Cronistoria degli Specializzandi di Padova e di tutta l'Italia

CRONISTORIA DEGLI SPECIALIZZANDI DI PADOVA E DI TUTTA L'ITALIA

PRESENTE: Nella città del Bo e delle cliniche universitarie, noi medici specializzandi siamo 1.400. Il nostro reddito è costituito da una borsa di studio di 966 euro netti al mese: detratte le tasse universitarie, l'iscrizione all'ordine dei medici e l'assicurazione personale, in tasca ci rimane meno di 800. Una miseria, sì, eppure noi medici specializzandi abbiamo le stesse mansioni degli "strutturati" e rispondiamo penalmente del nostro operato: a sorvegliarci dovrebbe esserci un tutor, uno ogni tre specializzandi; ma spesso questa figura non è presente e nemmeno raggiungibile nei momenti più delicati, come durante le guardie notturne. Lavoriamo fino a 12 ore al giorno senza che ci sia riconosciuto il riposo settimanale, trattati come manovalanza a basso costo per attività di segreteria e trasporto dei malati.

Alla faccia del decreto legislativo n. 368/99 che impone alla sanità italiana di adeguarsi alle direttive europee in materia di formazione: la sua applicazione porterebbe a riconoscerci non più come semplici studenti ma come medici professionisti con un contratto di formazione subordinato, stipulato con la Regione e l'Università. A Padova il braccio di ferro fra noi medici in “formazione" da un lato, Azienda ospedaliera, Regione Veneto e Stato dall'altro, dura ormai da otto anni ed è costellato di scioperi, manifestazioni e rivendicazioni.

Uno spiraglio si è aperto in primavera grazie all'impegno della nostra associazione
MeSPad (Medici Specializzandi di Padova)-Federspecializzandi , che ha promosso un corteo di medici che attraverso la città ha raggiunto l'università: li a riceverci fu il rettore Vincenzo Milanesi, che promise di farsi portavoce delle nostre istanze presso il ministro dell'Università e la Conferenza dei rettori degli atenei italiana. Qualche giorno dopo, all'inaugurazione dell'anno accademico, una nostra delegazione incontrò il ministro Fabio Mussi. Da lì, la firma a Marzo del primo dei tre decreti della Presidenza del Consiglio necessari a sbloccare i fondi per i contratti, seguito dall'approvazione a Luglio dello schema-tipo del contratto. Tempi biblici che ci hanno spinto a nuovi scioperi.
Stanchi delle lentezze burocratiche e di essere presi in giro, nel mese di Novembre 2007, Padova proclama una astensione non-stop che è durata quindici giorni, con punte di adesione intorno al 95%. Le attività in ospedale si sono ridotte all'osso, finché è arriva la firma del decreto che ha autorizzato i singoli atenei a staccare gli assegni. Ora Padova inizierà a firmare dal 14 di Dicembre.
Tuttavia se non saranno applicate dall' Ateneo e dall' Azienda ospedaliera le disposizioni previste dalla legge 368/99, soprattutto in materia di formazione, saremo pronti a tornare in trincea.
Di fatti chiediamo di non essere fuori legge: non più di tre specializzandi per tutore; per le guardie, gli ambulatori e le consulenze specialistiche presenza di tutore strutturato in sede; formazione a 360 gradi con seria applicazione delle tabelle B (ovvero cosa uno specializzando deve saper fare alla fine della sua specializzazione).


FUTURO:
Si è tenuta il 01 Dicembre 2007 a Verona l'assemblea Nazionale di Federspecializzandi che vede ormai aggregate più di venti sedi in cui sono emerse con chiarezza alcune priorità sulle azioni di MeSPad-Federspecializzandi nel prossimo futuro.
In primo luogo ci troviamo ancora una volta a denunciare le difformità con cui si stanno portando avanti la firma e il pagamento del contratto di formazione specialistica. Infatti a fronte di università che hanno provveduto (vedi Padova, finalmente!!!!!) a mettere in regola entrambi gli aspetti, altre non hanno attuato alcuna programmazione e non sembrano fornire alcuna rassicurazione a riguardo (vedi la confederata Napoli e altre).
In questa situazione risulta difficile prospettare tavoli di applicazione del contratto a livello locale, che risultano peraltro fondamentali e urgenti per evitare che questo strumento rimanga lettera morta.
Inoltre rimangono inspiegabilmente ancora in sospeso questioni come l’entità dell’aliquota INPS da versare alla gestione separata; attualmente le condizioni variano da università ad università in maniera del tutto irragionevole oltre che ingiusta ed è necessario uniformare l’applicazione dell’aliquota al 16%, a cui gli specializzandi hanno diritto in quanto iscritti ad altro ente previdenziale obbligatorio (l’ENPAM).
Altrettanto urgente risulta la richiesta di un tavolo tecnico con il MUR (ministero dell'Università e Ricerca) per concertare tempi e regole definite una volta per tutte sulle modalità e i tempi di accesso alle scuole di specializzazione. A questo proposito MeSpad-Federspecializzandi porterà a breve una proposta di modifica della tempistica riguardante laurea, esame di stato, accesso alla specializzazione.
Infine MeSpad-Federspecializzandi continua a sostenere la necessità di emendare il Ddl sull’ammodernamento del Sistema sanitario nell’articolo 15 che riguarda i medici specializzandi e che li deregionalizzerebbe troppo; infatti a nostro avviso esso presenta ancora numerosi aspetti da chiarire, soprattutto tenendo conto delle scarse garanzie formative attualmente presenti nel nostro Paese.

Il Presidente dei medici specializzandi di Padova
Dott. Domenico Montemurro
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