Assemblea degli iscritti 2007 - Relazione del Presidente CAO

Assemblea degli iscritti 2007

Relazione del Presidente CAO

La Commissione Odontoiatri dell'Ordine della Provincia di  Venezia ha dovuto affrontare nel 2007 l'inizio di un cambiamento epocale. Da un lato questo cambiamento, dovuto al cosidetto decreto Bersani, è la prosecuzione di un disegno volto ad eliminare o, perlomeno, indebolire gli Ordini Professionali, dall'altro, comunque, ha introdotto delle novità che hanno stravolto la nostra attività.
Anzitutto il superamento della necessità dell'autorizzazione dell'Ordine per la pubblicità sanitaria. Al di là di ciò che è possibile pubblicizzare o meno, il fatto stesso che il professionista o la struttura sanitaria non necessitino di una autorizzazione preventiva modifica in modo sostanziale la nostra attività. È chiaro che l'attività richiesta per valutare la pubblicità che viene sottoposta alla nostra attenzione o sanzionare, sic et simpliciter, la pubblicità non autorizzata, è diversa da una attività di sorveglianza su ciò che chiunque può scrivere su qualunque mezzo informativo e che spesso, se non è in contrasto con il nostro codice deontologico, è perlomento borderline.
La seconda novità con cui il decreto Bersani ha stravolto la nostra attività è stata la possibilità di pubblicizzare le proprie tariffe. Questa liberalizzazione si basa sull'assunto, errato, che dei professionisti possano disporre di un listino così come un esercizio commerciale. Come se una persona potesse accordarsi con un professionista per un preventivo e questo professionista dovesse attenersi alle prestazioni incluse in quel preventivo anche se nell'eseguirle dovesse rendersi conto che non corrispondono all'interesse del paziente e alla tutela della sua salute. Il nostro codice deontologico ci impone di comunicare al paziente preventivamente i nostri onorari, ma le prestazioni da effettuare per la diagnosi e la terapia di una qualunque malattia non possono essere acquistate a priori a prescindere dalla situazione clinica con la qale ci si trova di fronte in quello specifico momento. Come se un paziente che entra in ospedale per trattare una polmonite, non dovesse essere trattato per uno scompenso cardiaco giunto nel frattempo, in quanto non messo in preventivo all'accettazione!
La liberalizzazione della pubblicità delle tariffe si basava ovviamente sull'assunto che le tariffe odontoiatriche sono alte a causa di una scarsa concorrenza. Ebbene, a distanza di un anno dall'entrata in vigore di quel decreto, le tariffe odontoiatriche si sono abbassate? In quest'anno noi abbiamo assistito alla pubblicizzazione di studi con alcune caratteristiche comuni: o studi all'estero, dei quali non siamo in grado di valutare l'organizzazione professionale, o strutture italiane di proprietà non medica. Queste strutture hanno in comune la pubblicizzazione delle loro tariffe, in genere molto basse. I professionisti in generale, tuttavia, hanno mantenuto i loro onorari in vigore prima del decreto Bersani.
Cosa significa quanto sopra? I professionisti preferiscono chiudere (o non aprire nel caso di giovani odontoiatri) i loro studi pur di non abbassare i loro onorari per una qualche forma di autolesionismo? Se, invece, gli onorari odontoiatrici oggi sono molto vicini al costo vivo delle prestazioni, come possono le strutture di cui sopra garantire tariffe (non onorari) che arrivano anche alla metà degli onorari degli odontoiatri? In Austria è stato fatto uno studio sulle prestazioni effettuate dagli odontoiatri austriaci in confronto con quelle degli studi ungheresi appena oltre il confine. In Italia non abbiamo le stesse ricerche e tuttavia possiamo immaginare che la ragione sia la stessa, ovviamente una minore qualità di queste cure a minor prezzo. Un aspetto sorprendente della ricerca citata è comunque che i pazienti erano più soddisfatti delle cure a minor prezzo e a minor qualità degli studi ungheresi rispetto a quelli austriaci. Siamo dunque giunti alla salute come bene disponibile? Può un paziente scegliere la terapia che preferisce anche se questa lede la sua salute? Ecco che ci addentriamo in un terreno estremamente difficile che ci può portare alla vendita degli organi, all'eutanasia, al suicidio assistito, all'omicidio dell'incapace.
La CAO, pur prendendo atto di questa situazione e delle difficoltà connesse, non può fare altro che applicare la legge, per cui invitiamo i colleghi a segnalarci pubblicità che diffondano notizie false o effettuino comparazioni con altre pratiche professionali, tenendo conto che su tutte le forme pubblicitarie che rispettano questi due criteri noi come Ordine non abbiamo alcuna possibilità di intervento, anche se riteniamo che siano dannose per la salute del paziente e per il decoro della professione.
Altro settore di intervento della CAO è stata la lotta all'abusivismo, lotta di cui abbiamo ereditato tutta la difficoltà e l'evanescenza. È molto più facile per noi sanzionare il prestanome che impedire l'esercizio abusivo. La legge 22/2002 poteva essere un ottimo strumento per rafforzare la nostra azione, tanto che fa molta rabbia constatare che l'istituzione regionale si sia impegnata per applicare questa legge agli odontoiatri, rendendo loro ancora più gravoso l'esercizio professionale, ma non abbia fatto alcuno sforzo per applicarla alle strutture e in particolare alle strutture abusive. Ci sono strutture nel territorio veneziano che la regione ha autorizzato in base a tale legge, e che solo un intervento diretto della Commissione presso i NAS è riuscito a far chiudere. Considerata la difficoltà di questa lotta, la CAO ha ritenuto di intervenire direttamente sulla popolazione, con la stampa di un volantino da distribuire presso le farmacie e i medici di base. Lo proporremo alla professione il più presto possibile.
Abbiamo, inoltre, cercato di opporci alla frammentazione della professione sia nei riguardi della figura dell'odontoprotesista, su cui abbiamo fatto anche una assemblea straordinaria, sia cercando di ricostruire i legami tra odontoiatria e medicina, ad esempio con la giornata sulla previdenza e con la giornata di aggiornamento sui rapporti tra ortodonzia e pediatria.
Vorremmo però ricordare che la ragion d'essere dell'Ordine è la difesa della salute del cittadino, ed è questa ragione d'essere che ci mantiene in vita e ci consente di occuparci anche del decoro della professione. In quest'ottica abbiamo promosso il dialogo con varie parti sociali, sindacati, movimento consumatori, odontotecnici, tenendo contemporaneamente sotto controllo l'immagine che di noi danno i giornali e in generale i mass media, cercando di intervenire tempestivamente per favorire il dialogo con la società. Nello stesso tempo abbiamo partecipato a giornate di approfondimento culturale sulla Chronic Fatigue Syndrome e sulla Celiachia, evidenziandone i rapporti con l'odontoiatria.
Tornando alla legge 22/2002, il consiglio dell'Ordine ha approvato una mozione proposta dal consigliere Moreno Breda, che abbiamo in seguito portato alla Federazione Regionale degli Ordini dei Medici ottenendone l'approvazione e l'mpegno a proseguire in questa direzione il confronto con la Regione.
Nella difficile situazione per la professione siamo convinti che l'Ordine debba assumersi l'onere di coordinare le diverse istanze della professione per evitare che il prevalere degli interessi particolari porti alla propria disgregazione, disgregazione di cui forse qualcuno potrebbe avvantaggiarsi a breve termine ma certo nessuno a lungo termine. Questo sforzo di coordinamento si è concretizzato nell'istituzione del tavolo dentale, che tutti noi abbiamo visto all'opera in occasione dell'assemblea straordinaria all'Hotel Michelangelo il 16 Novembre u.s. Noi vogliamo che tutte le componenti dell'odontoiatria discutano il loro punto di vista attorno ad un tavolo, senza porci problemi di rappresentanza numerica. La democrazia prevede certo il confronto elettorale, ma non è solo nè anzitutto confronto elettorale, anzi: è prima di tutto confronto dialettico di contenuti e punti di vista diversi.
Vorrei segnalare un intervento per il quale abbiamo sollecitato il consiglio dell'Ordine nei confronti dell'Arma dei Carabinieri, della Finanza e di altre Forze dell'Ordine affinchè prendano provvedimenti nei confronti di quelle organizzazioni che estorcono abbonamenti a riviste fregiandosi di nomi che fanno appunto pensare alle organizzazioni citate.
Vorrei ringraziare i componenti della Commissione Odontoiatri, i dottori Berto, Morando, Nicolin e Tomè, il dott. Breda e la dott.ssa Boscolo, odontoiatri eletti nel consiglio dell'Ordine, il dott.Bossi e il dott.Borella, nostri esponenti all'interno della fondazione Ars Medica, il dott. Leoni che ha seguito in modo ammirevole il sito WEB, e il dott. Scassola, che ha saputo guidare questo consiglio verso la normalità dopo le vicende che tutti ricordiamo, nonchè tutti gli odontoiatri e i medici che hanno dedicato una parte del loro tempo per la professione nel suo insieme..
Prepariamoci ad affrontare il 2008, facendo ciascuno la propria parte per il bene di tutti.

Cosimo Tomaselli
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