- Home
- News
- Odontoiatri
Vicina la pandemia influenzale
Vicina la pandemia influenzale
Secondo l'OMS la prossima pandemia è vicina è causerà 2,2 milioni di ricoveri nei paesi occidentali
"La prossima pandemia di influenza potrebbe essere imminente", firmato Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il monito dell'agenzia ginevrina è fra gli argomenti al centro della Terza Conferenza europea sull'influenza, in corso a Vilamoura, in Portogallo.
L'Oms avverte: "In corso di pandemia i sistemi sanitari nazionali rischiano di essere sopraffatti". Modelli predittivi stimano infatti che, durante un'epidemia globale, i soli Paesi industrializzati potrebbero ritrovarsi a fare i conti con 57-132 milioni di pazienti da visitare e 1-2,2 milioni di ricoveri in ospedale. Per evitare il tilt, "questo è il momento di agire", è il monito degli specialisti a convegno.
"Se non verranno adottate le misure necessarie nelle fasi prepandemiche, cioè contro l'influenza stagionale, non saremo in grado di rispondere con successo a un'emergenza pandemica" quando sarà il momento, avverte il presidente del Gruppo di lavoro europeo sull'influenza (Eswi), Albert Osterhaus.
"Gli operatori sanitari giocano un ruolo chiave nella vaccinazione delle fasce di popolazione a rischio (anziani e malati cronici) - continua Osterhaus - Tuttavia, per varie ragioni", precisa, gli stessi camici "non riconoscono completamente l'importanza del proprio compito nella lotta all'influenza".
Raggiungere almeno la copertura vaccinale minima del 75% dei gruppi a rischio, come auspicato dalle autorità sanitarie internazionali, è invece anche un modo per prepararsi al meglio alla pandemia che verrà. Il rischio di un'epidemia globale di influenza rientra ormai da alcuni anni nell'agenda degli esperti. Sono infatti passati 40 anni dall'ultima pandemia, nata a Hong Kong nel 1968, che seguiva quella Asiatica del 1958 e la famigerata Spagnola del 1918.
Le parole d'ordine per prepararsi ad affrontare la prossima maxi-emergenza, dunque, sono prevenzione e 'allenamento': fare scorta di farmaci antivirali e di cosiddetti vaccini prepandemici - insegna l'Oms - per somministrarli ai milioni di pazienti attesi nei primi mesi di pandemia, quando ancora le aziende farmaceutiche non avranno distribuito sufficienti dosi di vaccino pandemico.
Perché un siero ad hoc, ricordano gli specialisti, si potrà produrre soltanto quando, a pandemia dichiarata, le autorità sanitarie internazionali fotograferanno l'identità del supervirus responsabile.
da DoctorNews 16 settembre 2008 - anno 6 , n. 146
"La prossima pandemia di influenza potrebbe essere imminente", firmato Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il monito dell'agenzia ginevrina è fra gli argomenti al centro della Terza Conferenza europea sull'influenza, in corso a Vilamoura, in Portogallo.
L'Oms avverte: "In corso di pandemia i sistemi sanitari nazionali rischiano di essere sopraffatti". Modelli predittivi stimano infatti che, durante un'epidemia globale, i soli Paesi industrializzati potrebbero ritrovarsi a fare i conti con 57-132 milioni di pazienti da visitare e 1-2,2 milioni di ricoveri in ospedale. Per evitare il tilt, "questo è il momento di agire", è il monito degli specialisti a convegno.
"Se non verranno adottate le misure necessarie nelle fasi prepandemiche, cioè contro l'influenza stagionale, non saremo in grado di rispondere con successo a un'emergenza pandemica" quando sarà il momento, avverte il presidente del Gruppo di lavoro europeo sull'influenza (Eswi), Albert Osterhaus.
"Gli operatori sanitari giocano un ruolo chiave nella vaccinazione delle fasce di popolazione a rischio (anziani e malati cronici) - continua Osterhaus - Tuttavia, per varie ragioni", precisa, gli stessi camici "non riconoscono completamente l'importanza del proprio compito nella lotta all'influenza".
Raggiungere almeno la copertura vaccinale minima del 75% dei gruppi a rischio, come auspicato dalle autorità sanitarie internazionali, è invece anche un modo per prepararsi al meglio alla pandemia che verrà. Il rischio di un'epidemia globale di influenza rientra ormai da alcuni anni nell'agenda degli esperti. Sono infatti passati 40 anni dall'ultima pandemia, nata a Hong Kong nel 1968, che seguiva quella Asiatica del 1958 e la famigerata Spagnola del 1918.
Le parole d'ordine per prepararsi ad affrontare la prossima maxi-emergenza, dunque, sono prevenzione e 'allenamento': fare scorta di farmaci antivirali e di cosiddetti vaccini prepandemici - insegna l'Oms - per somministrarli ai milioni di pazienti attesi nei primi mesi di pandemia, quando ancora le aziende farmaceutiche non avranno distribuito sufficienti dosi di vaccino pandemico.
Perché un siero ad hoc, ricordano gli specialisti, si potrà produrre soltanto quando, a pandemia dichiarata, le autorità sanitarie internazionali fotograferanno l'identità del supervirus responsabile.
da DoctorNews 16 settembre 2008 - anno 6 , n. 146
Categoria News:
Dalla Rete
Pagina visitata 2055 volte