Documento del Consiglio dell'Ordine su DOSSIER FORMATIVO

Documento dell’OMCeO di Venezia sul Dossier Formativo

Il Consiglio OMCeO di Venezia, dopo approfondita discussione sul sistema ECM in generale e sul Dossier Formativo (DF) in particolare, anche alla luce del convegno organizzato ad hoc a Venezia lo scorso 22.2.14, desidera esprimere al Comitato Centrale della FNOMCeO e, per suo tramite, alla Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina le proprie osservazioni e preoccupazioni sull’impianto generale della formazione continua in medicina.
Gli eccellenti livelli della Sanità Italiana attestano la serietà con cui i medici italiani hanno sempre svolto l’aggiornamento delle proprie conoscenze, competenze e abilità, in ottemperanza a quel dovere deontologico rispettato già ben prima della sua configurazione in obbligo di legge.
Ciononostante assistiamo al continuo appesantimento del programma ECM e alla sofisticazione delle procedure, con il risultato di sottrarre ai diretti interessati – i medici – la gestione del proprio aggiornamento, tendendo invece a favorire altri livelli di gestione dell’ECM.
Pur riconoscendo al Dossier Formativo – laddove il termine dossier ci sembra esprima un concetto inquisitorio piuttosto che una logica di trasparente manifestazione pubblica del percorso formativo svolto dal medico – l’intenzione di mettere al centro del programma formativo del medico i propri bisogni, il Consiglio OMCeO di Venezia, in uno spirito di collaborazione fattiva mirata a far sì che la professione si riappropri interamente della propria formazione, anche attraverso il coinvolgimento delle Società Scientifiche, desidera sottoporre all’attenzione della FNOMCeO e quindi della Commissione Nazionale per la Formazione Continua in Medicina alcune criticità del sistema ECM:

1. manca un sistema di misurazione della ricaduta della formazione del medico sulla sua attività quotidiana, sul modello della VRQ;

2. i crediti acquisiti in corsi di formazione frequentati all’estero vengano riconosciuti al 100% nel DF del medico italiano, purché sussista attestazione di frequenza e di apprendimento erogata da istituzione europea riconosciuta dalla FNOMCeO. Il fatto che l’Italia non riconosca al 100% tali crediti costituisce motivo per attivare procedura di infrazione, a maggior ragione se consideriamo il libero flusso transfrontaliero delle professioni: come è possibile che un professionista si sposti in ambito comunitario soggiacendo a regole diverse?
L’apertura delle frontiere ci pone sullo stesso piano degli altri paesi europei e quindi non si vede come l’aggiornamento professionale del medico non possa realizzarsi su una condivisa piattaforma europea;

3. i corsi di aggiornamento devono essere gratuiti per il medico (dipendente, convenzionato o libero professionista che sia); essendo costui obbligato dalla legge a frequentarli dovrebbe essere coerente con questo obbligo una offerta gratuita che copra, per le singole aree della professione, almeno i cinquanta crediti / anno;

4. le Segreterie degli Ordini siano supportate dalla CNFCM e quindi dalla FNOMCeO nella loro funzione di certificatore istituzionale del percorso formativo svolto dal singolo medico, attraverso idonei software gestionali e periodici corsi di aggiornamento del personale di Segreteria degli Ordini, puntando alla costituzione a breve di un servizio centralizzato in seno alla FNOMCeO idoneo a verificare la congruità dei dossier formativi;

5. rifiutiamo in modo categorico la figura dei “controllori” sul campo: la validità dell’aggiornamento è data dalla qualità dell’evento accreditato dal provider, unico oggetto di controllo e non dovrà mai riguardare l’attività svolta dai colleghi.
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