ECM: queste le agevolazioni per i liberi professionisti. Come ottenere 15 crediti attraverso l'auto valutazione

L'evento organizzato dal Coordinamento Italiano dei Provider in Odontoiatria in Expodental ha permesso, anche, di fare il punto sulle differenze in tema di rispetto delle norme che regolano l'ECM tra i liberi professionisti e gli operatori sanitari dipendenti delle aziende ospedaliere o del SSN.

Da tempo la Commissione Nazionale ECM aveva affidato ad un gruppo di lavoro il compito di indicare le criticità di un sistema pensato per il sanitario che lavora nel SSN piuttosto per chi esercita la libera professione: a coordinarlo, da qualche anno è stato chiamato il dott. Valerio Brucoli (nella foto), dentista libero professionista, presidente dell'Albo degli odontoiatri di Milano.

"Un lungo lavoro non privo di difficoltà che ha dato i suoi frutti riuscendo a produrre delle risposte concrete alle peculiarità dei 300 mila liberi professionisti che operano in sanità", ha detto il dott. Brucoli aprendo il suo intervento. Brucoli che ha ricordato come l'essere aggiornato e quindi operare la meglio prima di un obbligo è il principale interesse del dentista libero professionista.

Tra le prime richieste accolte dalla Commissione Nazionale è già operativa la possibilità di reperire i crediti necessari anche in un unico anno, e non scaglionati nei tre come previsto. Questo, ha spiegato il presidente Brucoli, risulta utile nel caso il professionista voglia approfondire una nuova tecnica.

Tra le altre "deroghe" al regolamento ECM ottenute per i liberi professionisti la possibilità di reperire i crediti utilizzando una sola delle possibilità formative previste, per esempio con la Fad, ed il poter modificare il proprio dossier formativo in base ad eventuali nuove esigenze professionali.
Tra le opportunità da tempo annunciate ed ora operative per i liberi professionisti quella di ottenere crediti per l'autoapprendimento effettuato.

Per ottenere la certificazione dei crediti ottenuti leggendo libri o riviste - oppure attraverso gli approfondimenti che vi proponiamo nella sezione Formazione di questo giornale - basta inviare un'autocertificazione al proprio Ordine specificando il tipo di autoformazione svolta: per esempio elencando i libri o gli articoli letti.

Nel triennio ogni professionista potrà autocertificare il proprio autoapprendimento per un massimo di 15 crediti.

Ovviamente l'Ordine potrà verificare se l'iscritto ha veramente effettuato l'aggiornamento dichiarato e se questo è sufficiente per ottenere i crediti formativi spettanti. "Meglio provare la formazione effettuata con una documentazione dettagliata", consiglia il presidente Brucoli.

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