Medici tra umanesimo e tecnologia

Come la tecnologia ha influenzato e spesso determinato la vita di noi medici? È stato questo il tema conduttore delle riflessioni espresse nel quarto gruppo di incontri organizzati dall’Ordine e dalla Fondazione Ars Medica insieme ai filosofi.
Chi vi scrive è un radiologo che da sempre vive a contatto con le più esasperate novità tecnologiche applicate alla medicina sia in campo diagnostico che terapeutico. Proprio per questo motivo, però, sono un medico che ancor di più sente l’esigenza del contatto con il paziente, con il lato strettamente umano della nostra professione. Un medico che, vivendo immerso nella tecnica, anela alla cura più umanistica, cura che sente a volte di aver perso.

Con il formidabile aiuto di Marco Ballico, Ornella Mancin e un folto gruppo di colleghi e di filosofi dell’Università di Ca’ Foscari e della LAI (Libera Associazione di Idee) ci siamo inoltrati, dal novembre 2016 nella sede di via Mestrina, nella discussione di temi che secondo noi più caratterizzano il binomio “Medico-Tecnologia”.
Sulla potenza, ad esempio, delle immagini; su come il laboratorio sia cambiato nel corso di questi anni; sui pezzi di ricambio, discutendo cioè di espianto e trapianto degli organi; sui robot che sempre più, in varie forme, ci circondano e ci fanno compagnia nella nostra professione. Discussioni, però, non sempre gioviali, in cui sono emerse problematiche che si possono riassumere nel timore che la tecnologia sostituisca il medico nella cura del paziente, o almeno il tipo di medico che conosciamo e che assai spesso, naturalmente, noi siamo.

Gli amici filosofi, come loro costume, ci hanno osservati, interrogati, portando a noi concetti più antichi come i miti (in primis Prometeo, colui che vede prima) e più moderni, tratti da letture di autori che affrontano il lato filosofico della tecnologia. Concetti che ci hanno accompagnato in questi giorni e, perché no, hanno determinato un allargamento dei nostri orizzonti di pensiero imponendoci uno stop nella nostra spesso convulsa vita professionale. Stop salutare perché ricco di riflessioni.

Da queste serate stanno uscendo idee e spunti che matureranno in interventi e in testi che saranno dedicati ed estesi a tutta la classe medica affinché generino un confronto e un dialogo ulteriore. Gli eventi aperti a tutti saranno due, uno il 18 marzo nell’aula magna dell’Istituto Berna a Mestre, intitolato Medicina Meccanica, per continuare con illustri ospiti le discussioni collegiali in un laboratorio di idee, un brainstorming, e cercare di analizzare come la tecnologia influenzi la macchina della salute e in un certo modo la governi.
Il secondo evento, invece, avrà luogo a Venezia nell’aula San Domenico dell’Ospedale Civile, il 16 e 17 giugno, e avrà una forma diversa, quella del convegno, anche se non proprio secondo i canoni classici. Si inizierà nel pomeriggio del 16 con la trasmissione di spezzoni di film che riguardano la tecnologia in medicina: non film divulgativi scientifici, ma film di fantascienza che hanno anticipato nei decenni scorsi ciò che oggi è per noi realtà nei nostri ambulatori e nelle corsie. Ci saranno anche pellicole più recenti in cui il futuro della nostra professione è visto con modalità, elementi, non certo ancora presenti ma sia meravigliosi che inquietanti.
Il giorno successivo avrà luogo il congresso vero e proprio con la presenza di medici, filosofi, tra tutti il professor Luigi Vero Tarca dell’Università di Ca’ Foscari, di altri eminenti relatori, come il professor Ivan Cavicchi dell’Università Tor Vergata di Roma, e di relatori non strettamente legati al mondo medico ma vicini ai nostri destini più di quanto possiamo immaginare.

Quindi, colleghi, attenti ai social e al nostro sito: i posti a disposizione sono solo 100.

Gabriele Gasparini, Vicepresidente Fondazione Ars Medica

In allegato i programmi dettagliati degli eventi del 16 e 17 giugno

Simposio del 16 giugno: clicca qui per iscriverti

Convegno del 17 giugno: clicca qui per iscriverti

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Segreteria OMCeO Ve
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