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Sanità : meno errori se c'è più organizzazione
Lettera del Presidente pubblicata sul "Il Gazzettino " del 9 settembre 2006.
Pronto Soccorso: perenne emergenza nella programmazione delle attività di cura?
Il dibattito, da tempo in corso, sugli accessi ai Pronto Soccorso della nostra Provincia è occasione di riflessione sugli attuali livelli di Assistenza.
Le nostre Comunità devono farsi carico di un problema che, solo ad una analisi superficiale, può essere riferito a "problemi organizzativi" delle strutture ospedaliere o a "mancanza di risposte appropriate" dell'assistenza sul Territorio.
Affrontando i problemi legati alla nostra Salute, dobbiamo essere consapevoli che entriamo in aspetti non solo delicati e complessi ma anche condizionati dalla sfera delle esperienze personali e della personale percezione delle priorità e dei bisogni.
E' d'altra parte opinabile e parziale che la causa delle code e dei disagi nei pronto soccorso, come in generale nei Servizi, sia di volta in volta individuata nella carenza di personale, nella inadeguatezza delle strutture, nella non appropriatezza degli accessi, nella non disponibilità dei medici di medicina generale o dei pediatri di libera scelta, nella gestione dei ricoveri da parte dei responsabili dei Servizi Ospedalieri.Dobbiamo essere consapevoli che deve essere riequilibrato il Sistema delle Cure investendo dove e come solo una analisi attenta ci può indicare.Il "Cittadino al Centro del Sistema" rimarrà una formula vuota se non si determineranno scelte ed investimenti sulla riorganizzazione del Territorio, sulla integrazione delle competenze e sulla continuità delle cure (dal domicilio alle strutture di ricovero e viceversa).
Proviamo a porci alcune semplici domande.
La ristrutturazione/riorganizzazione dei nostri ospedali quali risultati ha raggiunto in termini di qualità delle cure, di liste di attesa, di rapporto cittadino - operatore sanitario e cittadino-servizi? Conosciamo quali sono i bisogni della nostra Popolazione? Abbiamo avviato progetti per rivalutare e riformare il Sistema delle Cure tarandolo sui bisogni reali? Sappiamo quali sono i disagi degli Operatori dedicati all'Assistenza, le loro attese e le loro proposte? Siamo in grado di condizionare le decisioni della Politica ? Abbiamo la consapevolezza che l'area della Salute rappresenta una grande occasione di sviluppo, di creazione di posti di lavoro e non deve essere più solo considerata un buco nero nel bilancio di questo Stato? Quanto pesano le condizioni di lavoro degli operatori sanitari sull'errore professionale e sulla qualità del rapporto Cittadino-Operatore?
L'Ordine dei medici mette a disposizione le proprie competenze e vuole avviare una riflessione sui temi dell'Assistenza. Crediamo sia giunto il tempo di fermarci ad analizzare il lavoro di riorganizzazione svolto in questi ultimi anni; riflettiamo sui nuovi obiettivi e ricerchiamo strumenti di conoscenza sui bisogni assistenziali e sulle emergenze presenti nella organizzazione della Sanità! E' tanto più importante questo ribaltamento di prospettiva quando, nell'ambito dell'errore professionale, 6 italiani su 10 addebitano le colpe agli operatori e solo 2 su 10 all'organizzazione del lavoro. Vi è la percezione diffusa che l'errore sia quasi sempre riferibile all'individuo. Dobbiamo prepararci ad un "salto di paradigma" partendo dalla riflessione che "La fallibilità è una caratteristica dell'essere umano. Noi non possiamo cambiare l'essere umano, ma le condizioni in cui gli esseri umani operano".
Le attività mediche si inseriscono in un contesto che non può essere solo quello della Sanità ma in quello ben più complesso ed affascinante della Salute la cui complessità concettuale rappresenta anche la complessità delle variabili in gioco.
I medici vogliono partecipare attivamente, all'interno delle loro Comunità, alla interpretazione dell'esistente ed alla costruzione di proposte condivise e praticabili.
Maurizio Scassola
Pronto Soccorso: perenne emergenza nella programmazione delle attività di cura?
Il dibattito, da tempo in corso, sugli accessi ai Pronto Soccorso della nostra Provincia è occasione di riflessione sugli attuali livelli di Assistenza.
Le nostre Comunità devono farsi carico di un problema che, solo ad una analisi superficiale, può essere riferito a "problemi organizzativi" delle strutture ospedaliere o a "mancanza di risposte appropriate" dell'assistenza sul Territorio.
Affrontando i problemi legati alla nostra Salute, dobbiamo essere consapevoli che entriamo in aspetti non solo delicati e complessi ma anche condizionati dalla sfera delle esperienze personali e della personale percezione delle priorità e dei bisogni.
E' d'altra parte opinabile e parziale che la causa delle code e dei disagi nei pronto soccorso, come in generale nei Servizi, sia di volta in volta individuata nella carenza di personale, nella inadeguatezza delle strutture, nella non appropriatezza degli accessi, nella non disponibilità dei medici di medicina generale o dei pediatri di libera scelta, nella gestione dei ricoveri da parte dei responsabili dei Servizi Ospedalieri.Dobbiamo essere consapevoli che deve essere riequilibrato il Sistema delle Cure investendo dove e come solo una analisi attenta ci può indicare.Il "Cittadino al Centro del Sistema" rimarrà una formula vuota se non si determineranno scelte ed investimenti sulla riorganizzazione del Territorio, sulla integrazione delle competenze e sulla continuità delle cure (dal domicilio alle strutture di ricovero e viceversa).
Proviamo a porci alcune semplici domande.
La ristrutturazione/riorganizzazione dei nostri ospedali quali risultati ha raggiunto in termini di qualità delle cure, di liste di attesa, di rapporto cittadino - operatore sanitario e cittadino-servizi? Conosciamo quali sono i bisogni della nostra Popolazione? Abbiamo avviato progetti per rivalutare e riformare il Sistema delle Cure tarandolo sui bisogni reali? Sappiamo quali sono i disagi degli Operatori dedicati all'Assistenza, le loro attese e le loro proposte? Siamo in grado di condizionare le decisioni della Politica ? Abbiamo la consapevolezza che l'area della Salute rappresenta una grande occasione di sviluppo, di creazione di posti di lavoro e non deve essere più solo considerata un buco nero nel bilancio di questo Stato? Quanto pesano le condizioni di lavoro degli operatori sanitari sull'errore professionale e sulla qualità del rapporto Cittadino-Operatore?
L'Ordine dei medici mette a disposizione le proprie competenze e vuole avviare una riflessione sui temi dell'Assistenza. Crediamo sia giunto il tempo di fermarci ad analizzare il lavoro di riorganizzazione svolto in questi ultimi anni; riflettiamo sui nuovi obiettivi e ricerchiamo strumenti di conoscenza sui bisogni assistenziali e sulle emergenze presenti nella organizzazione della Sanità! E' tanto più importante questo ribaltamento di prospettiva quando, nell'ambito dell'errore professionale, 6 italiani su 10 addebitano le colpe agli operatori e solo 2 su 10 all'organizzazione del lavoro. Vi è la percezione diffusa che l'errore sia quasi sempre riferibile all'individuo. Dobbiamo prepararci ad un "salto di paradigma" partendo dalla riflessione che "La fallibilità è una caratteristica dell'essere umano. Noi non possiamo cambiare l'essere umano, ma le condizioni in cui gli esseri umani operano".
Le attività mediche si inseriscono in un contesto che non può essere solo quello della Sanità ma in quello ben più complesso ed affascinante della Salute la cui complessità concettuale rappresenta anche la complessità delle variabili in gioco.
I medici vogliono partecipare attivamente, all'interno delle loro Comunità, alla interpretazione dell'esistente ed alla costruzione di proposte condivise e praticabili.
Maurizio Scassola
Categoria News:
Notizie medici
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