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Marino, nuovi criteri per valutare i medici
«Modifichiamo i metodi di valutazione delle prestazioni mediche. Privilegiamo la qualità più che la quantità: ciascun medico, secondo me, non dovrebbe essere più valutato solo in base a quante prestazioni effettua, ma anche per il tempo che dedica a ogni paziente.
Guardiamo all'assistenza e alla difficoltà delle procedure e non ai numeri, affinché il fulcro del Servizio Sanitario Nazionale sia la cura della persona e non il mero valore economico della prestazione».
Ad affermarlo Ignazio Marino (foto), presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, al convegno "L'incertezza in medicina e l'inevitabilità dell'errore". «La riduzione degli errori in campo medico» continua Marino «può essere raggiunta a mio parere attraverso due strade: da un lato, per diminuire gli errori legati, ad esempio, al mancato rispetto di norme strutturali o di protocolli, è necessario istituire un Garante della Salute.
Attraverso questo organismo, indipendente dalla politica, si potrebbero elaborare scientificamente tutte le informazioni che arrivano dal territorio, cancellando le disfunzioni.
Dall'altro, ogni medico dovrebbe poter riferire sul suo errore in maniera confidenziale, lontano dai riflettori dei media e dalle inchieste della magistratura. È quasi pronto il mio disegno di legge: l'idea è di creare un luogo dove i professionisti si sentano messi nelle condizioni di parlare degli errori compiuti affinché non avvengano più».
Da DoctorNews del 22 dicembre 2010
Guardiamo all'assistenza e alla difficoltà delle procedure e non ai numeri, affinché il fulcro del Servizio Sanitario Nazionale sia la cura della persona e non il mero valore economico della prestazione».
Ad affermarlo Ignazio Marino (foto), presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio Sanitario Nazionale, al convegno "L'incertezza in medicina e l'inevitabilità dell'errore". «La riduzione degli errori in campo medico» continua Marino «può essere raggiunta a mio parere attraverso due strade: da un lato, per diminuire gli errori legati, ad esempio, al mancato rispetto di norme strutturali o di protocolli, è necessario istituire un Garante della Salute.
Attraverso questo organismo, indipendente dalla politica, si potrebbero elaborare scientificamente tutte le informazioni che arrivano dal territorio, cancellando le disfunzioni.
Dall'altro, ogni medico dovrebbe poter riferire sul suo errore in maniera confidenziale, lontano dai riflettori dei media e dalle inchieste della magistratura. È quasi pronto il mio disegno di legge: l'idea è di creare un luogo dove i professionisti si sentano messi nelle condizioni di parlare degli errori compiuti affinché non avvengano più».
Da DoctorNews del 22 dicembre 2010
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