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Ambiente ed inceneritori
Lettera aperta ai colleghi iscritti all’ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Venezia.
Cari colleghi,
sono un MMG residente e operante da anni nella provincia di Venezia.
Vi scrivo per sensibilizzarVi sull’argomento della tutela dell’ambiente, tema scottante e su cui ormai si sente di tutto e il contrario di tutto.
L’aumento delle patologie cronico-degenerative, neurologiche, cognitive, autoimmuni, respiratorie, cardiovascolari, neoplastiche (negli ultimi 30 anni si e’ assistito ad un incremento delle neoplasie anche nei bambini e nei giovani < 19 anni), riproduttive, ecc. e’ in gran parte da ascrivere al drammatico degrado delle condizioni del nostro ambiente, legato agli effetti di numerosi agenti chimici clorurati, sia di sintesi che generati da processi di combustione.
Il proliferare in Italia di impianti di incenerimento (quelli che, impropriamente, con un termine volutamente eufemistico vengono solo nel nostro Paese definiti “termovalorizzatori”) trova la propria ragion d’essere nell’anomala e fuorviante assimilazione dei rifiuti a fonte rinnovabile di energia.
In realtà ciò porterebbe e porta ad una moltiplicazione dei rifiuti che, combinandosi con l’ossigeno atmosferico e con le alte temperature raggiunte nei forni durante la fase di incenerimento, si ridurrebbero come granulometria generando polveri sottili (P.M. 2,5), diventando così incomparabilmente più tossici e pericolosi!
Sarebbe poi tutta da discutere la convenienza in tema di produzione di energia. Non a caso tali impianti, tanto caldeggiati dagli imprenditori industriali, alla fine devono essere realizzati utilizzando il denaro pubblico (vedi provvedimento 6/92 del Comitato Interministeriale Prezzi cioè i cosiddetti certificati verdi CIP 6).
La Legge Delega-Testo Unico sull’ambiente ha purtroppo allentato i vincoli di controllo sui rifiuti tossici e nocivi e in questo contesto la realizzazione di un inceneritore rischia di peggiorarne gli effetti a danno delle emissioni in aria e della tutela dei bacini idrici.
In questo momento di gravi difficoltà economiche che impone la necessità di porre a freno la spesa sanitaria sempre crescente, diventa doveroso riaffermare che solo con una seria politica di prevenzione primaria, riducendo l’esposizione della popolazione intera ai rischi derivati dall’inquinamento ambientale, si potrà ragionevolmente sperare di avere individui più sani, arginando quei costi sempre crescenti ed evitando dei “tagli” impopolari e spesso inutili.
Vorrei quindi proporVi di essere solidali con l’Associazione Ecovolontari Marcon favorendo la divulgazione e la consapevolezza civile per tale problematica.
Vi invito, se volete, a leggere analoghi documenti della “Associazione Medici per l’Ambiente” (AMA) di TV e di un gruppo di Medici dell’Ordine di Modena, dai siti citati in calce.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Emanuela Blundetto
e.blund@virgilio.it
Associazione Ecovolontari Marcon
ecovolontari.marcon@virgilio.it
Venezia 20/11/2006
AMA TV
http://www.perigeo.biz/sommazero/ama.pdf
Medici MODENA:
http://www.ordinemedicimodena.it
Cari colleghi,
sono un MMG residente e operante da anni nella provincia di Venezia.
Vi scrivo per sensibilizzarVi sull’argomento della tutela dell’ambiente, tema scottante e su cui ormai si sente di tutto e il contrario di tutto.
L’aumento delle patologie cronico-degenerative, neurologiche, cognitive, autoimmuni, respiratorie, cardiovascolari, neoplastiche (negli ultimi 30 anni si e’ assistito ad un incremento delle neoplasie anche nei bambini e nei giovani < 19 anni), riproduttive, ecc. e’ in gran parte da ascrivere al drammatico degrado delle condizioni del nostro ambiente, legato agli effetti di numerosi agenti chimici clorurati, sia di sintesi che generati da processi di combustione.
Il proliferare in Italia di impianti di incenerimento (quelli che, impropriamente, con un termine volutamente eufemistico vengono solo nel nostro Paese definiti “termovalorizzatori”) trova la propria ragion d’essere nell’anomala e fuorviante assimilazione dei rifiuti a fonte rinnovabile di energia.
In realtà ciò porterebbe e porta ad una moltiplicazione dei rifiuti che, combinandosi con l’ossigeno atmosferico e con le alte temperature raggiunte nei forni durante la fase di incenerimento, si ridurrebbero come granulometria generando polveri sottili (P.M. 2,5), diventando così incomparabilmente più tossici e pericolosi!
Sarebbe poi tutta da discutere la convenienza in tema di produzione di energia. Non a caso tali impianti, tanto caldeggiati dagli imprenditori industriali, alla fine devono essere realizzati utilizzando il denaro pubblico (vedi provvedimento 6/92 del Comitato Interministeriale Prezzi cioè i cosiddetti certificati verdi CIP 6).
La Legge Delega-Testo Unico sull’ambiente ha purtroppo allentato i vincoli di controllo sui rifiuti tossici e nocivi e in questo contesto la realizzazione di un inceneritore rischia di peggiorarne gli effetti a danno delle emissioni in aria e della tutela dei bacini idrici.
In questo momento di gravi difficoltà economiche che impone la necessità di porre a freno la spesa sanitaria sempre crescente, diventa doveroso riaffermare che solo con una seria politica di prevenzione primaria, riducendo l’esposizione della popolazione intera ai rischi derivati dall’inquinamento ambientale, si potrà ragionevolmente sperare di avere individui più sani, arginando quei costi sempre crescenti ed evitando dei “tagli” impopolari e spesso inutili.
Vorrei quindi proporVi di essere solidali con l’Associazione Ecovolontari Marcon favorendo la divulgazione e la consapevolezza civile per tale problematica.
Vi invito, se volete, a leggere analoghi documenti della “Associazione Medici per l’Ambiente” (AMA) di TV e di un gruppo di Medici dell’Ordine di Modena, dai siti citati in calce.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.
Emanuela Blundetto
e.blund@virgilio.it
Associazione Ecovolontari Marcon
ecovolontari.marcon@virgilio.it
Venezia 20/11/2006
AMA TV
http://www.perigeo.biz/sommazero/ama.pdf
Medici MODENA:
http://www.ordinemedicimodena.it
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Notizie medici
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