Medico, Paziente e Società – I nodi che interpellano l’ Etica

Medico, Paziente e Società – I nodi che interpellano l’ Etica

In queste ultime settimane la cronaca regionale ha riferito di inchieste della Magistratura sulle attività di alcuni medici. Dobbiamo sempre muoverci con cautela e rispetto in questi contesti; cautela perché le notizie non devono essere mai giudizi; rispetto perché magistratura, giornalisti e medici fanno un lavoro delicatissimo che viaggia su binari non sempre così delineati e dove la relazione tra le persone gioca un ruolo fondamentale. Anche gli indagati meritano rispetto perché di loro  e delle loro famiglie si  parla quasi sempre solo in termini trancianti e pochi possono solo immaginare quali sofferenze vengono vissute in questi, lunghissimi frangenti.

Qui desidero fare alcune riflessioni in un momento storico che ci deve vedere tutti coinvolti. Vorrei parlare di etica pratica, di etica nei nostri comportamenti. L'etica è una ricerca continua di rapporto e di equilibrio tra la nostra libertà e quella degli altri. L'etica si occupa del significato profondo del Senso della vita del singolo e della comunità che lo include. La parola etica si riferisce ad un percorso razionale, filosofico e non emotivo o puramente solidaristico; è una disciplina strategica che permette la costruzione di una condivisione comunitaria; non è soggettiva. 

Quando parliamo di etica medica non vogliamo confinare il concetto di etica ma sottolineare come i medici debbano affrontare il problema della loro relazione con gli Altri attraverso la rivalutazione dei loro comportamenti all’interno della categoria alla quale appartengono; in questo senso l’etica medica è elemento prioritario e viene, come riflessione, prima della bioetica che assegna ai comportamenti umani uno status valoriale nel campo della biologia e della salute. Se si considera l'etica medica sulla base di queste prime riflessioni, si  può subito dopo affrontare la triangolazione: medico, persona e società.

Questa triplice relazione include doveri e diritti. E’ ovvio che al medico vengano riferiti e conferiti più doveri che diritti: l’asimmetria relazionale ci impone maggior attenzione, delicatezza e responsabilità. Ma cambiamo angolo visuale. All'interno di questo triangolo ognuna delle tre posizioni può e deve essere descritta e valutata in riferimento alle altre. E’ per questo che possiamo affermare che anche il paziente e la società hanno, nei confronti del medico, degli obblighi etici. Il paziente, ad esempio, deve comunicare al medico ogni notizia utile al percorso di cura, deve rispettarne le indicazioni terapeutiche ed il modello organizzativo; ma il paziente ha anche dei doveri rispetto agli altri pazienti e rispetto alla società; per esempio deve evitare comportamenti che compromettano l’efficienza, l’equità e l’organizzazione dei servizi. La terza componente, la società, ha precisi obblighi rispetto ai medici: deve metterli nelle condizioni di poter curare la persona in ambienti sereni e sicuri. La sicurezza del paziente non può essere disgiunta dalla sicurezza degli operatori e si deve inserire tra gli obiettivi etici e solidaristici del nostro Paese che deve affrontare una profonda rivisitazione dei concetti di responsabilità individuale e collettiva. Parliamo di una priorità per la Democrazia: la questione dei doveri.

L’Ordine dei medici di Venezia pone ancora di più oggi queste questioni come argomento vitale di riflessione; nel momento in cui viene discusso e definito il futuro Piano socio-sanitario regionale  è il momento di attivare strategie comuni per salvaguardare la sopravvivenza di un sistema socio-assistenziale equo, solidaristico partendo dal concetto di dovere individuale e
collettivo.                                                                                                                      

Dobbiamo favorire la costruzione di un sistema pubblico  con una forte attenzione alla trasparenza, alla definizione delle responsabilità organizzative e professionali, alle relazioni tra i vari attori, alle esigenze della persona che accede ai servizi, ai risultati finali che ognuno, all'interno della propria organizzazione, deve garantire nel  sistema delle cure. Dobbiamo porre  attenzione allo sviluppo di una medicina capace di cogliere e di applicare i risultati della migliore pratica clinica coniugando sicurezza con efficacia delle cure. Non possiamo disgiungere la sicurezza della persona dalla sicurezza degli operatori come non possiamo progettare una riorganizzazione del sistema assistenziale senza parlare dei nostri doveri.

Maurizio Scassola - Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri  della Provincia di Venezia



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