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Medici Ospedalieri sotto attacco
I dirigenti sotto attacco
In vista un nuovo attacco ai medici dipendenti del sistema sanitario
Lo denuncia l'associazione dei medici dirigenti Anaao Assomed, commentando le misure, anticipate dalla stampa, contenute in un emendamento al decreto sulla manovra economica, all'esame della Camera, che vanno dal taglio dei posti letto e alla pianta organica al ridimensionamento dei fondi della contrattazione integrativa.
Secondo l'Anaao, il Governo "lungi dall'accogliere le richieste avanzate dai medici ospedalieri per l'abolizione di norme punitive della categoria, si prepara ad infierire ulteriormente". Per il sindacato, inoltre, "l'attacco ai camici bianchi dipendenti è evidente nel silenzio-assenso del ministro del Welfare che ha lasciato il compito di tutelare la salute degli italiani e la professionalità degli operatori al ministro dell'Economia". La prospettiva del Governo è "un sistema sanitario povero e per i poveri", secondo l'Anaao che analizza nel dettaglio le singole misure.
"La previsione di fissare nella specifica intesa con le Regioni sul finanziamento del SSN un'ulteriore riduzione dello standard di posti letto - si legge nella nota - non tiene conto dell'andamento epidemiologico e demografico del Paese nonché del fatto che, al di là dei buoni propositi, l'ospedale rimane l'unico presidio a completa disposizione della domanda di salute dei cittadini.
Utilizzare standard derivati dal mondo anglosassone significa ignorare che già oggi si fa fatica a governare una domanda di prestazioni sempre più complesse ed ad effettuare dimissioni ospedaliere per la assoluta mancanza di strutture territoriali".
Ma ciò che è più grave è l'attacco a livello economico "di una categoria che si sta impoverendo di anno in anno ed alle sue stesse prospettive di carriera. La riduzione stabile della pianta organica prevista - continua la nota - ignora il fatto che già da ora gli ospedali lavorano a debito nei confronti dei medici, che rivendicano il pagamento di milioni di ore di lavoro eccedente il debito contrattuale, ed in carenza assoluta di personale infermieristico".
Inoltre "il previsto ridimensionamento dei fondi della contrattazione integrativa, laddove esistano, diventa un naturale corollario del mancato finanziamento del contratto nazionale. E l'intenzione di fissare parametri per l'individuazione delle strutture semplici e complesse invade l'autonomia organizzativa delle Aziende sanitarie e prelude ad una riduzione di legittime aspettative di carriera", continua la nota.
"Siamo di fronte - conclude l'Anaao - ad un insieme di provvedimenti che rappresentano un forte incentivo verso la ulteriore privatizzazione del servizio sanitario atteso che, dati alla mano, la riduzione del tasso di ospedalizzazione realizzata in questi anni nel sistema pubblico si è tradotta in un aumento dei profitti per il settore privato".
In vista un nuovo attacco ai medici dipendenti del sistema sanitario
Lo denuncia l'associazione dei medici dirigenti Anaao Assomed, commentando le misure, anticipate dalla stampa, contenute in un emendamento al decreto sulla manovra economica, all'esame della Camera, che vanno dal taglio dei posti letto e alla pianta organica al ridimensionamento dei fondi della contrattazione integrativa.
Secondo l'Anaao, il Governo "lungi dall'accogliere le richieste avanzate dai medici ospedalieri per l'abolizione di norme punitive della categoria, si prepara ad infierire ulteriormente". Per il sindacato, inoltre, "l'attacco ai camici bianchi dipendenti è evidente nel silenzio-assenso del ministro del Welfare che ha lasciato il compito di tutelare la salute degli italiani e la professionalità degli operatori al ministro dell'Economia". La prospettiva del Governo è "un sistema sanitario povero e per i poveri", secondo l'Anaao che analizza nel dettaglio le singole misure.
"La previsione di fissare nella specifica intesa con le Regioni sul finanziamento del SSN un'ulteriore riduzione dello standard di posti letto - si legge nella nota - non tiene conto dell'andamento epidemiologico e demografico del Paese nonché del fatto che, al di là dei buoni propositi, l'ospedale rimane l'unico presidio a completa disposizione della domanda di salute dei cittadini.
Utilizzare standard derivati dal mondo anglosassone significa ignorare che già oggi si fa fatica a governare una domanda di prestazioni sempre più complesse ed ad effettuare dimissioni ospedaliere per la assoluta mancanza di strutture territoriali".
Ma ciò che è più grave è l'attacco a livello economico "di una categoria che si sta impoverendo di anno in anno ed alle sue stesse prospettive di carriera. La riduzione stabile della pianta organica prevista - continua la nota - ignora il fatto che già da ora gli ospedali lavorano a debito nei confronti dei medici, che rivendicano il pagamento di milioni di ore di lavoro eccedente il debito contrattuale, ed in carenza assoluta di personale infermieristico".
Inoltre "il previsto ridimensionamento dei fondi della contrattazione integrativa, laddove esistano, diventa un naturale corollario del mancato finanziamento del contratto nazionale. E l'intenzione di fissare parametri per l'individuazione delle strutture semplici e complesse invade l'autonomia organizzativa delle Aziende sanitarie e prelude ad una riduzione di legittime aspettative di carriera", continua la nota.
"Siamo di fronte - conclude l'Anaao - ad un insieme di provvedimenti che rappresentano un forte incentivo verso la ulteriore privatizzazione del servizio sanitario atteso che, dati alla mano, la riduzione del tasso di ospedalizzazione realizzata in questi anni nel sistema pubblico si è tradotta in un aumento dei profitti per il settore privato".
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