I Costi del Dentista

Costi del dentista e guardia festiva

Chiedo cortesemente un po’ di spazio per poter replicare ai contenuti dei due articoli pubblicati nei giorni scorsi e riguardanti il costo del dentista all’estero e il mal di denti di sabato scorso. Cerco di andare in ordine:
* come Associazione di Categoria (A.N.D.I. Ass.ne Naz.le Dentisti italiani) siamo a conoscenza della (relativamente) nuova moda di recarsi all’estero per poter risparmiare sulle prestazioni odontoiatriche; siamo anche consapevoli del fatto che le nostre cure e le nostre riabilitazioni protesiche hanno dei costi che non tutti possono permettersi. Ma vorremmo precisare che non sono i dentisti italiani ad essere cari, ma è l’odontoiatria italiana che è cara. Di ciò, infatti, ne è ben cosciente soprattutto il Servizio Sanitario Nazionale che da sempre non se ne occupa - salvo rare e virtuose realtà - che in modo marginale, perché, se dovesse offrire le stesse prestazioni che offrono i dentisti privati, il già enorme buco economico della Sanità pubblica si allargherebbe spaventosamente. A Ferrara, fino a qualche anno fa, l’odontoiatria pubblica si svolgeva presso gli ambulatori di via Cassoli. Negli ultimi anni, si effettuavano poche prestazioni e l’attività di ortodonzia. Sono stati chiusi e, per poter continuare ad erogare un servizio pubblico, ora ubicato in via Montebello, l’Azienda USL e l’Azienda Universitaria-Ospedaliera hanno dovuto far ricorso ad un accordo con un imprenditore privato. In altre occasioni e in altre sedi abbiamo manifestato le nostre perplessità in merito a questo accordo che grava - a nostro avviso troppo - sulle tasche dei cittadini ferraresi. Altre valutazioni sono state più volte espresse, mediante interventi sulla stampa locale, dagli utenti che si sono rivolti a questa nuova struttura.

* Il livello qualitativo medio dell’odontoiatria italiana è tra i migliori del mondo, secondo, forse, solo a quello degli Stati Uniti d’America dove, guarda il caso, le prestazioni odontoiatriche costano parecchio. Il costo della vita nel nostro Paese è ben noto; è ovvio che nei Paesi dell’Est europeo e in quelli in via di sviluppo esso è più contenuto e, di conseguenza, anche i prezzi delle prestazioni odontoiatriche. Non credo che i dipendenti dello Stato italiano, per contribuire a ridurre il deficit pubblico, gradirebbero di aver uno stipendio mensile equiparato a quello dei loro analoghi colleghi rumeni, ungheresi o croati.

* Per quanto concerne la qualità delle prestazioni e il livello di sicurezza degli studi odontoiatrici - aspetti che chi non è addetto ai lavori difficilmente può valutare - anche in questo campo l’odontoiatria italiana è all’avanguardia. Il quotidiano «L’Adige», il 25 novembre 2006, riportò la notizia di un paziente deceduto per una setticemia fulminante: si era recato in Romania per cure odontoiatriche. Eventi di questo tipo, fortunatamente, da noi non si sono mai verificati. Siamo stati tra i primi operatori sanitari a prendere tutte le precauzioni necessarie per evitare la trasmissione delle infezioni crociate.

* Se una protesizzazione o una cura non sono soddisfacenti, il professionista serio e deontologicamente corretto si impegna a trovare le soluzioni del problema. Se questo dovesse capitare per prestazioni effettuate all’estero, per quanto possa essere piacevole fare un viaggio, non riteniamo che sia molto pratico e, alla lunga, anche economicamente vantaggioso.

* In molti casi i promotori di queste trasferte oltre confine, sono degli odontotecnici che, come dovrebbe essere ben noto, non possono praticare alcuna manovra, ancorché incruenta, nel cavo orale dei pazienti. In pratica, quello che li spinge ad attivarsi è semplicemente un interesse commerciale. * Sappiamo anche che laboratori odontotecnici cinesi ed indiani stanno proponendo delle protesi a costi irrisori (loro non devono rispettare il D.Lgs 46/97 che ha recepito la Direttiva CEE 93/42) e che consentirebbero ai dentisti italiani di essere meno cari. Ma i professionisti seri e coscienziosi che le hanno provate, le hanno subito gettate nel pattume per le evidenti carenze qualitative e di sicurezza per i pazienti che hanno evidenziato.

* Pur augurando a coloro che si sono rivolti ai dentisti (nella speranza che siano veramente tali, dal momento che proprio nei Paesi dell’Est europeo abbondano le lauree fasulle e/o non riconoscibili dallo Stato italiano e la Croazia - con Rijeka, ex Fiume - ne sa qualcosa) dei suddetti Paesi che tutto vada per il meglio, vorremmo ricordare che alcuni anni or sono andava di moda l’Olanda. I dentisti italiani ancora oggi continuano a ringraziare quel Paese e le sue succursali aperte in Italia, perché per molti anni hanno lavorato per rimediare ai danni provocati da quei manufatti protesici.

* Per quanto concerne il «mal di denti di sabato», ci teniamo a far presente che molti anni or sono, un collega ferrarese, fu incaricato di attivarsi presso le strutture pubbliche per valutare la loro disponibilità ad organizzare un servizio di reperibilità odontoiatrica pre-festiva e festiva. Alcuni dentisti privati erano già pronti ad effettuare, gratuitamente, dei turni presso le strutture pubbliche per poter offrire anche questo servizio. Purtroppo le risposte furono negative, in quanto non potevano mettere a disposizione del dentista del personale ausiliario in grado di aiutarlo e di assisterlo nei periodi richiesti. Quindi, in modo del tutto autonomo, la sezione ferrarese dell’A.N.D.I. (Ass.ne Naz.le Dentisti Italiani), da alcuni anni ha attivato la reperibilità odontoiatrica che viene effettuata nei giorni festivi e prefestivi e che prevede un modesto pagamento (ma il tenere aperto uno studio ha i suoi non trascurabili costi). Nonostante non poche difficoltà per riuscire a pubblicizzare tale iniziativa, sono state fornite diverse centinaia di prestazioni di urgenza (per ulteriori informazioni si può contattare la sede ANDI allo 0532 205702). Spero di aver fatto chiarezza e di essermi reso utile per portare a conoscenza dei cittadini di alcuni aspetti spesso poco noti.

Dott. Cesare Brugiapaglia Past-President Andi Ferrara
La Nuova Ferrara 21/09/07

Pubblichiamo questa lettera, perchè vi sono giusti spunti per replicare a quei pazienti che ci pongono domande sulle terapie che possono ricevere all'estero. Inoltre vogliamo dimostrare, che pur non condividendo molte posizioni sindacali ed ordinistiche dello scrivente, noi siamo sempre aperti ai giusti contributi, anche se nel passato siamo stati deferiti ed offesi per quanto sosteniamo.
 In questo momento circolano sui nostri computer una serie di missive di colleghi che evidentemente non hanno compreso la differenza fra Sindacato ed Ordine. Possiamo anche capirlo, perchè nell'Ordine albergano colleghi che in alcuni casi da oltre 20 anni occupano la solita poltrona, e per apparire non sanno più a che santo votarsi.


La Redazione di ANDI Firenze
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