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Rapporto sull'attività di ricovero ospedaliero in Italia
Rapporto sull'attività di ricovero ospedaliero in Italia
Quasi tredici milioni di ricoveri in ospedale (in lieve diminuzione rispetto al 2004), oltre 79 milioni di giornate di degenza, 4 milioni e 700 mila interventi chirurgici. Significativa riduzione dei ricoveri in regime ordinario e contemporaneo e consistente aumento dei trattamenti in day hospital. Aumento rilevante delle dimissioni dalla riabilitazione, diminuzione dei dimessi dai reparti di lungodegenza. Sono i grandi numeri dell'assistenza ospedaliera pubblica in Italia contenuti nel Rapporto sull'attività di ricovero ospedaliero relativo al 2005, elaborato dal Ministero della salute attraverso la lettura del flusso informativo sulle schede di dimissione ospedaliera (SDO) di 1.337 strutture ospedaliere pubbliche e private. Anche nel 2005, il peso medio della casistica trattata (1,26) continua a crescere, indicando un utilizzo sempre più appropriato dell'assistenza ospedaliera, rivolta a casi con complessità clinica più elevata, soprattutto nelle strutture del Nord-Italia. Ecco le cifre del 2005 per tipologia di ricovero:
Quasi tredici milioni di ricoveri in ospedale (in lieve diminuzione rispetto al 2004), oltre 79 milioni di giornate di degenza, 4 milioni e 700 mila interventi chirurgici. Significativa riduzione dei ricoveri in regime ordinario e contemporaneo e consistente aumento dei trattamenti in day hospital. Aumento rilevante delle dimissioni dalla riabilitazione, diminuzione dei dimessi dai reparti di lungodegenza. Sono i grandi numeri dell'assistenza ospedaliera pubblica in Italia contenuti nel Rapporto sull'attività di ricovero ospedaliero relativo al 2005, elaborato dal Ministero della salute attraverso la lettura del flusso informativo sulle schede di dimissione ospedaliera (SDO) di 1.337 strutture ospedaliere pubbliche e private. Anche nel 2005, il peso medio della casistica trattata (1,26) continua a crescere, indicando un utilizzo sempre più appropriato dell'assistenza ospedaliera, rivolta a casi con complessità clinica più elevata, soprattutto nelle strutture del Nord-Italia. Ecco le cifre del 2005 per tipologia di ricovero:
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Acuti - ricoveri ordinari 8.200.636
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Acuti - day hospital 3.913.856
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Riabilitazione - ricoveri ordinari 283.708
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Riabilitazione - day hospital 67.761
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Lungodegenza 97.712
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Neonati sani 392.209
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TOTALE 12.955.882
I tassi di ospedalizzazione, coerentemente con l'andamento del numero dei ricoveri, sono in diminuzione e pari a 137,8 per 1.000 ab. per il regime ordinario e a 66,3 per la modalità diurna (strutture pubbliche e private accreditate). Il complessivo (circa 204 per 1.000) risulta ancora lontano rispetto alle disposizioni emanate a livello nazionale. Tutte le regioni centro-meridionali, in particolare quelle sottoposte ai Piani di Rientro, presentano tassi di ospedalizzazione ancora elevati. Segnali di maggiore appropriatezza del setting assistenziale si rilevano con l'entità dei trasferimenti dalla modalità ordinaria a quella diurna di prestazioni quali ad esempio gli interventi di cataratta e di legatura e stripping di vene. L'incremento delle prestazioni di ricovero diurno riguarda infatti soprattutto la day surgery o la "one day surgery" con un pernottamento a seguito di intervento chirurgico. Negli ultimi 5 anni la percentuale di dimessi con intervento in modalità di day surgery è passata dal 10% al 14% dell'attività annuale complessiva.
Si segnala ancora un minor ricorso all'assistenza ospedaliera per patologie croniche, quali diabete e asma, trattabili efficacemente nei centri territoriali in modalità ambulatoriale. Al contrario, dal punto di vista dell'appropriatezza clinica, si registra ancora un incremento del ricorso al taglio cesareo, che viene effettuato nel 38,2% dei parti complessivi, nonostante le indicazioni nazionali ed internazionali suggeriscano di promuovere il parto naturale, contenendo il taglio cesareo al 15-20% dei parti. Qualche risultato positivo si rileva nel ricorso al ricovero per appendicectomia, isterectomia, e tonsillectomia che risultano in diminuzione coerentemente con le indicazioni nazionali fornite al riguardo.Oltre un ricovero su tre, richiede un intervento in sala operatoria. I dimessi a seguito di intervento o procedura chirurgica sono stati circa 4 milioni e 700 mila nel 2005, di questi circa 3 milioni e 13 mila in regime ordinario e un milione 691 mila in day hospital.
In regime ordinario, ai primi posti tra gli interventi chirurgici più frequenti vi sono:
Si segnala ancora un minor ricorso all'assistenza ospedaliera per patologie croniche, quali diabete e asma, trattabili efficacemente nei centri territoriali in modalità ambulatoriale. Al contrario, dal punto di vista dell'appropriatezza clinica, si registra ancora un incremento del ricorso al taglio cesareo, che viene effettuato nel 38,2% dei parti complessivi, nonostante le indicazioni nazionali ed internazionali suggeriscano di promuovere il parto naturale, contenendo il taglio cesareo al 15-20% dei parti. Qualche risultato positivo si rileva nel ricorso al ricovero per appendicectomia, isterectomia, e tonsillectomia che risultano in diminuzione coerentemente con le indicazioni nazionali fornite al riguardo.Oltre un ricovero su tre, richiede un intervento in sala operatoria. I dimessi a seguito di intervento o procedura chirurgica sono stati circa 4 milioni e 700 mila nel 2005, di questi circa 3 milioni e 13 mila in regime ordinario e un milione 691 mila in day hospital.
In regime ordinario, ai primi posti tra gli interventi chirurgici più frequenti vi sono:
* parto con taglio cesareo (complessivamente circa 212 mila interventi)
* colecistectomia ed esplorazione del dotto comune (100 mila)
* riparazione di ernia inguinale (93.000)
* sostituzione di anca (82 mila circa)
In costante e consistente crescita negli anni l'assistenza ospedaliera erogata per i cittadini stranieri presenti in Italia: oltre 508 mila pazienti nel 2005.
da Il settimanale del Ministero della Salute N. 12 Anno 2 22 marzo 2008
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