Welby, il Gup ha prosciolto Riccio

Welby, il Gup ha prosciolto Riccio
La decisione è del giudice dell'udienza preliminare (Gup) Zaira Secchi che ha dichiarato il non luogo a procedere contro il medico perché il fatto non costituisce reato
Proscioglimento con formula piena per il medico anestesista Mario Riccio che interruppe la ventilazione meccanica che teneva in vita Piergiorgio Welby, affetto da una gravissima forma di distrofia muscolare. La decisione è del giudice dell'udienza preliminare (Gup) Zaira Secchi che, accogliendo ieri la richiesta del pubblico ministero Francesca Loi e del difensore di Riccio Giuseppe Rossodivita, ha dichiarato il non luogo a procedere contro il medico perché il fatto non costituisce reato. Con la sentenza è stato dichiarato in sostanza che Welby aveva il diritto di interrompere la ventilazione meccanica e che il medico aveva il dovere di assecondare la sua richiesta. Durante l'udienza è stata interrogata anche la moglie di Welby, Mina, che si è dichiarata molto soddisfatta della decisione.

Per l'avvocato Giuseppe Rossodivita che ha assistito il medico Riccio "la sentenza pronunciata oggi è molto importante perché riconosce i diritti del malato tutelati dagli art. 13 e 32 della Costituzione che gli consentono di rifiutare le terapie o la prosecuzione delle terapie non più volute anche quando questa interruzione possa determinare la morte del malato stesso". Il difensore ha aggiunto: "Il paziente è l'unico titolare del diritto. Il medico interviene per adempiere al suo dovere come riconosciuto dalla sentenza di oggi". Nel corso dell'udienza il Gup Zaira Secchi ha anche ascoltato la moglie di Welby, Mina, che a sua volta, conclusa l'udienza, si è dichiarata molto contenta della decisione. "Anzi, ci speravo tanto e me lo aspettavo". L'aspettativa nasce dal fatto che per circa un'ora e mezzo il giudice ha chiesto a Mina Welby qual è stato l'iter della malattia di suo marito entrando nei particolari.

da Doctor News 24/7/07
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