dottoressa Blundetto analizzeranno la sindrome adrenogenitale e quella di Takotsubo; nella seconda parte con la dottoressa Rosada, saranno analizzati i dati di accesso al Pronto Soccorso delle donne che accusano dolori «e – spiega ancora la presidente di AIDM Venezia – quanto poi questi abbiano avuto diagnosi appropriata». Seguirà, a parlare della fibromialgia, il dottor Giuseppe Paolazzi, responsabile dell’U.O. di Reumatologia dell’Azienda Sanitaria Trentina: proprio dall'esperienza trentina è stato definito un PDTA per la fibromialgia ed è stato anche attribuito un codice di esenzione per questa patologia. Nella terza parte, dedicata al dolore addominale, il dottor Marchiori parlerà dello screening del colon retto e il dottor Ostardo della cistite interstiziale. 
«L’obiettivo che si vuole raggiungere con questo corso – dice ancora la dottoressa Zanoboni – è quello di dare dei consigli pratici per l’individuazione diagnostica e analiizare le ultime novità in campo di approccio terapeutico».

Il convegno provinciale veneziano dell’AIDM sarà seguito da un altro che si terrà probabilmente proprio a Venezia e che coinvolgerà le sezioni di Treviso e Trieste, e dal convegno nazionale in programma a fine aprile a Palermo dal titolo: Approccio multidisciplinare nelle malattie croniche e differenze di genere. Pur essendo formata solo da donne, l’associazione rimane aperta al dialogo e alla conoscenza con tutti, Enti, Associazioni, così come recita l’articolo 2 del nostro statuto: collaborare con le altre Associazioni italiane e internazionali, in modo particolare dell’Unione Europea, per lo studio delle problematiche sanitarie e socio sanitarie che coinvolgono la collettività e in particolare le donne.

Positivo il bilancio dell’anno appena concluso, dice ancora Viviana Zanoboni sorridendo: «Un anno di “lievitazione”, in cui abbiamo lavorato in modo proficuo e siamo stati presenti a numerosi eventi, anche extra sanitari, come l’incontro sui migranti, organizzato con la cooperativa Gea. Esserci è importante: spero che il 2018 sia anno di conferma e consolidamento, mi auguro che tra i temi che riusciremo a trattare possano esserci quello della Slow Medicine e quello delle Dat».

Ma nel 2018 c’è davvero ancora bisogno in Italia di un’associazione donne medico? «Certo – conclude la presidente veneziana – proprio alla luce di quanto accade oggi nel nostro paese. Nonostante le donne medico siano numericamente più numerose, siamo ancora lontani dall’equiparazione dei ruoli. Il nostro motto è matris animo curant, le donne curano con il cuore. Al di là del tecnicismo e del carico burocratico quotidiano l’approccio deve rimanere relazionale e di ascolto, affinché si segua il dettato dell’OMS che recita: la salute è l’insieme delle condizioni fisiche, psichiche e sociali in giusto equilibrio.

Viviana Zanoboni, medico di medicina generale e presidente AIDM Venezia
Chiara Semenzato, giornalista OMCeO Provincia di Venezia

In allegato il programma definitivo del convegno

La segreteria organizzativa fa sapere che le iscrizioni all'evento avverranno in loco, sabato 13 gennaio, in fase di registrazione dei partecipanti

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