Responsabilità e risarcimenti, la parola all'esperto

La metafora è di quelle efficaci, che colpiscono il bersaglio: le porte della metropolitana che si aprono o restano chiuse del film Sliding Doors. Un'immagine diretta, per capire come la propria vita possa cambiare in un attimo, scelta da Massimo Doria, esperto di gestione patrimoniale, per parlare ai medici di responsabilità, assicurazioni e risarcimenti.

L'incontro si è svolto sabato 13 giugno nella sede veneziana dell'Ordine, una quarantina i professionisti presenti ad ascoltare Doria, fondatore di Kleros, una società specializzata, tra le altre cose, in diritto di famiglia e successione, in tematiche fiscali e tutela del patrimonio. Obiettivo dell'azienda: accrescere la conoscenza delle persone e delle imprese affinché possano consapevolmente proteggere e conservare il proprio patrimonio attraverso un supporto di consulenza e di pianificazione patrimoniale orientato a garantire la salvaguardia e la continuità del patrimonio stesso.

Un relatore di fama internazionale, dunque, per spiegare ai camici bianchi come difendersi dalle rivalse risarcitorie di strutture pubbliche o private, che hanno recentemente colpito alcuni colleghi e i loro familiari. Se, infatti, per il medico è obbligatoria la polizza assicurativa, non lo è altrettanto per gli ospedali: è qui, dunque, che scatta il contenzioso e a farne le spese sono sempre più spesso solo i camici bianchi.

Secondo l'Ania, l'Associazione italiana imprese assicuratrici, i contenziosi tra pazienti e medici per casi di presunte prestazioni mediche non corrette sono in continuo aumento: ogni anno sarebbero 30mila le richieste di risarcimento danni e 15mila le cause a finire davanti a un giudice. Sempre secondo queste statistiche, il 90% dei procedimenti termina con un'assoluzione o un'archiviazione, ma la cosiddetta "medicina difensiva" costerebbe alla società più di 10 miliardi di euro.

Da tempo, ormai, si chiede a gran voce una legge che disciplini la responsabilità professionale, limitando i parametri di risarcimento che, in molti casi, appaiono sproporzionati e non in linea con gli standard europei. Il rischio per molti professionisti, soprattutto ospedalieri e convenzionati, che confidano nelle assicurazioni delle strutture in cui lavorano, è di finire sul lastrico. Perché, di fatto, nessuna polizza, nessun premio, nessun massimale mette al riparo dal giudizio della magistratura.

Ecco allora che si rendono necessarie nuove competenze, che incontri simili a quello organizzato dall'Ordine veneziano possono fornire: i medici italiani, infatti, pagano premi assicurativi sempre più alti a fronte di indennizzi sempre più bassi, spesso ignorando anche la serietà della compagnia a cui si affidano.

“Ci sono casi – spiega il dottor Giuliano Nicolin, organizzatore dell'incontro – di pignoramento, anche dell'eredità dei figli. Le categorie più a rischio sono quelle che possono fare danni gravi: gli ortopedici, i chirurghi, i ginecologi. L'esperto ci ha presentato 10 casi reali mostrandoci cosa sarebbe successo con il suo intervento e cosa senza. La risposta dei colleghi è stata ottima: già molti hanno detto che chiederanno una consulenza”.

Una giungla in cui districarsi, quella dei premi delle assicurazioni che, se per i dentisti arrivano al massimo a 4mila euro, per i ginecologi, ad esempio, possono schizzare addirittura a 20mila euro l'anno. Servono, dunque, regole precise in una materia così complessa come la responsabilità medica, perché a pagare non siano solo i camici bianchi.

Dottor Giuliano Nicolin

Chiara Semenzato,
Giornalista - Collaboratrice Omceo Venezia

Segreteria OMCeO Ve
Categoria News: 
Notizie medici
Pagina visitata 4356 volte