Si è parlato di ECM e DOSSIER FORMATIVO il 22.02.2014

DOSSIER FORMATIVO 2014-2016: CENTRALITA’ DEL MEDICO E DELL’ODONTOIATRA O NUOVO CREDITIFICIO ?
Cronaca dell’evento

Si è svolto sabato 22 febbraio a Martellago il convegno pensato dall’OMCeO e dalla Fondazione Ars Medica di Venezia per far conoscere il Dossier Formativo (DF), la modalità secondo la quale dovrà realizzarsi l’aggiornamento professionale dei medici – così come di tutte le professioni sanitarie – per il triennio 2014-2016.
La Sala Conferenze “A. Barbiero” della Fondaz. Banca S. Stefano ha accolto iscritti all’Ordine di Venezia appartenenti a tutte le aree mediche e delegazioni dei Consigli degli Ordini dei Medici delle altre province del Veneto, insieme a numerosi Direttori degli Uffici Formazione delle Aziende ULSS della Provincia di Venezia, in una mattina densa di spunti e di indicazioni utili a iniziare a farci prendere confidenza con i principi ispiratori e le modalità di realizzazione del DF.
Il Dott. Luigi Conte, Segretario della FNOMCeO e Coordinatore della IV Sezione della Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina (CNFCM), oltre che coordinatore per la FNOMCeO per le attività ECM, ci ha spiegato che il DF, fin dall’Accordo Stato Regioni (ASR) 1.8.2007, è lo strumento di programmazione e di valutazione del percorso formativo del singolo operatore (DF individuale) o del gruppo (DF di gruppo) cui appartiene; non elenco statistico di corsi di aggiornamento frequentati, ma strumento capace di rendere esplicito il percorso formativo del medico, atto a programmare e a contestualizzare la formazione individuale e del gruppo, così da poter valutare la pertinenza e la rilevanza delle azioni formative erogate e frequentate in rapporto al proprio lavoro e alla mission clinico – assistenziale del gruppo. In sintesi il DF punta a essere lo strumento della libertà, dell’autonomia e della responsabilità del professionista della salute.
A seguire, l’Ing. Matteo Cestari, responsabile tecnico del CoGeAPS (Consorzio Gestione delle Anagrafiche delle Professioni Sanitarie), ci ha mostrato come concretamente vada redatto il DF, prima registrandosi su http://application.cogeaps.it e quindi identificando gli obiettivi che si intendono perseguire per ciascuna delle tre aree in cui è suddiviso il dossier.
Ai primi due interventi è seguito un lungo e a tratti vibrante dibattito, che ha esplicitato le molte perplessità dei presenti circa non solo il Dossier Formativo ma l’intero sistema ECM, comprendendo anche le concrete preoccupazioni della Segreteria dell’Ordine, unica istituzione preposta dalla normativa vigente a validare la congruità e quindi, in una parola, la bontà del DF realizzato dal singolo medico o dal gruppo.
La seconda parte dei lavori è consistita nell’esposizione delle sperimentazioni e dei progetti di applicazione del DF a oggi realizzati in due Aziende ULSS a noi limitrofe (Treviso, per voce del Dott. D. Frezza e Rovigo, per voce della Dott.ssa D. Mazzetti), dedicatesi in particolare al DF di gruppo in ambito di Unità Operative e di Dipartimenti ospedalieri, laddove la richiesta di formazione e di aggiornamento degli operatori sanitari dipendenti ha trovato una concreta e ben organizzata risposta in un meccanismo fornito dall’Azienda.
Abbiamo poi ascoltato come l’OMCeO di Reggio Emilia abbia realizzato il DF coinvolgendo alcuni Medici di Medicina Generale. E non poteva mancare, a termine di codesta carrellata, la posizione del medico libero professionista, in particolare del medico odontoiatra, esplicitata dal Dott. G.V. Brucoli, Presidente CAO Milano, componente della Commissione Nazionale Albo Odontoiatri e coordinatore del Gruppo di Lavoro Libera Professione in Comm. Naz. per la Form. Continua in Medicina.
L’esperienza di chi già da alcuni anni sperimenta e realizza il DF ci ha evidenziato quanto Venezia sia, ahinoi, in ritardo rispetto a codesta modalità di realizzazione dell’aggiornamento continuo in medicina, che già dal presente triennio 2014-’16 prevede la fattiva elaborazione del DF da parte di tutti gli operatori sanitari.
Quanto poi l’Ordine dei Medici sia chiamato a farsene carico, non solo per la sua parte censoria, ma anche e soprattutto per indirizzare il lavoro degli iscritti nei binari del fondamentale adempimento deontologico e nella tutela dell’autonomia vera della professione, ce l’ha ricordato a termine del convegno il Dott. Claudio Costa, Dirigente della Direzione Personale Servizio Sanitario Regionale Veneto e Responsabile Regione Veneto per l’Accreditamento Regionale della Formazione Continua in Medicina, il quale ha esplicitamente spronato l’istituzione ordinistica a “presidiare” il campo dell’ECM, sia nella sua parte di proposizione di temi e di filoni di aggiornamento, sia soprattutto nella sua parte di regolamentazione e di governo, mettendoci in guardia dal rischio concretamente incombente che, in latitanza dell’istituzione Ordine dei Medici, altri poteri ed altre autorità saranno ben pronte a normare codesta materia, sottraendone la competenza ai diretti interessati, che sono i medici.
Luca Barbacane

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