Varato a Treviso il Libretto Sanitario Elettronico

Varato a Treviso il Libretto Sanitario Elettronico

Presentato sabato 14 febbraio 2009, alla presenza del Ministro del Lavoro, Salute e Politiche Sociali, On. Maurizio Sacconi, il Libretto Sanitario Elettronico attivato dall’azienda ULSS 9 di Treviso.

Un modello di erogazione dei servizi di certificazione sanitaria via web valido per l’intero SSN.

Basta collegarsi al sito di Poste Italiane, www.postesalute.it, inserire codice fiscale e password, ed ogni cittadino trevigiano può accedere, da sabato, previo abbonamento, al proprio Libretto Sanitario Elettronico.

I vantaggi? Ognuno avrà la possibilità non solo – come già avviene - di scaricare, a poche ore dalla prestazione medica, il proprio referto, ma potrà visualizzare l’archivio storico della propria documentazione sanitaria, leggere, su un arco di tempo prescelto, il diagramma dei valori selezionati, e scaricare i propri dati sanitari in ogni luogo e in ogni momento. In un contesto di crescente mobilità, il Libretto Sanitario Elettronico, realizzato a Treviso, permette di potere avere, in caso di necessità, dati clinici importanti e fondamentali, di fornirli ai medici di altre regioni o nazioni, che potranno a loro volta, inserire, rispettando i protocolli stabiliti, ulteriore documentazione clinica.

In allegato il materiale illustratativo in oggetto
L'abbonamento è al momento gratuito, in futuro potrà essere valutato il pagamento di una quota di 16 Euro l'anno, poco più dell'equivalente di un caffè al mese.

“L’idea - ha detto Claudio Dario, direttore generale della ULSS 9 di Treviso – nacque 12/13 anni fa per risolvere, paradossalmente, la crescente protesta per la mancanza di parcheggi. Il nostro ospedale ha parcheggi per 1200 posti auto e non capivamo come ciò potesse essere possibile. Cercammo, dunque, delle soluzioni. La prima fu quella di attivare le prenotazioni telefoniche, la seconda quella di avviare nuove modalità di gestione dei referti in modo da portarli direttamente a “casa” dell’utente.

Ci avviammo così verso la strada dell’innovazione tecnologica, che permettesse di estrarre il documento sanitario da qualunque luogo, utilizzando la piattaforma internet, favoriti anche dal fatto che l’Italia, primo tra i paesi europei, aveva realizzato, nel 2001, la normativa sulla certificazione legale dei documenti elettronici.

Nel 2007, sulla base dell’esperienza trevigiana nel progetto TeleMed-ESCAPE, è nata la collaborazione con Poste Italiane. Dopo due anni, il Libretto Sanitario Elettronico è diventato operativo. Il vero driver del progetto sono stati i cittadini. Con il progetto TeleMed.ESCAPE, avviato nel 2003, che permetteva di scaricare direttamente i referti dal web, abbiamo raggiunto il picco del 72% di referti estratti dal cittadino, il 52% dei quali in fasce orarie non di ufficio.

Era stato realizzato uno sportello attivo 7 giorni su 7 e h24. In collaborazione con il CERGAS Bocconi – ha proseguito Dario – abbiamo valutato anche il valore economico di questo servizio, rilevando che, su un finanziamento iniziale di 500mila euro, è stato generato risparmio per il triplo del valore dell’investimento iniziale. Questa esperienza è, oggi, alla base del Libretto Sanitario Elettronico, che è la raccolta della documentazione sanitaria relativa al singolo cittadino, utilizzabile anche da medici non residenti a Treviso. Si apre, dunque, un nuovo scenario, con nuove prospettive di implementazione, che saranno valutate nel prossimo triennio”.

“Un servizio di questi tipo – ha aggiunto Massimo Sarmi, amministratore delegato Poste Italiane – avrà visibilità a livello mondiale. Infatti, Poste Italiane, che occupa la presidenza della Commissione delle Nazioni Unite dei sevizi innovativi nei servizi postali porterà l’esperienza, nata dalla collaborazione con l’azienda ospedaliera di Treviso, come modello di riferimento e contemporaneamente abbiamo intenzione di diffonderla anche in ambito nazionale”.

“Il Libretto Sanitario Elettronico realizzato a Treviso – ha chiarito il Ministro Sacconi – è una tappa fondamentale nel percorso innovativo del SSN, che vede il Governo fortemente impegnato. Un percorso di rinnovamento e innovazione, su cui la variabile spesa incide sensibilmente, soprattutto nel contesto del nostro paese, drammaticamente spaccato tra eccellenza e inefficienza. Il divario è spesso straordinario e una via per risolvere questo gap è sicuramente quello di agire sulla buona amministrazione, in vista del Federalismo fiscale. Un piano di rinnovamento basato sull’analisi di costi standard di sintesi semplici riferiti sulle regioni più virtuose, che si presentano non come un modello statico, ma dinamico e capace di trascinare le regioni in ritardo.

Un salto vero nella riorganizzazione del Sistema Sanitario Nazionale – ha affermato Sacconi – è sicuramente possibile con l’impiego dell’ICT in Sanità, che premetterà il passaggio dal modello sanitario risarcitorio ad un modello preventivo, che punta all’empowerment della persona e al rafforzamento, cioè, della sua autonomia.. Il Libretto Sanitario Elettronico e il Fascicolo Sanitario Elettronico danno la possibilità di offrire un insieme di prestazioni che con l’ICT non sono più segmentate, ma continue, favorendo l’appropriatezza delle prestazioni e attenuando il rischio clinico. Oggi, con il modello realizzato dall’UlSS di Treviso siamo nel cuore dell’utilizzo dell’ICT in Sanità e di un modello che porta la persona al centro del servzio.

Nel piano nazionale dell’ e-Government sono stati stanziati per la Sanità 329 milioni di euro e per il FSE, in particolare, 90 milioni. Un progetto, che vedrà coinvolte 15 regioni italiane e 11 paesi europei. In questo scenario – ha concluso Sacconi - lo standard realizzato a Treviso per il Libretto Sanitario Elettronico non può che essere quello nazionale di riferimento”.
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