Calderoli salva gli ordni

Calderoli salva gli ordni

Esclusi gli ordinamenti professionali, l'obbligatorietà di iscrizione agli Ordini e le regole per il loro funzionamento.


Dalla scure sono salve praticamente tutte le disposizioni che riguardano la tenuta degli Albi (legge 254/1940) e le associazioni (1815/1939); le norme fondamentali per l'elezione dei Consigli (382/1944), alcune disposizioni sulla pratica forense (577/1919), sull'esame per avvocati (509/1943), sull'ordinamento (453/1926) e il decreto luogotenenziale 170/1946 sulle tariffe forensi.

Resta la legge 1074/1928 che reprime l'esercizio abusivo delle professioni sanitarie (1074/28) e la loro disciplina giuridica (184/35). Integre anche le regole per l'esercizio della professione di ragioniere (965/1929), tenuta degli Albi e assetto ordinistico per ingegneri e architetti (1296/1930) e le norme per iscriversi all'Albo di questi ultimi (506/1941). Esonerate le regole sugli archivi notarili, le disposizioni istitutive delle fiduciarie ma anche le norme che eliminano la pena capitale dal Codice penale e quelle che istituiscono la Festa nazionale del 4 novembre, dichiarano monumenti nazionali la tomba di Giacomo Leopardi e la casa di Giuseppe Verdi.

Raccolte in un unico emendamento del Governo, depositato ieri sera, sono lievitate a 559 (fino a lunedì mattina il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli, parlava di «146») le norme pre-repubblicane che si salveranno dalla scure del decreto taglia-leggi 200/2008, in fase di conversione in Aula alla Camera e in scadenza il 20 febbraio. Un provvedimento reso necessario dopo le diverse proteste e richieste di modifica giunte, in commissione, da maggioranza e opposizione, da associazioni, Ordini ed Enti locali che avrebbero tagliato – nel ginepraio delle oltre 29mila disposizioni selezionate – anche alcune cornici normative fondamentali per il funzionamento dei moderni apparati. Sfuggita al "disboscamento normativo" anche la legge 1966/1939 con le norme istitutive delle società fiduciarie e di revisione, che aveva sollevato il "pericolo deregulation" da parte del presidente di Assofiduciaria, Gustavo Visentini. Il provvedimento, che originariamente abrogava 28.889 atti normativi di rango primario emanati tra il 1861 e il 1947, mira a favorire la creazione di una banca dati della legislazione statale vigente.

 Tutti i provvedimenti riassunti nell'allegato A, dopo le modifiche giunte in commissione, saranno abrogati a decorrere dal 16 dicembre 2009 (e non più dal 60° giorno a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto legge).

da http://mondoprofessionisti.comingonweb.it/
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