Le Generali non assicureranno più le AULSS Veneziane.

Assicurazioni Generali molla le Asl veneziane. Assicurare le aziende sanitarie non conviene più: troppe cause, troppi rimborsi. I premi pagati non bastano più a coprire i risarcimenti; meglio puntare su altri settori. Si arriva a fine anno. Il Presidente Scassola «La situazione che si sta creando è intollerabile dal punto di vista medico, dei cittadini e anche del comportamento delle assicurazioni». Il commento della Regione : accentrare e, se possibile, diminuire i contenziosi. E’ questo l’obiettivo che sta perseguendo la quinta commissione regionale (Sanità).

da La Nuova di Venezia e Mestre  del 15 agosto 2009

Le Generali scaricano le Asl veneziane

la Nuova di Venezia — 15 agosto 2009 pagina 17 sezione: CRONACA

Assicurazioni Generali molla le Asl veneziane. Assicurare le aziende sanitarie non conviene più: troppe cause, troppi rimborsi. I premi pagati non bastano più a coprire i risarcimenti; meglio puntare su altri settori. Si arriva a fine anno. Poi basta.

I direttori generali e i loro uffici legali dovranno cercare un’altra compagnia. La disdetta dal contratto Rct (responsabilità civile contro terzi) è arrivata sulle scrivanie dei direttori generali delle Asl veneziane nei giorni scorsi. Poche righe, con cui la primaria compagnia d’assicurazione comunicava che avrebbe onorato il contratto fino al 31 dicembre 2009. Quindi si sarebbe avvalsa della facoltà di recesso. Motivo: un andamento dei rischi eccessivo rispetto alle valutazioni fatte un paio d’anni fa, al momento in cui il contratto venne siglato. In pratica i premi stabiliti nel 2007 sarebbero stati calcolati tenendo conto di un certo numero di incidenti e ricorsi, calcolato sulla base dei dati storici.

In questo biennio, però, le cose sono andate diversamente da quanto previsto. Vuoi per l’aumento di errori con conseguenze più o meno gravi (ma tali da spingere il paziente a chiedere un risarcimento del danno) da parte dei medici; vuoi per una maggiore propensione dei pazienti danneggiati a rivolgersi comunque agli studi legali per denunciare casi di malpractise i casi di malasanità che arrivano in tribunale o si arrestano appena prima (per trattare sul quantum) sono in continuo aumento. La linea che rappresenta il numero dei ricorsi e degli indennizzi, sui grafici degli assicuratori, ha cominciato a schizzare all’insù, fuori da ogni controllo. Con particolare preoccupazione, poi, sarebbero stati analizzati i dati relativi all’aumento del valore dei sinistri risarciti.

 Gli esborsi da parte di Generali sarebbero stati, a questo proposito, significativamente maggiori di quanto previsto inizialmente. E questo è successo - qui in maniera più significativa, là più contenuta - in tutte le Asl veneziane.

Fatti due conti Generali ha deciso di chiudere il rapporto preferendo investire in altri settori considerati meno a rischio o più redditizi.

 I dati relativi all’aumento dei casi di malpractise in sanità o, comunque, all’aumento del numero di richieste di risarcimento sono sempre stati custoditi in cassaforte dalle aziende sanitarie. Quello che i medici e gli studi legali sanno benissimo - in quanto «vittime» e «accusatori» - non si è mai tradotto in numeri forniti dalle aziende sanitarie per descrivere un fenomeno che gli studiosi di risk management conoscono benissimo.

Il segreto tanto gelosamente custodito - l’aumento dei sinistri e del valore dei risarcimenti pagati - ormai è svelato. Il tappo tanto faticosamente premuto sul vaso, a questo punto, è saltato. Le Asl non hanno mai voluto dare cifre. Ma a questo punto, se una primaria compagnia d’assicurazione come Generali decide di recedere da un contratto che i concorrenti le avevano invidiato, è ovvio che i conti non tornano. (Massimo Scattolin)


«Situazione intollerabile non criminalizziamo i medici»


la Nuova di Venezia — 15 agosto 2009 pagina 17 sezione: CRONACA

«La situazione che si sta creando è intollerabile dal punto di vista medico, dei cittadini e anche del comportamento delle assicurazioni». Il presidente dell’Ordine dei medici va giù duro. «Continuare a screditare i medici è un gravissimo errore, nessuno ne trae giovamento - osserva Maurizio Scassola -

Un medico può fare degli errori e qualche volta li commette, nessuno lo nega. Ma qui, molte volte, stiamo parlando di cause penali, dove si ipotizza il dolo, la volontà di fare del male».

Quanto alle assicurazioni che disdicono un contratto «libere di farlo - concede Scassola - ma non sarebbe male se le imprese assicuratrici riscoprissero anche la loro funzione pubblica e sociale, oltre al legittimo interesse per il profitto che può derivare da un contratto». (m.sca.)


La Regione punta alla commissione

la Nuova di Venezia — 15 agosto 2009 pagina 17 sezione: CRONACA


Accentrare e, se possibile, diminuire i contenziosi. E’ questo l’obiettivo che sta perseguendo la Regione. La quinta commissione (Sanità) sta concludendo un iter che dovrebbe portare all’arbitrato extra-giudiziale per le controversie di valore inferiore a un certo ammontare, che potrebbe essere quantificato in 40-50mila euro. In pratica il paziente (o i suoi famigliari) che vuole fare causa all’Asl sarà invitato dalla Regione a preferire la conciliazione della controversia in sede extra-giudiziale, lontano dalle aule dei tribunali.

La conciliazione dovrebbe avvenire dopo l’audizione del paziente in seno a una commissione di cui farebbero parte un medico legale, un avvocato, un rappresentante dell’Ordine dei medici e i rappresentanti delle parti coinvolte. L’accesso alla commissione - che avrebbe competenza regionale - sarebbe ovviamente volontario. Il paziente che vuole seguire la strada della giustizia ordinaria potrebbe comunque farlo. La via extra-giudiziale potrebbe comunque soddisfare il suo interesse di giustizia in tempi più celeri. Accentrare il contenzioso sotto una determinata soglia potrebbe, inoltre, limitare il numero di ricorsi giudiziari che rischiano di mettere (ulteriormente) in ginocchio i conti della sanità veneta. E i contratti per la responsabilità civile contro terzi stiuplati dalle Asl rientrerebbero in canoni accettabili.

Una soluzione che trova l’appoggio anche dell’Ordine dei medici veneziano. «Apprezziamo molto il lavoro che sta portando avanti il presidente della V commissione Raffaele Bazzoni - afferma il presidente dell’Ordine Maurizio Scassola - Può essere un primo passo verso la soluzione di un problema che da un lato sta minando la fiducia dei cittadini nei confronti della sanità, dall’altro mette in difficoltà gli stessi medici».

Medici costretti a mettere in atto una medicina più difensiva (ti faccio fare tutta una serie di esami così mi tutelo e non potrai accusarmi di nulla) che attenta a curare risolvendo veramente il problema. (m.sca.)
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