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Le prime riflessioni di un nuovo presidente
La crisi che ha subito e superato l’Ordine di Venezia è paradigmatica di una sofferenza “di fondo” della classe medica. Noi medici viviamo una profonda crisi di identità che spesso implica la rivisitazione dei valori di riferimento; siamo alla ricerca di nuovi equilibri all’interno di una società profondamente mutata e che probabilmente facciamo difficoltà ad “incontrare”.
Dobbiamo recuperare i valori che ci accomunano per costruire, nel rinnovamento della rappresentanza, l’orgoglio della appartenenza e della testimonianza.
Nessun progetto per una nuova Federazione può eludere il problema delle emergenze che la classe medica sta vivendo, incapace come è di confrontarsi non solo con la Politica ma anche con bisogni sempre più complessi della Popolazione; bisogni non solo di Sanità ma soprattutto di Salute, concetto che presuppone una capacità di visione complessiva e strategica sulle necessità delle nostre Comunità. Questi bisogni complessi possono avere risposta solo da una classe medica coesa, che comunica al proprio interno e con i cittadini in termini strategici, che si confronta con la politica e con le amministrazioni almeno in un confronto “tra pari”, non confinata alla discussione su budget o su risparmi.
I medici devono rivendicare ruoli operativi e di responsabilità nella ricerca di obiettivi di salute in un percorso di qualità che sia garanzia per la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Ma per fare questo dobbiamo ritrovare l’orgoglio di appartenenza anche attraverso una autocritica costruttiva, individuando soluzioni possibili per frenare anche lo scadimento etico e di ruolo.
E’ assolutamente evidente come molta parte del contenzioso tra medico e paziente nasce dalla mancanza, all’interno della classe medica, di confronto nella stima reciproca; il paziente rimane spesso spettatore attonito! Qual è oggi nelle nostre Comunità, il ruolo del medico? Partecipiamo alle attività di ricerca dei bisogni di salute? Siamo operatori autorevoli, accreditati che partecipano alla programmazione, gestione, verifica dei processi di cura? Le nostre Comunità considerano la classe medica un interlocutore strategico?
I medici hanno la necessità di definire obiettivi che li vedano protagonisti nella costruzione della politica per la salute e nel campo della formazione: abbiamo bisogno di ridisegnare/integrare ruoli, competenze, funzioni. E’ prioritaria la necessità di essere propositivi nei confronti della Politica; non è più il tempo per una attività istituzionale di contenimento/tamponamento di decisioni già prese in luoghi estranei alla Professione: dobbiamo elaborare programmi e proposte che poi la Politica dovrà fare propri.
Se questa è una premessa condivisa i programmi prioritari per la Federazione dovranno riguardare le aree della Comunicazione (la Stampa, le collaborazioni giornalistiche, il Sito Web..), della Formazione (ruolo della Federazione nell’ECM, Progetti Formativi della Federazione, FAD…), della Elaborazione dei Progetti Istituzionali (la Legge Istitutiva, il Codice Deontologico, in generale le proposte di Legge…), della Rivalutazione della Struttura Organizzativa della Federazione (Il Personale, le collaborazioni, i contratti…) .
Gli Iscritti si aspettano, in primis dai loro Presidenti, che la Federazione sappia dare nell’immediato una grande risposta in termini di etica gestionale e di trasparenza.
Siamo tutti coinvolti ed abbiamo tutti grandi responsabilità in questo percorso. Gli Ordini Provinciali dovranno partecipare con i loro laboratori/gruppi di lavoro nel sostenere la Federazione; il futuro è la partecipazione diffusa ai programmi strategici. Credo che un modello operativo snello ed efficiente potrà essere rappresentato dal Portale che potrà diventare un vero, grande sportello di servizi e di documentazione.
Un abbraccio ed un grazie al Presidente ed agli Amici del Comitato Centrale per il loro impegno e per la loro disponibilità; sono sicuro che anche i Presidenti Provinciali neo-eletti sapranno supportarli con idee, entusiasmo e partecipazione.
Maurizio Scassola
Presidente OMCeO Venezia
Dobbiamo recuperare i valori che ci accomunano per costruire, nel rinnovamento della rappresentanza, l’orgoglio della appartenenza e della testimonianza.
Nessun progetto per una nuova Federazione può eludere il problema delle emergenze che la classe medica sta vivendo, incapace come è di confrontarsi non solo con la Politica ma anche con bisogni sempre più complessi della Popolazione; bisogni non solo di Sanità ma soprattutto di Salute, concetto che presuppone una capacità di visione complessiva e strategica sulle necessità delle nostre Comunità. Questi bisogni complessi possono avere risposta solo da una classe medica coesa, che comunica al proprio interno e con i cittadini in termini strategici, che si confronta con la politica e con le amministrazioni almeno in un confronto “tra pari”, non confinata alla discussione su budget o su risparmi.
I medici devono rivendicare ruoli operativi e di responsabilità nella ricerca di obiettivi di salute in un percorso di qualità che sia garanzia per la sicurezza dei pazienti e degli operatori. Ma per fare questo dobbiamo ritrovare l’orgoglio di appartenenza anche attraverso una autocritica costruttiva, individuando soluzioni possibili per frenare anche lo scadimento etico e di ruolo.
E’ assolutamente evidente come molta parte del contenzioso tra medico e paziente nasce dalla mancanza, all’interno della classe medica, di confronto nella stima reciproca; il paziente rimane spesso spettatore attonito! Qual è oggi nelle nostre Comunità, il ruolo del medico? Partecipiamo alle attività di ricerca dei bisogni di salute? Siamo operatori autorevoli, accreditati che partecipano alla programmazione, gestione, verifica dei processi di cura? Le nostre Comunità considerano la classe medica un interlocutore strategico?
I medici hanno la necessità di definire obiettivi che li vedano protagonisti nella costruzione della politica per la salute e nel campo della formazione: abbiamo bisogno di ridisegnare/integrare ruoli, competenze, funzioni. E’ prioritaria la necessità di essere propositivi nei confronti della Politica; non è più il tempo per una attività istituzionale di contenimento/tamponamento di decisioni già prese in luoghi estranei alla Professione: dobbiamo elaborare programmi e proposte che poi la Politica dovrà fare propri.
Se questa è una premessa condivisa i programmi prioritari per la Federazione dovranno riguardare le aree della Comunicazione (la Stampa, le collaborazioni giornalistiche, il Sito Web..), della Formazione (ruolo della Federazione nell’ECM, Progetti Formativi della Federazione, FAD…), della Elaborazione dei Progetti Istituzionali (la Legge Istitutiva, il Codice Deontologico, in generale le proposte di Legge…), della Rivalutazione della Struttura Organizzativa della Federazione (Il Personale, le collaborazioni, i contratti…) .
Gli Iscritti si aspettano, in primis dai loro Presidenti, che la Federazione sappia dare nell’immediato una grande risposta in termini di etica gestionale e di trasparenza.
Siamo tutti coinvolti ed abbiamo tutti grandi responsabilità in questo percorso. Gli Ordini Provinciali dovranno partecipare con i loro laboratori/gruppi di lavoro nel sostenere la Federazione; il futuro è la partecipazione diffusa ai programmi strategici. Credo che un modello operativo snello ed efficiente potrà essere rappresentato dal Portale che potrà diventare un vero, grande sportello di servizi e di documentazione.
Un abbraccio ed un grazie al Presidente ed agli Amici del Comitato Centrale per il loro impegno e per la loro disponibilità; sono sicuro che anche i Presidenti Provinciali neo-eletti sapranno supportarli con idee, entusiasmo e partecipazione.
Maurizio Scassola
Presidente OMCeO Venezia
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Notizie medici
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