Segnalazioni Anonime

Ricevo l'ennesima lettera anonima di un sedicente gruppo di colleghi che si definiscono “GRUPPO DI ODONTOIATRI ISCRITTI ALL’ORDINE E ALL’ ANDI VE-TV".
Devo dire di non essermi ancora abituato a rapportarmi con tali metodi di confronto, letti spesso nei giornali riferiti a gruppi e fatti assai più gravi.
Invito tutti a rileggere la risposta di poco tempo fa, data dal Presidente di Andi Venezia, dott. Berto, anche lui oggetto di tali missive.
Lettera nella quale giustamente si sottolinea che è facile fare nome e cognome di chi si vuole denunciare, ma grave non mettere il proprio.
Non condivido, né potrei farlo, la forma con cui esponete le vostre ragioni, poiché nascondersi dietro a sigle anonime non è indice di serietà, di coerenza e non permette un confronto .
Non mi permette neppure di prendere in considerazione delle segnalazioni di qualsivoglia natura, poiché l’Istituzione che presiedo ha degli obblighi giuridici, che vanno al di là delle mie personali convinzioni o simpatie. 
Intendo con ciò dire che, pur condividendo alcune delle vostre “sollecitazioni” e rivendicazioni, poi non posso dar seguito ad una azione concreta, poiché anonima.
Immagino ci siano valide ragioni per rimanere anonimi, ma non condivido l’essere delatori o vittime senza il coraggio di mettere la firma sulle vostre numerose missive.
Altresì non posso pensare che dietro a tutto ciò ci sia una mente pensante che, come accaduto, armi e poi mandi alla battaglia altri, con conseguenze gravi, quali quelle accadute a colleghi che così si sono comportati.
Andi Venezia si è attivata con numerose iniziative a favore dei giovani colleghi (nell’ultima lettera voi stessi ne date atto) e il dott. Berto si è reso disponibile ad appoggiare e condividere alcune vostre posizioni, semprechè ci sia qualcuno con cui lottare.
La CAO ha esaminato tutte le forme di pubblicità apparse nei media, ascoltando i colleghi e intervenendo dove vi fossero state delle rilevanze deontologiche.
Non vi cito la legge Bersani, che ha “legato” le mani agli ordini, ma vi assicuro che viene fatto ed è stato fatto tutto quello che è in nostro potere. 
Mi chiedo però, come mai non vi attivate a livello politico per cercare di cambiare qualcosa? Quella è l’unica autorità che può cambiare qualcosa !!!
Parliamo infatti di leggi dello Stato !!
Mi spiace poi che non abbiate sottolineato come l’anno scorso, per circa due mesi, la pubblicità odontoiatrica abbia subito un brusco ridimensionamento nelle pagine dei quotidiani locali, quando ho scritto ai direttori degli stessi in merito ad alcune prestazioni gratuite. In particolare mi sono soffermato sui problemi e le responsabilità nell’erogare indagini radiologiche gratuite, che per noi odontoiatri sono permesse in deroga secondo norme e leggi che certamente conoscete. E mi sono spinto ad immaginare un reato di lesioni personali per coloro che le pubblicizzavano, anche a carico dei direttori di giornali, poiché ritengo ci sia un dovere di controllo anche su quello che viene pubblicizzato da un giornale. 
Dopo tale periodo sono riapparse con la dicitura “solo se necessarie”…
Ci stiamo battendo poiché venga cambiato l’articolo del Codice Deontologico, secondo il quale il medico/odontoiatra viene giudicato dall’Ordine a cui è iscritto e non da quello dove territorialmente compie la violazione. Questo perché molti centri o cliniche odontoiatriche, operanti nel nostro territorio, hanno direttori sanitari iscritti ad altri Ordini. A questo punto non ci resta che fare la segnalazione all’Ordine di competenza nella speranza questo si attivi.
Salvo poi scoprire talvolta che chi ha fatto tali segnalazioni è direttore sanitario a sua volta di centri estetici o simili, che operano nelle medesime condizioni.
Vi invito a leggere l’ultimo bollettino pubblicato dell’Ordine dove articolo in maniera più approfondita quanto da voi denunciato nella vostra del 25.06.2013, invitandovi nuovamente a collaborare e non solo a protestare anonimamente.
Cordialmente.
 
Giuliano Nicolin 
Presidente CAO Venezia


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