La Regione del Veneto si affida agli Ordini dei Medici Chirurghi

LA REGIONE VENETO SI AFFIDA AGLI ORDINI DEI MEDICI CHIRURGHI


Negli ultimi 2 anni la Federazione Regionale dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri del Veneto, sotto la guida prima del compianto Marcello Fazzini e ora di Ezio Cotrozzi, Presidente dell’Ordine dei Medici di Vicenza , si è distinta per un progressivo e sempre piu’ ampio riconoscimento di rappresentatività da parte della Regione Veneto su temi di massima attualità per la professione .

La Federazione Regionale ha saputo dotarsi di una squadra che con la nomina a Presidente Regionale del Dr.Cotrozzi, del Vice Presidente Dr. Maurizio Scassola (Presidente Ordine di Venezia) affiancati dal Dr.Daniele Frezza (Segretario dell’Ordine di Treviso, a rappresentanza degli ospedalieri ) , con la costante presenza degli altri Presidenti provinciali , ha incontrato ripetutamente il Segretario Generale della Sanità e Sociale della Regione Veneto Dr.Giancarlo Ruscitti e il Dr. Antonio Compostella Direttore dell’Agenzia Regionale per affrontare i seguenti temi:

• Ruolo Istituzionale della Federazione Regionale

• Formazione e aggiornamento. ECM regionale.

• Sicurezza del paziente e Rischio Clinico

• Progetto cartella Clinica informatizzata

• Autorizzazione e Accreditamento (Legge regionale 22)

Dai vari incontri è emersa una ferma volontà della dirigenza tecnica della Regione Veneto, ai suoi massimi vertici, di coinvolgere la professione attraverso la Federazione Regionale nei temi sanitari di massima attualità, consapevoli delle difficoltà oggettive di mantenere gli elevatissimi livelli raggiunti nel modello veneto a fronte di una scarsa disponibilità economica e di una aspettativa crescente di salute della società e della politica. E’ stata riconosciuta agli Ordini dei Medici la capacità di produrre sintesi nella professione, coinvolgendo ad un unico tavolo la componente ospedaliera, quella convenzionata, gli odontoiatri e i liberi professionisti, all’interno del livello istituzionale ordinistico che consente di superare visioni parcellari finora oggetto di confronto con il livello regionale.

L’Ordine in quanto Ente Ausiliario dello Stato, e con i suoi livelli organizzativi e di rappresentanza è stato considerato un livello istituzionale ideale per il confronto con la Regione. Questa disponibilità, su cui si è avviata anche una fase di verifica diretta con le rappresentanze politiche (Assessore alla Sanità, Presidente Consiglio Regionale, Presidente V Commissione) si è espressa con iniziative di diverso livello sui temi sopra citati.

Sulla formazione e aggiornamento si è avviato un percorso di confronto tra Federazione e le principali rappresentanze sindacali della dipendenza (ANAAO, CIMO) e della convenzionata (FIMMG) per giungere alla stesura di un documento di programmazione unico come richiesto dalla Regione.Va ricordato che la Formazione continua è uno dei temi di responsabilità diretta dell’Ordine professionale per garantire la qualità dei professionisti e conseguentemente la qualità delle cure ai cittadini.

L’obiettivo principale è di ritornare , insieme ai Sindacati, ad essere i principali attori di questa importante partita professionale, su cui vi sono finanziamenti dedicati dai rispettivi CCNL e percorsi regionali, oggi spesso impegnati in Piani Formativi che mirano all’acquisizione del punteggio ECM invece che ad una reale formazione clinico-professionale .

L’organizzazione odierna della formazione è divenuta ambito di responsabilità diretta del mondo amministrativo o sanitario in genere, dimenticando che la figura del medico è centrale nella diagnosi e cura del paziente , nonché dell’organizzazione delle ULSS , e che sulla formazione si gioca uno dei principali pilastri della “Clinical Governance” su cui molti Direttori Generali e la Regione ne hanno capito l’importanza in termini di alleanza strategica. Ci auguriamo che il percorso si possa concludere entro l’estate , come richiesto, con il massimo senso di responsabilità, consapevoli dell’importanza fondamentale di questa partita.

Formazione continua significa adeguatezza e verifica dell’atto medico ai suoi vari livelli di intervento a fronte degli obiettivi sanitari , con conseguente miglioramento dell’appropriatezza, dell’efficacia e dell’efficienza e della riduzione del rischio clinico. I professionisti aggiornati rappresentano la principale risorsa della categoria, su cui aumentare l’autorevolezza verso i cittadini, le istituzioni e le nostre amministrazioni, per riprendere quel ruolo di centralità nel sistema che oggi risulta pesantemente in discussione.

Sicurezza del paziente e rischio clinico.

La Regione Veneto sta licenziando una Delibera sulla “Sicurezza delle cure” che introduce una organizzazione sul controllo del rischio clinico nelle aziende-ULSS. Si verranno a creare una nuova figura professionale “il responsabile del coordinamento per la sicurezza del paziente”, che dovrà essere un Medico operante in Direzione Sanitaria , un Comitato esecutivo per la sicurezza del paziente , ed un Nucleo Aziendale per la gestione dei sinistri. Su tale importante atto deliberativo, la Federazione Regionale è stata sentita ed ha avuto modo di produrre numerosi emendamenti finalizzati a rendere la DGRV il piu’ possibile vicina alle aspettative professionali e al controllo del rischio clinico.

In particolare si sono espressi orientamenti finalizzati a determinare azioni che anticipino i sinistri e non solo a monitorarli intervenendo attivamente sull’organizzazione che risulta all’80% la responsabile delle cause intentate dai pazienti, che divengono sulla stampa malpractice e responsabilità pressoché esclusiva del medico. Si è suggerito di favorire su questo tema, (che è divenuto con l’Articolo 14 del Codice Deontologico, una responsabilità diretta della professione) una crescita culturale trasversale nella categoria, per superare il concetto di errore e di evento sentinella come responsabilità diretta e di poterli pertanto inserire in necessarie segnalazioni e correttivi, sia nel percorso diagnostico-terapeutico che nell’organizzazione.

Una spinta dal basso in alto che dovrebbe coinvolgere progressivamente tutti i professionisti. La delibera invece, definita sperimentale e pertanto da migliorare nel tempo , anche dopo i nostri emendamenti, determina una organizzazione verticistica affidando l’incarico di referente ad un medico della Direzione Sanitaria, non a funzioni esclusive e con un coinvolgimento diretto di un solo medico per dipartimento. Un po’ poco, ma su questi temi insieme ai Sindacati dovremmo presidiarne l’applicazione segnalandone i necessari correttivi anche in fase applicativa.

Sul Rischio Clinico, ci è stato presentato in un Convegno della Regione il 16/6 a Padova, da parte del presidente della V Commissione Regionale Avv. Bazzoni un Disegno di Legge Regionale sull’Istituzione di una Camera Conciliativa Extragiudiziale Regionale. Questa importante iniziativa, da noi approvata seppur con la necessità di approfondimenti, si colloca nelle aspettative della professione, per evitare lunghi percorsi giudiziari in ambito civile.

 La Regione doterebbe la Commissione Regionale (unica e forse un po’ troppo lontana dai livelli provinciali, considerabili ideali vista l’estensione della Regione e i quasi 5 milioni di abitanti) di finanziamenti dedicati per risarcire i pazienti, con l’obiettivo di ridurre i costi assicurativi, dare una migliore immagine all’utenza e (forse) ridurre l’esposizione professionale. Una anticipazione che necessita di un incontro e una audizione della Federazione per gli emendamenti che ci sembrano già ora necessari. Il Disegno di Legge sembra peraltro essere un po’ dissonante dalla Delibera della Giunta e anche questo richiederà uno sforzo per rendere armonici ed integrabili entrambi gli strumenti.

Progetto Cartella Clinica Informatizzata.

Su questo tema la regione ha approvato una legge nel Dicembre 2007, su cui la Federazione aveva esercitato alcuni importanti emendamenti che erano stati recepiti, soprattutto la necessaria chiarezza che la responsabilità complessiva della cartella clinica ,al di là dell’informatizzazione, deve rimanere del Medico e dell’azienda ULSS e non di altre figure sanitarie. La federazione ha spinto perché questa Legge venga sperimentalmente applicata in ambiti territoriali definiti ( e in tal senso è in corso la sperimentazione nell’ulss di Adria) poiché una sua applicazione estensiva sarebbe risultata prematura ed estremamente impattante per i livelli organizzativi già presenti, con possibile aumento del rischio clinico. Anche su questo tema vi sono ricorrenti scambi di informazione con la Regione per seguirne l’iter applicativo.

Autorizzazione e Accreditamento – Legge 22.

La Legge 22 affidata per competenza all’Agenzia regionale, diretta dal collega Dr.Compostella, ha comportato negli ultimi anni un crescente problema nel mondo professionale, soprattutto per gli odontoiatri e recentemente anche per i liberi professionisti. Le principali difficoltà si sono avute nelle Autorizzazioni in cui vi è stata difformità di applicazione nei requisiti soprattutto in alcune ULSS delle province di Padova e Verona. Solo in questi ultimi mesi vi sono state le ispezioni negli Ospedali e nelle ULSS per giungere ad un accreditamento anche di queste strutture, che seppur pubbliche presentano spesso carenze ben note a chi vi opera da anni. Su questa situazione, anche a causa di alcuni ricorsi avviati, vi è stata l’apertura di un Tavolo Tecnico di lavoro su procedure di applicazione e requisiti della legge 22, che si è tenuto il 14 Maggio a Venezia. La discussione si è protratta per oltre 3 ore e ha consentito alla Federazione (rappresentata da Cotrozzi, Frezza, Scassola, Agnello, Maraggia, Pastorello, Bovolin, Cerioni) di giungere a degli impegni formali con l’Agenzia perché la Legge 22 possa essere uniformemente applicata nel territorio regionale senza fini punitivi o repressivi ma di miglioramento degli standard qualitativi di sistema.

Ci è stato inoltre richiesto di contribuire a definire il concetto di “invasività delle cure” che è il criterio applicativo perché un ambulatorio abbia la necessità di autorizzazione e accreditamento. L’aspetto piu’ importante è la richiesta dell’Agenzia di giungere ad una alleanza con la Federazione per mitigare gli aspetti applicativi della Legge 22 e di ristabilire un clima di sereno miglioramento del sistema, in linea con gli orientamenti nazionali ed europei.

In sintesi crediamo si possa affermare che il ruolo dell’Ordine dei Medici-Chirurghi ed Odontoiatri, anche attraverso la Federazione Regionale stia profondamente modificandosi. Da Enti prevalentemente di rappresentanza nel passato a soggetti attivi fortemente impegnati con i livelli Istituzionali a migliorare la sanità regionale, con una particolare attenzione ai temi di massima attualità per la professione e i cittadini.

Per accrescere di autorevolezza e di competenza e per poter incidere in modo determinante è necessario superare le divisioni e le singole visioni per garantire una vera sintesi, con massimo senso di responsabilità all’interno della professione. Il percorso è avviato e dovrà essere considerato uno dei principali determinanti di scelta per i futuri assetti ordinistici che si creeranno con le elezioni di fine anno.

Dott. Daniele Frezza                                         Dott. Domenico Stellini
      Segretario                                                          Presidente

  Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Treviso
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