Basta lavorare gratis

Basta lavorare gratis
Dalla Federazione veterinari e Medici (Fvm) una serie di iniziative, appello ai soci per segnalare situazioni critiche

di Alessia Moretti

Basta lavorare gratis

È questo lo slogan di un'iniziativa organizzata dalla Federazione veterinari e Medici (Fvm), che si scaglia contro l'abitudine di 'sfruttare' i Medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale (Ssn) facendo accumulare loro ore di attività in più, senza che siano pagate o che sia consentito di recuperarle entro il mese successivo, come prevede la legge.

"Ci sono camici bianchi che accumulano anche 500 ore in più al mese e in pratica non le recuperano mai. Invitiamo i nostri soci a segnalarci le loro situazioni, perché è ora di interrompere questa prassi". A dirlo è stato Francesco Medici, vicepresidente di Fvm.

"Le piante organiche carenti – ha spiegato Medici - sono ormai un problema evidente: il nostro orario dovrebbe essere di 34,5 ore settimanali, ma l'assenza di personale ci costringe a lavorare di più e a vedere conteggiate le ore svolte in più come 'recupero ore'. Ma sappiamo che non saranno mai recuperabili.

Questo è un modo truffaldino di sfruttare i dipendenti e proponiamo dunque ai nostri iscritti, sia come azione risarcitoria che moralizzatrice delle aziende sanitarie, di segnalarci i loro problemi. Riceveranno un'istanza da far valere come diffida e tentativo obbligatorio di conciliazione.

E se l'azienda non dovesse provvedere al pagamento, sarà predisposto ricorso al giudice del lavoro". Potrebbe svolgersi sotto forma di 'class action', invece, ma solo se sarà consentito il ricorso contro enti pubblici dalla normativa attualmente in discussione, la vertenza dei Medici specializzandi fra il 1982 e il 1991 che "sono ancora in attesa dell'adeguata remunerazione fissata dalla direttiva comunitaria europea 76 dell'82", aggiunge Medici.

 Fvm ribadisce poi la perplessità "nei confronti della rivalutazione dei nostri stipendi del solo 3,2% per il biennio venturo - ha sottolineato il presidente Aldo Grasselli - come previsto dal protocollo del ministro per la Pubblica amministrazione e l'innovazione Renato Brunetta.

I dubbi si basano sul fatto che nei prossimi due anni l'inflazione reale supererà di gran lunga l'8%.

C'è bisogno di proposte che siano molto più aderenti alla crescita del costo della vita e per questo non abbiamo sottoscritto l'accordo". Grasselli ha sottolineato inoltre che "è necessario fare chiarezza sui costi e sugli sprechi della sanità, perché tagliare indiscriminatamente significa penalizzare le realtà che funzionano bene nel nostro Paese".

Secondo Grasselli, poi, "occorre intervenire in quelle aziende in cui la formazione continua non viene attuata: se è d'obbligo che l'1% della massa salariale dei Medici venga impiegata in corsi Ecm, si potrebbe creare un fondo ad hoc da gestire insieme agli stessi camici bianchi, in modo da farlo fruttare. Inoltre, c'è bisogno di eliminare il precariato e di attuare un ricambio generazionale finora immobile negli ospedali e le Asl".

Grasselli ha toccato, infine, il tema del Libro verde sul futuro modello sociale proposto dal ministro del Welfare Maurizio Sacconi: "è un progetto innovativo – ha eccepito - ma il ministro ha abbandonato il confronto fra le parti sociali trasformando la concertazione in una comunicazione via e-mail che riteniamo inaccettabile".
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