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Arrestato Carlo Marcelletti
Arrestato Carlo Marcelletti
Il famoso cardiochirurgo è stato arrestato al termine di una lunga indagine originata da una denuncia presentata dai familiari di un paziente. Concussione, peculato e pedopornografia infantile le accuse
Denaro in cambio di ricoveri di bimbi malati. C'è anche quest'accusa contro il cardiochirurgo Carlo Marcelletti, arrestato a Palermo. L'intera vicenda nasce nel 2007 da una denuncia contro ignoti per minacce, presentata dal familiare del vincitore di un appalto dell'ospedale Civico di Palermo. La squadra mobile di Palermo, come spiegano dalla Questura, ha "ripreso e sviluppato esaurientemente alcuni spunti investigativi originati dalla denuncia contro ignoti". Gli inquirenti della Polizia Tributaria, che hanno collaborato con la Polizia, invece, hanno cominciato i loro complessi accertamenti sulla base di una delega esplorativa emessa dalla Questura dopo aver ricevuto un esposto anonimo e si sono concentrati, avvalendosi anche della documentazione acquisita nel corso di una verifica fiscale, "su verosimili irregolarità commesse da imprenditori appaltatori dell'Azienda ospedaliera, nella fase dell'esecuzione dei contratti di fornitura di beni e servizi". Più in particolare, la concussione contestata, in base agli accertamenti effettuati della Polizia di Stato, consistono in un collaudato meccanismo attraverso il quale Marcelletti si sarebbe fatto consegnare indebitamente dai genitori dei pazienti somme di denaro, sotto forma di donazioni all'Associazione Abc (Associazione per la cura del bambino cardiopatico-Onlus), da lui presieduta e gestita, assicurando a chi corrisponde la 'liberalità' una 'corsia preferenziale' idonea ad assicurare al piccolo paziente e al genitore-accompagnatore un comfort migliore rispetto a quello di un ricovero ordinario.
Questi ultimi accertamenti sono tuttora in corso e sono all'origine dei già citati decreti di perquisizione e sequestro nei confronti di alcuni fornitori dell'ospedale Civico. Gli elementi indiziari che sono alla base dell'ordinanza del GIP di Palermo sono stati acquisiti grazie a una complessa attività di ricerca della prova, basate su intercettazioni prima telefoniche e in seguito anche ambientali, su audizioni di persone informate sui fatti e, infine, su riscontri documentali.
In particolare l'accusa di pedopornografia è stata contentata a Marcelletti dopo il rinvenimento sul cellulare del medico, di alcuni MMS con immagini di nudità femminili. Il numero di origine dei messaggi è risultato appartenere a una linea intestata alla madre di una paziente. All'accusa di pedopornografia ha risposto uno dei due legali del primario, Roberto Tricoli: "Non c'è stato alcun rapporto diretto tra il professor Carlo Marcelletti e una minore. Le immagini ritrovate sul telefono del mio assistito non consentono di risalire all'età del soggetto.Tengo a fare queste precisazioni al fine di evitare l'enfatizzazione di una vicenda che, secondo la contestazione, assume i contorni di detenzione di materiale pedopornografico relativo all'invio sul telefono cellulare di alcuni mms riproducenti parti anatomiche femminili. Ma non si capisce se sono di una minorenne o di una maggiorenne". Il prossimo 8 maggio avrà luogo il primo interrogatorio di garanzia.
Da DoctorNews del 7 maggio 2008 - anno 6, n. 80.
Il famoso cardiochirurgo è stato arrestato al termine di una lunga indagine originata da una denuncia presentata dai familiari di un paziente. Concussione, peculato e pedopornografia infantile le accuse
Denaro in cambio di ricoveri di bimbi malati. C'è anche quest'accusa contro il cardiochirurgo Carlo Marcelletti, arrestato a Palermo. L'intera vicenda nasce nel 2007 da una denuncia contro ignoti per minacce, presentata dal familiare del vincitore di un appalto dell'ospedale Civico di Palermo. La squadra mobile di Palermo, come spiegano dalla Questura, ha "ripreso e sviluppato esaurientemente alcuni spunti investigativi originati dalla denuncia contro ignoti". Gli inquirenti della Polizia Tributaria, che hanno collaborato con la Polizia, invece, hanno cominciato i loro complessi accertamenti sulla base di una delega esplorativa emessa dalla Questura dopo aver ricevuto un esposto anonimo e si sono concentrati, avvalendosi anche della documentazione acquisita nel corso di una verifica fiscale, "su verosimili irregolarità commesse da imprenditori appaltatori dell'Azienda ospedaliera, nella fase dell'esecuzione dei contratti di fornitura di beni e servizi". Più in particolare, la concussione contestata, in base agli accertamenti effettuati della Polizia di Stato, consistono in un collaudato meccanismo attraverso il quale Marcelletti si sarebbe fatto consegnare indebitamente dai genitori dei pazienti somme di denaro, sotto forma di donazioni all'Associazione Abc (Associazione per la cura del bambino cardiopatico-Onlus), da lui presieduta e gestita, assicurando a chi corrisponde la 'liberalità' una 'corsia preferenziale' idonea ad assicurare al piccolo paziente e al genitore-accompagnatore un comfort migliore rispetto a quello di un ricovero ordinario.
Questi ultimi accertamenti sono tuttora in corso e sono all'origine dei già citati decreti di perquisizione e sequestro nei confronti di alcuni fornitori dell'ospedale Civico. Gli elementi indiziari che sono alla base dell'ordinanza del GIP di Palermo sono stati acquisiti grazie a una complessa attività di ricerca della prova, basate su intercettazioni prima telefoniche e in seguito anche ambientali, su audizioni di persone informate sui fatti e, infine, su riscontri documentali.
In particolare l'accusa di pedopornografia è stata contentata a Marcelletti dopo il rinvenimento sul cellulare del medico, di alcuni MMS con immagini di nudità femminili. Il numero di origine dei messaggi è risultato appartenere a una linea intestata alla madre di una paziente. All'accusa di pedopornografia ha risposto uno dei due legali del primario, Roberto Tricoli: "Non c'è stato alcun rapporto diretto tra il professor Carlo Marcelletti e una minore. Le immagini ritrovate sul telefono del mio assistito non consentono di risalire all'età del soggetto.Tengo a fare queste precisazioni al fine di evitare l'enfatizzazione di una vicenda che, secondo la contestazione, assume i contorni di detenzione di materiale pedopornografico relativo all'invio sul telefono cellulare di alcuni mms riproducenti parti anatomiche femminili. Ma non si capisce se sono di una minorenne o di una maggiorenne". Il prossimo 8 maggio avrà luogo il primo interrogatorio di garanzia.
Da DoctorNews del 7 maggio 2008 - anno 6, n. 80.
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