Confermato sciopero sale parto. Il 12 febbraio ginecologi e ostetriche incrociano le braccia

Confermato sciopero sale parto. Il 12 febbraio ginecologi e ostetriche incrociano le braccia


Stop alle attività programmate, agli esami e alle visite. Garantite solo le urgenze. La protesta contro il dilagare del contenzioso medico legale e le condizioni dei punti nascita, a rischio dopo i tagli della spending review. Salteranno circa 1.100 interventi programmati.

06 FEB - La FESMED (Federazione Sindacale Medici Dirigenti) ha proclamato lo sciopero nazionale di 24 ore per la giornata del 12 febbraio 2013. 
Lo sciopero interesserà i medici dipendenti e gli altri operatori del SSN che operano nei punti nascita, nei consultori familiari e negli ambulatori ostetrici del territorio e di tutti coloro che vorranno aderire con la formula dello “sciopero di solidarietà”, che consente di allargare l’adesione allo sciopero ai lavoratori che intendono partecipare, senza avanzare una pretesa che influisca sul loro rapporto di lavoro, ma per solidarietà nei confronti delle rivendicazioni di altri lavoratori. Questo permetterà di scioperare a tutti i lavoratori ospedalieri e territoriali, anche se iscritti ad un’organizzazione sindacale diversa da quella che ha proclamato lo sciopero, oppure non iscritti ad alcun sindacato.
 
FESMED, AOGOI, SIGO, AGUI, AGITE, SIEOG e AIO, chiedono ai partiti politici di inserire nei rispettivi programmi elettorali, per le prossime elezioni politiche, i seguenti problemi:
- la messa in sicurezza dei punti nascita in tutto il territorio nazionale
- il contenzioso medico-legale in campo sanitario, avanzando proposte per il suo superamento da adottare immediatamente dopo la formazione del nuovo Governo.
 
La FESMED dichiara che, in occasione della giornata di sciopero, sarà garantita la continuità delle prestazioni indispensabili ai sensi di quanto previsto all’articolo 1 della Legge 146/90 e successive modificazioni e negli Accordi sui servizi pubblici essenziali in caso di sciopero della dirigenza medica e veterinaria del SSN sottoscritto il 26 settembre 2001.
 
Quindi, non verrà dato corso alle attività programmate e questo si stima che porterà ad un totale di circa 1.100 interventi nei reparti di ostetricia e ginecologia che dovranno essere rinviati.
Fatte salve le urgenze indifferibili, che saranno comunque garantite, il black out riguarderà anche l’attività dei consultori familiari e di tutti gli ambulatori ostetrici del territorio, dove non verranno effettuati esami clinici, visite specialistiche ed ecografie.
 
I sanitari in sciopero sottolineano che sono ormai migliaia le denunce contro i ginecologi e gli altri operatori. E il dramma è che, a fronte di un clamore mediatico straordinario al momento della denuncia, a conti fatti il 98,8% dei procedimenti penali iscritti presso 90 Procure italiane a carico di sanitari (di cui circa il 10% ginecologi) è archiviato senza alcuna condanna per gli operatori (dati dell’indagine della Commissione parlamentare d’inchiesta sugli errori sanitari del 21 dicembre 2011 a cui ha contribuito anche l’Aogoi).
 
Al contrario, i procedimenti civili vedono condannare molto spesso i medici assolti nel processo penale e si prolungano per decenni, con annesso cortocircuito mediatico, causando ai medici enormi danni personali, professionali e patrimoniali, rovinando la vita a molti colleghi e provocando gravissimi danni economici al sistema sanitario. La cosiddetta malasanità si rileva quindi un vero e proprio “bluff”, o meglio “oltre al danno la beffa”, come accade ai molti colleghi assolti in penale ed egualmente costretti a pagare risarcimenti elevati in sede civile, per colpe delle quali “altri giudici” non li hanno considerati responsabili.
 
Per consentire alla protesta di portare le richieste oltre il livello nazionale e farle conoscere anche a livello regionale, dove hanno sede i centri di potere della sanità, durante lo sciopero del 12 febbraio 2013 le associazioni promotrici organizzeranno congiuntamente: una manifestazione nazionale, che si terrà a Palermo e delle conferenze stampa in tutti i capoluoghi di regione, a partire dalle ore 11.00.La manifestazione nazionale si concluderà con un appello alle forze politiche che sarà lanciato a Palermo il 12 febbraio dal Presidente FESMED.
 
Queste le sigle che hanno promosso la protesta:
FESMED – Federazione Sindacale medici Dirigenti
AOGOI - Associazione ostetrici ginecologi ospedalieri italiani 
SIGO - Società italiana di ginecologia e ostetricia
AGUI - Associazione ginecologi universitari italiani
AGITE - Associazione ginecologi territoriali
SIEOG - Società italiana di ecografia ostetrica e ginecologica e metodologie biofisiche
AIO - Associazione italiana di ostetricia
 
Hanno inoltre aderito alla protesta le seguenti OO.SS. e Società scientifiche: 
AAROI-EMAC - Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani
CIMO ASMD Coordinamento Italiano Medici Ospedalieri
SUMAI ASSOPROF - Sindacato Unico Medicina Ambulatoriale Italiana
CECOS Italia - Terapia della sterilità e Fecondazione assistita
CIC - Collegio italiano dei chirurghi
SIOS – Società italiana ospedaliera sterilità
Associazione Scientifica ANDRIA
SIFES e MR

06 febbraio 2013 da Quotidiano Sanità.it

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