Il futuro della sanità, tra etica ed economia della cura

Alla ricerca di un equilibrio tra tagli alla spesa e diritti del paziente.
Se ne parlerà al convegno del 19 settembre organizzato con l’Università Ca’ Foscari di Venezia

Il medico può ancora avere il ruolo di garante della salute del paziente? E’ possibile coniugare spese sanitarie più razionali e bisogno di salute? E’ accettabile che i criteri economici si sostituiscano al bisogno di dare senso al rapporto tra medico e persona che sta alla base della relazione di cura? Sono solo alcuni dei dilemmi che cercherà di sciogliere il convegno Il potere sulla vita: etica o economia della cura? in programma il 19 settembre alla Scuola Grande di San Marco a Venezia e organizzato dall'Ordine dei Medici in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Una giornata di confronto tra medici e altre figure professionali – filosofi, sociologi, economisti – sui temi che la professione medica pone al centro di una riflessione più ampia, che interesserà non solo il mondo sanitario. Un'occasione per riflettere su un modello organizzativo delle cure su cui, secondo l’Ordine dei Medici e Odontoiatri di Venezia, va fatto un percorso di verifica e revisione.

Alla base dell'analisi una visione più ampia del termine salute: la forma fisica perfetta, la guarigione a tutti i costi, la presa di distanza dall'invecchiamento e, se possibile, anche dalla morte. Istanze con cui i medici si confrontano ogni giorno, talvolta aspirazioni illusorie generate dal progresso scientifico e tecnologico.

L'accento si è spostato da una concezione meccanicistica dell’uomo, visto cioè come un insieme di organi che possono più o meno guastarsi e quindi essere riparati, a una visione olistica: al benessere fisico contribuisce quello emotivo e relazionale. Il sentirsi bene, insomma, è un concetto che si dilata a dismisura e va dalla forma fisica all’estetica, dallo stato psichico alla sicurezza economica.

In quest'ottica la sanità non è più solo una fornitura di servizi. Ma garantire a tutti il completo benessere psicofisico è davvero possibile? E' un percorso che si può realizzare? Richiesta di salute e prestazioni sanitarie tendono ormai a coincidere e il risultato è un aumento potenzialmente illimitato della spesa e richieste spesso improprie e immotivate. Con i medici fermi a un bivio: i pazienti da curare da una parte, con le loro richieste adeguate secondo il concetto di salute come benessere, e la razionalizzazione delle risorse dall'altra. Una situazione di ambivalenza e contraddizione che crea disagio e sofferenza nella classe medica.

I camici bianchi sono così chiamati a tagliare i costi inutili: l'economia della cura, spinge nell'angolo l'arte di essere medico con i professionisti costretti a operare spesso secondo logiche prefissate, legati a stretti vincoli di bilancio. E, ad appesantire ancora di più la situazione, il dilagare crescente di richieste, spesso improprie, di risarcimento e le pressanti pratiche burocratiche che tolgono al medico tempo e attenzione alla cura dei pazienti. La sua vocazione è così lacerata e scissa in una pratica quotidiana che ha bisogno di trovare risposte per poter continuare ad essere efficace.

Tante allora le domande: quale salute si vuole offrire ai cittadini? Che tipo di sanità possiamo garantire? L'aziendalizzazione sempre più spinta della sanità non è una soluzione. La risposta, semmai, è una gestione etica delle risorse, un approccio deontologico per ridurre gli sprechi senza ridurre la qualità della cura, che permetta al medico di continuare a essere un garante sanitario. Solo così la categoria potrà ritrovare la serenità perduta.

d.ssa Ornella Mancin

Segreteria OMCeO Ve
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