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Ricetta elettronica, a regime in sei regioni solo per decreto
Ricetta elettronica, a regime in sei regioni solo per decreto
Veneto, Marche e Sicilia dal 30 giugno; Lazio dal 30 settembre; Friuli Venezia Giulia dal 31 ottobre; Umbria dal 31 dicembre. È l'elenco delle prime sei Regioni in cui - dalle date indicate - scatta la fase a regime della trasmissione telematica delle ricette. Se lo dovranno ricordare soprattutto i medici di famiglia, perché per loro in via definitivo alla ricetta elettronica significa anche entrata in vigore delle sanzioni previste dall'Accordo nazionale a proposito di invio dati.
Le indicazioni arrivano dal decreto dell'Economia pubblicato l'altro ieri in Gazzetta ufficiale: un articolo in tutto, nel quale si fornisce la lista delle Regioni che vanno a regime e si ricordano gli impegni c onvenzionali a carico dei Mmg: «il medico in rapporto di convenzione con il Ssn» recita il decreto «è tenuto al puntuale rispetto degli adempimenti di cui al Dpcm 26 marzo 2008; in fase di prima applicazione, l'inadempienza si intende verificata nel caso in cui le ricette prescritte e trasmesse telematicamente a partire dalle date indicate siano, su base mensile, inferiori all'80% del totale delle ricette compilate dal medesimo medico, per le quali risultano al Sistema Tessera Sanitaria erogate le relative prestazioni di farmaceutica e specialistica ambulatoriale».
E qui cominciano i problemi. Perché in alcune delle Regioni elencate dal provvedimento i medici di famiglia non si sentono per niente pronti al via. Il caso più eclatante è quello delle Marche, dove la Fimmg è in agitazione proprio a causa della ricetta elettronica. «Provino pure a sanzionarci» attacca Massimo Magi, segretario regionale del sindacato «impugneremo immediat amente: la Convenzione specifica che l'obbligo di trasmissione scatta in presenza di un accordo tra regione e medici di Mg sulla dotazione informatica, ma qui non abbiamo mai raggiunto alcuna intesa. L'amministrazione insiste per farci trasmettere le ricette dal Sac (il Portale del sistema Tessera sanitaria, ndr), noi vogliamo un punto di accesso meno problematico e chiediamo che la Regione ci spieghi come spenderà i 17 milioni di euro destinati alla ricetta elettronica visto che il Sac c'è già e fa capo alle Finanze». Di qui l'agitazione, che potrebbe anche salire di tono nelle settimane a venire: «L'amministrazione ha deciso semplicemente di ignorarci» conclude Magi «il 17 lugllio abbiamo un'assemblea regionale in cui decideremo come proseguire l'agitazione e, eventualmente, passare allo sciopero».
da DoctorNews 33 del 13 luglio 2012
Le indicazioni arrivano dal decreto dell'Economia pubblicato l'altro ieri in Gazzetta ufficiale: un articolo in tutto, nel quale si fornisce la lista delle Regioni che vanno a regime e si ricordano gli impegni c onvenzionali a carico dei Mmg: «il medico in rapporto di convenzione con il Ssn» recita il decreto «è tenuto al puntuale rispetto degli adempimenti di cui al Dpcm 26 marzo 2008; in fase di prima applicazione, l'inadempienza si intende verificata nel caso in cui le ricette prescritte e trasmesse telematicamente a partire dalle date indicate siano, su base mensile, inferiori all'80% del totale delle ricette compilate dal medesimo medico, per le quali risultano al Sistema Tessera Sanitaria erogate le relative prestazioni di farmaceutica e specialistica ambulatoriale».
E qui cominciano i problemi. Perché in alcune delle Regioni elencate dal provvedimento i medici di famiglia non si sentono per niente pronti al via. Il caso più eclatante è quello delle Marche, dove la Fimmg è in agitazione proprio a causa della ricetta elettronica. «Provino pure a sanzionarci» attacca Massimo Magi, segretario regionale del sindacato «impugneremo immediat amente: la Convenzione specifica che l'obbligo di trasmissione scatta in presenza di un accordo tra regione e medici di Mg sulla dotazione informatica, ma qui non abbiamo mai raggiunto alcuna intesa. L'amministrazione insiste per farci trasmettere le ricette dal Sac (il Portale del sistema Tessera sanitaria, ndr), noi vogliamo un punto di accesso meno problematico e chiediamo che la Regione ci spieghi come spenderà i 17 milioni di euro destinati alla ricetta elettronica visto che il Sac c'è già e fa capo alle Finanze». Di qui l'agitazione, che potrebbe anche salire di tono nelle settimane a venire: «L'amministrazione ha deciso semplicemente di ignorarci» conclude Magi «il 17 lugllio abbiamo un'assemblea regionale in cui decideremo come proseguire l'agitazione e, eventualmente, passare allo sciopero».
da DoctorNews 33 del 13 luglio 2012
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