L’Ordine dei Medici incontra gli studenti del V° anno delle scuole superiori di Mirano

Venerdì 25 ottobre, presso l’Aula Magna del Liceo Majorana-Corner, una rappresentanza del Consiglio dell’OMCeO della Provincia di Venezia ha incontrato un centinaio di studenti del V anno del Liceo Statale Classico, Scientifico e Linguistico “Majorana-Corner” e degli Istituti di Istruzione Superiore “8 Marzo-Ponti” e “P.Levi-K.Lorenz” di Mirano.
Replica miranese del primo incontro di questo genere, tenutosi lo scorso 23 maggio a Chioggia presso l’I.I.S. “G. Veronese”, la delegazione formata dal Consigliere dell’Ordine dott. Luca Barbacane e dai colleghi dott. Rafi El Mazloum e dott. Corrado Da Lio, ha illustrato alle possibili nuove matricole di Medicina innanzitutto le caratteristiche del test di ingresso alla Facoltà di Medicina e Chirurgia, secondo le evoluzioni che si susseguono di anno in anno, in particolare – grazie alla grande perizia del dott. Rafi El Mazloum, specializzando del IV anno di Medicina Legale – precisando quali siano le materie da approfondire e come venga ottenuto il voto finale secondo le varie componenti del test.
Entrando poi nello specifico della professionale, il chirurgo dott. Corrado Da Lio ha spiegato all’attentissima platea giovanile quali siano state le motivazioni della scelta originaria per gli studi di medicina e quale grande passione per l’uomo a tutt’oggi immancabilmente guidi la professione dell’arte medica, arte profondamente umanistica, mirabile connubio tra la scienza e la passione per la persona.
Dopo la testimonianza della Dipendenza Ospedaliera, il dott. Barbacane, ha illustrato le peculiarità delle altre due componenti della professione, la Medicina Generale e l’Odontoiatria, tratteggiando le caratteristiche fondamentali di ciascuna.
Infine grande successo ha riscosso la comunicazione di Jacopo Favaro, ex studente del Majorana-Corner e studente del IV anno di Medicina: la voce appassionata, ma al tempo stesso disincantata, di chi ha lasciato da poco i banchi del liceo e si sta preparando alla professione, ha significato ai giovani che il test di ammissione si può affrontare con una ben pianificata strategia di preparazione mirata e che studiare medicina pretende grande impegno, ma non isola dai propri coetanei, consentendo piuttosto di fare belle esperienze di vita universitaria.
Quanto entusiasmo nelle parole di Jacopo e quanta linfa vitale per la professione porterà l’entusiasmo delle giovani leve!
Incontrare questi ragazzi, per spiegare loro la straordinaria bellezza della professione del medico, bellezza almeno pari alle difficoltà del percorso e alle - a noi ben note - sempre maggiori difficoltà dell’esercizio quotidiano, risulta assai vivificante: la sopravvivenza dell’arte di cui ci pregiamo essere i cultori dipende precisamente da quei ragazzi, dai nostri ragazzi, ai quali è doveroso porgere le nostre attenzioni e le nostre cure, per coltivare il nostro stesso futuro.

Luca Barbacane



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