DEONTOLOGIA PROFESSIONALE E PRESTAZIONI LOW-COST

Sempre più spesso l’Ordine riceve segnalazioni riferite a colleghi specialisti che offrono prestazioni libero-professionali a prezzi molto bassi attraverso il sito www.groupon.it. Come noto, questo portale commercializza servizi e prodotti di ogni tipo a prezzi largamente inferiori a quelli correnti, acquistabili tramite coupon nominativo direttamente dal gestore del sito; in tal senso la prestazione del servizio professionale viene caratterizzata come prevalentemente commerciale.
ANDI nazionale e FNOMCeO hanno sollevato una serie di problematiche legate a questo tipo di offerta, in ambito sanitario. Andi, a giugno, ha inviato all’Antitrust la richiesta di apertura di un procedimento nei confronti di Groupon Italia, per abuso di posizione dominante e pubblicità ingannevole. Poi è stata la volta della Federazione Nazionale, che ha chiesto non solo all’Antitrust di intervenire, ma ai Nas di verificare gli studi medici e odontoiatrici che offrono questo tipo di prestazioni scontate.
Certamente si tratta di una forma di pubblicità dell’informazione sanitaria, che sottende ad una serie di problematiche di natura giuridica, puntualmente sottolineate da FNOMCeO nella segnalazione all’Antitrust, trasmessa per conoscenza a tutti gli Ordini, che si allega alla presente.
L’Ordine ritiene inoltre che si evidenzino anche una serie di delicati passaggi deontologici sulla questione, strettamente legati al tipo di offerta e al modo con cui viene effettuata.
Il medico accetta di rendere una prestazione specialistica a prezzi scontatissimi ad un numero ristretto di persone e solamente in riferimento a quella unica prestazione. I prezzi sono talmente competitivi da andare al di sotto anche del ticket sanitario.
Ovviamente questo tipo di operazione per avere un riscontro in termini economici, sottende l’idea di acquisire e fidelizzare al professionista nuovi clienti/pazienti.
Tale offerta sembra stridere rispetto ad alcuni articoli del codice medica.
In primis l’art. 4, che sottolinea come il medico non debba soggiacere ad interessi, imposizioni o suggestioni di qualunque natura e debba operare al fine di salvaguardare l’autonomia personale.
In tal senso le modalità e l’offerta a ribasso, sicuramente non garantiscono questo poiché il medico rende una prestazione svantaggiosa dal punto di vista economico, con il rischio di abbassare gli standard di qualità per mantenere un contenuto budget di spesa. E’ chiaro che in tal modo i percorsi di sicurezza, i materiali impiegati ,le eventuali indagini richieste potrebbero subire condizionamenti. Inoltre, a quanto si capisce, è Groupon a dettare le regole dell’offerta e questo potrebbe rappresentare un ulteriore limite all’esercizio professionale.
In effetti, il medico “deve garantire impegno e competenza professionale, non assumendo obblighi che non sia nella condizione di soddisfare. Egli deve affrontare (…) ogni problematica con il massimo scrupolo e disponibilità, dedicandovi il tempo necessario per un’accurata valutazione (…), avvalendosi delle procedure e degli strumenti ritenuti essenziali e coerenti allo scopo e assicurando attenzione alla disponibilità dei presidi e delle risorse” (art. 21).
Un ribasso della qualità può produrre gravi conseguenze sia a tutela della salute del paziente (interesse primario nell’esercizio della professione), sia per il medico che potrebbe incorrere più facilmente in casi di malpractice, quindi “il medico deve evitare ogni condizione nella quale il giudizio professionale (…), possa essere indebitamente influenzato da un interesse secondario”. (art. 30)
Andando poi ad analizzare l’art. 54 che si occupa della tariffa professionale, oltre il principio dell’intesa diretta tra medico e paziente, che chiaramente qui non c’è (perché vi è l’intermediazione di Groupon), si evidenzia chiaramente che “l’onorario deve essere commisurato alla difficoltà, alla complessità e alla qualità della prestazione, tenendo conto delle competenze e dei mezzi impiegati”.
Tutti questi elementi che dovrebbero essere essenziali per andare a determinare l’onorario professionale più congruo, non vengono presi in considerazione nel caso di specie, in nome di una promozione che potrebbe apparire come una svendita della prestazione professionale. L’ultimo capoverso dello stesso articolo, anche se riferito alla prestazione gratuita vietata quando costituisce concorrenza sleale o illecito accaparramento di clientela, può trovare un evidente collegamento anche in questa ipotesi. Seppure in questo caso la visita non sia gratuita, la prestazione viene svenduta attraverso un’offerta pubblicizzata su larga scala, per attirare clienti con prezzi assolutamente concorrenziali. L’accaparramento di clientela che deve essere inteso come pratica di acquisizione di rapporti professionali mediante offerte del medico o di altri per suo conto, nei confronti di una pluralità indifferenziata di possibili interessati, è quindi evidente. Senza dimenticare che il medico deve mantenere anche nei confronti dei colleghi un comportamento ispirato a correttezza e lealtà.
Per queste ragioni l’Ordine ritiene di dover vigilare su questo fenomeno in maniera attenta e dettagliata. Sempre dal Codice di Deontologia, sii richiama anche l’art. 70 che concerne la “Qualità delle prestazioni”, ove viene sottolineato che il medico non deve assumere impegni professionali che comportino eccessi di prestazioni tali da pregiudicare la qualità della su opera professionale e la sicurezza del malato. Stressando questo concetto ci si chiede quale sia il rapporto numerico tra il numero di prestazioni che il medico deve garantire nel rapporto con Groupon, ed il prezzo delle stesse. Più prestazioni e costi estremamente ribassati, hanno un sicuro impatto sul modo in cui il medico le gestirà.
Si ricorda inoltre che queste offerte compaiono in un sito in cui si dà largo spazio a qualsiasi tipo di prodotto dalla pedicure al set di pentole, dal viaggio al reggiseno push up...
L’Ordine ebbe modo di pronunciarsi su questa questione tempo fa con un deliberato in cui si puntualizzava la necessità che le inserzioni sanitarie avessero una pagina dedicata, al fine di garantire il decoro e la dignità della professione.
In un’epoca difficile per la professione medica ed odontoiatrica, come quella che stiamo vivendo, svendere la professione alla stregua di una qualsiasi altra attività commerciale, è molto rischioso. Il cittadino/paziente si aspetta coerenza e correttezza professionale, ogni professionista deve quindi svolgere il proprio incarico con il massimo scrupolo, senza cercare scorciatoie, la cui efficacia non è chiara.

dott. Giuliano Nicolin
d.ssa Carla Carli



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