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Fnomceo: sentenza che fa chiarezza. Anaao: ora linee-guida
Fnomceo: sentenza che fa chiarezza. Anaao: ora linee-guida
La sentenza della Cassazione che stabilisce che non ha più rilevanza penale la condotta medica connotata da colpa lieve, che si collochi "all'interno dell'area segnata da linee guida o da virtuose pratiche mediche", «aggiunge chiarezza ai fini dell'interpretazione demandata ai giudici». Questo il commento del presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo) Amedeo Bianco.
«Già il decreto Balduzzi - sottolinea Bianco - affermava tale principio, prevedendo che i comportamenti medici sulla base di linee guida riconosciute sono rilevabili in sede penale solo per profili di colpa grave. La Cassazione - prosegue - mi pare non abbia fatto altro che recepire tale principio sancito dalla legge». Tuttavia, conclude il presidente Fnomceo, «si pone un problema: manca cioè, allo stato attuale, un sistema centralizzato, magari un ente terzo, incaricato dell'accreditamento delle linee guida, così come resta da definire in modo unitario il concetto di "virtuose pratiche mediche».
Sul bisogno di linee-guida, interviene anche Costantino Troise, segretario di Anaao Assomed. «La sentenza dimostra la necessità di un impegno delle società scientifiche ad approvare linee-guida valide accreditate eventualmente da un Ente terzo, e in genere a definire il campo delle buone pratiche cliniche». Questo «spiraglio aperto dal combinato disposto di un articolo di legge e dalle interpretazioni d ella magistratura - prosegue - non elimina la necessità di una legge specifica che disciplini la responsabilità professionale del medico in una logica di sistema sia dal punto di vista civile che penale.
Ciò - conclude - per rispondere alla rabbia e alle paure di una categoria sempre più esposta a rischi professionali e patrimoniali non tanto per quello che fa, ma per la funzione che esercita. A prescindere dal valore sociale degli atti che compie». (n.m)
Da DoctorNews33 1 febbraio 2013
«Già il decreto Balduzzi - sottolinea Bianco - affermava tale principio, prevedendo che i comportamenti medici sulla base di linee guida riconosciute sono rilevabili in sede penale solo per profili di colpa grave. La Cassazione - prosegue - mi pare non abbia fatto altro che recepire tale principio sancito dalla legge». Tuttavia, conclude il presidente Fnomceo, «si pone un problema: manca cioè, allo stato attuale, un sistema centralizzato, magari un ente terzo, incaricato dell'accreditamento delle linee guida, così come resta da definire in modo unitario il concetto di "virtuose pratiche mediche».
Sul bisogno di linee-guida, interviene anche Costantino Troise, segretario di Anaao Assomed. «La sentenza dimostra la necessità di un impegno delle società scientifiche ad approvare linee-guida valide accreditate eventualmente da un Ente terzo, e in genere a definire il campo delle buone pratiche cliniche». Questo «spiraglio aperto dal combinato disposto di un articolo di legge e dalle interpretazioni d ella magistratura - prosegue - non elimina la necessità di una legge specifica che disciplini la responsabilità professionale del medico in una logica di sistema sia dal punto di vista civile che penale.
Ciò - conclude - per rispondere alla rabbia e alle paure di una categoria sempre più esposta a rischi professionali e patrimoniali non tanto per quello che fa, ma per la funzione che esercita. A prescindere dal valore sociale degli atti che compie». (n.m)
Da DoctorNews33 1 febbraio 2013
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