Comunicato stampa FIMP Regionale

Grande tensione ha suscitato ieri la riunione tenutasi in Commissione Consiliare Sanità tra i rappresentanti dei Pediatri dell'ULSS 12 e i Consiglieri comunali a seguito del pensionamento del dott. Carlo Neidhardt, pediatra di famiglia.
La stessa tensione si respira sempre allorquando in una ULSS un pediatra lascia i propri assistiti e questi devono cercare un'altro professionista che li assista, segno inequivoco di quanto importante, insostituibile e richiesta sia questa figura professionale per le famiglie. La prova eloquente della bontà sia dell'attività dei pediatri che della loro collaborazione con le amministrazioni sanitarie locali si manifesta nella percentuale, la più alta d'Italia, dei bambini fra 7 e14 anni che rimangono affidati alle cure dei pediatri pur potendo essere scelta l'assistenza del Medico di Medicina Generale, modalità questa, particolarmente apprezzata dai genitori, garantita dalla disponibilità dei Pediatri a fornire l'assistenza in regime di convenzione anche oltre il numero formalmente stabilito, quando le norme non prevedano la presenza di un numero superiore di pediatri. In tal modo, a costo zero per il Sistema Sanitario e per l'assistito, vengono soddisfatte le esigenze di scelta per i piccoli pazienti e di fatto eliminato l'odioso doppio canale della libera professione "liberandosi da ogni necessità competitiva...gettando le basi di un nuovo modo di fare medicina basato sull'efficienza e sul pragmatismo" ( Tribunale dei diritti del malato-Cittadinanza attiva - Sezione di Lugo 08/03/2000.)
Purtroppo non sempre si può fare ciò che si vorrebbe, quando, come e dove ci aggrada.
Vi sono regole che discendono da norme pattizie condivise e sancite che disciplinano l'accesso alla professione come tutti gli altri aspetti dell'organizzazione sanitaria. Si è sentito di tutto, come riportato questa mattina con grande enfasi dalla stampa locale, a proposito di numero di pediatri, carico di assistiti, esternazioni e facili provocazioni, ma noi condividiamo quanto affermato da Renato Rubin, Responsabile Regionale per le Cure Primarie che ha proposto l'attivazione di uno studio finalizzato all'inserimento di un Pediatra sulla base di un reale bisogno assistenziale oltre che del rispetto delle regole. La FIMP che rappresenta tutti i Pediatri della Regione non ha mai negato la propria approvazione alla pubblicazione di una zona carente straordinaria per l'inserimento di un nuovo pediatra ove le condizioni lo consentano, modalità più volte applicata in pieno accordo con gli amministratori locali della sanità e mai fonte di contenzioso. Per la prima volta si manifesta una divergenza che in maniera sospetta viene fortemente pubblicizzata.
La FIMP della Regione Veneto da la propria disponibilità ad un aperto confronto con le Istituzioni competenti, ULSS 12 e Regione, nella certezza di poter individuare la soluzione più consona a consentire la migliore assistenza pediatrica possibile per i bambini veneziani così come per tutti i bambini veneti.
A tale proposito giova qui ricordare che da anni è in corso un processo di revisione ed aggiornamento degli Accordi vigenti tra la Fimp e la Regione Veneto che ha portato alla stesura di un progetto obiettivo condiviso al fine di rendere l'assistenza pediatrica territoriale più efficiente ed aderente alle mutate esigenze socio culturali ed assistenziali i cui elementi di spicco sono: la continuità assistenziale per tutto l'arco della giornata, una maggior integrazione professionale tra i vari livelli assistenziali, un maggior raccordo tra il livello assistenziale territoriale ed ospedaliero, una presa in carico tempestiva del neonato dimesso precocemente e un'assistenza al bambino affetto da patologia cronica ed invalidante in grado di coprire tutti gli ambiti nei quali la fragilità di questa condizione si sviluppa.
Su questi contenuti riteniamo possa essere utilmente migliorato il livello assistenziale dei bambini veneti.

Dott. Renato Savastano
Presidente FIMP Veneto

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