Medici o Delatori?

Medici o Delatori?

Il comma 5 dell’articolo 35 del D.Lgs.286/98 (l’accesso alle strutture sanitarie da parte dello straniero non in regola con le norme sul soggiorno non può comportare alcun tipo di segnalazione all’autorità salvo i casi in cui sia obbligatorio il referto a parità di condizioni con il cittadino italiano) che sollevava i medici dall’obbligo di segnalazione dei cittadini immigrati clandestini,bisognosi di cura, aveva ,oltre ad una valenza prettamente umanitaria e costituzionale ,anche un significato pratico di tutela della salute pubblica nel cercare di impedire il diffondersi di malattie potenzialmente infettive nel nostro territorio.

Il Senato della Repubblica, nella seduta del 5 febbraio u.s.,nonostante le numerose prese di posizione giunte da varie parti della società italiana, ha inteso abolire tale norma approvando l’ emendamento 39.306, rendendola “facoltativa” e delegando al personale sanitario (medici ed infermieri), e non solo, la possibilità di segnalare all’autorità giudiziaria la presenza di un immigrato clandestino, ma bisognoso di cure, non colpevole di alcun reato, solo perché si trova sul suolo italiano.

A nulla è valso il netto dissenso motivato del presidente della FNOMCEO Amedeo Bianco che ha voluto ricordare, ai senatori della Lega Nord, estensori dell’emendamento, che “uno dei principi fondamentali che riguardano la salute come bene collettivo è fondato sul libero accesso alle cure e quindi ogni misura o provvedimento che possa limitare tale libertà rischia di tradursi in un boomerang per la tutela della salute collettiva”.

Altra presa di posizione si è avuta anche dal presidente della Regione del Veneto Galan che ha richiamato al buon senso ricordando che la norma abrogata è anche tutela della salute pubblica (vedi Repubblica 5 febbraio 2009). Come non ricordare poi la posizione lungimirante della Regione del Veneto che,negli anni 90, istituì la cosiddetta “tessera sanitaria leggera”, poi adottata a livello nazionale come tessera STP (straniero temporaneamente presente), ad opera dell’allora assessore alla sanità Cadrobbi poi perfezionata dal successore Braghetto?

L’emendamento alla legge 733 è inutile e dannoso. Aumenterà l’invisibilità dei clandestini,favorirà lo sviluppo di percorsi “sanitari” paralleli più o meno leciti, porterà un aumento dei costi della Sanità per ritardata diagnosi, che implica maggior onere nel trattamento, nonché recrudescenza di patologie, in particolare le infettive, in cui è alto il rischio sanitario collettivo.

Auspicando un ripensamento da parte della Camera dei Deputati dell’analisi del testo, ma soprattutto delle sue conseguenze a breve e lungo termine, è necessaria rilettura ed una stretta osservanza del giuramento professionale: … curare ogni paziente con eguale scrupolo ed impegno,prescindendo da etnia,religione, nazionalità,condizione sociale e ideologia politica e promuovendo l’eliminazione di ogni forma di discriminazione in campo sanitario…… e del nostro Codice Deontologico che, all’art 3 Doveri del medico recita: “… Senza distinzioni di età, di sesso,di etnia,di religione,di nazionalità,di condizione sociale,di ideologia,in tempo di pace e in tempo di guerra,quali che siano le condizioni istituzionali o sociali nelle quali opera …”.

Pasquale Picciano








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