Leoni su Televenezia: «Nuove strategie per la medicina di prossimità e gli ospedali»

L'idea delle medicine integrate, attivate però solo al 23% perché poi bloccate dalla Corte dei Conti. I pazienti curati il più possibile a domicilio, durante la prima ondata della pandemia, per evitare l'intasamento degli accessi in ospedale. Le vaccinazioni a domicilio, attivate in questi giorni dalla medicina generale per garantire le dosi ai soggetti fragili. Di tutto questo ha parlato il presidente dell'OMCeO veneziano e vice nazionale Giovanni Leoni, ospite del programma Stanno facendo un 48 su Televenezia, condotto da Patrizio Baroni.

Per guardare l'intervista clicca qui: https://www.veneziaradiotv.it/blog/giovanni-leoni-nuova-strategia-per-le-strutture-ospedaliere/?fbclid=IwAR0z_RoXWYdueztrWNhU-RjbKU42BowDemY8FrxQXJL7IMn5q0qT3iHm7hk

Tra gli altri temi affrontati:

Le parole del presidente Leoni:

«A partire dal  2004 c’è stato un indice di contenimento dei costi con la riduzione sitematica del personale. La medicina generale del Veneto ha reagito meglio rispetto ad altre regioni, grazie al sistema di cui eravamo dotati: “la medicina integrata”. I medici si consociavano in 8-10 e avevano un poliambulatorio funzionale associato con gli infermieri e personale di segreteria in modo da poter avere un servizio nell’arco settimanale ( dalle 8 alle 20) e poi sabato mattina.
Le medicine integrate sono state attivate solo al 23% del possibile, successivamente è intervenuta la Corte dei Conti che fa tagliato  il progetto della Regione Veneto perché era eccessivamente costoso. Questo prima della pandemia.
Il problema del contenimento degli ingressi in ospedale nel Veneto si è risolto grazie a un controllo del domicilio del paziente soprattutto durante la prima ondata caratterizzata dal fatto che i medici hanno continuato a curare i pazienti a domicilio e per telefono, cercando di limitare gli accessi in ospedale a differenza della Lombardia dove cioè stato un intasamento degli accessi ospedalieri.

Questo ci ha distinto per quanto riguarda la prima ondata, quella dove avevamo meno notizie riguardo questo virus.

Attualmente stiamo cercando di evolverci per quanto riguarda la medicina di prossimità.  In questi giorni è partita la vaccinazione a domicilio per i medici per quanto riguarda i soggetti fragili in maniera tale da creare una sostituzione della medicina generale, poliambulatorio, guardia medica, che da la possibilità ai medici di fare le vaccinazioni ai soggetti al loro domicilio.
Questo consente di fare 10-15 vaccinazioni al giorno. Il progetto è da portare avanti per mettere in sicurezza gli ottantenni per poi passare ai settantenni». 

 

 

Si allega Il Comunicato Stampa  28 ottobre 2019 della Regione Veneto  - Il sistema era partito bene.

http://www.regioni.it/dalleregioni/2019/10/28/veneto-sanita-il-veneto-primo-in-italia-rilancia-lassistenza-sul-territorio-successo-delle-medicine-di-gruppo-integrate-si-viaggia-verso-i-team-di-assistenza-primaria-ottenuti-602107/

Comunicato stampa Giunta regionale Veneto] SANITA’. IL VENETO PRIMO IN ITALIA RILANCIA

L’ASSISTENZA SUL TERRITORIO. SUCCESSO DELLE MEDICINE DI GRUPPO INTEGRATE, SI VIAGGIA VERSO I TEAM DI ASSISTENZA PRIMARIA. OTTENUTI 4 MILIONI DI RISPARMI IN UN ANNO. CREATI 540 NUOVI POSTI DI LAVORO. LANZARIN, “AVANTI COSI’”
 

L’organizzazione della medicina territoriale in Veneto è vincente. Le 76 Medicine di Gruppo tra Medici di Medicina Generale finora attivate, tra il 2017 e il 2018, hanno consentito di risparmiare 4 milioni di euro, di evitare un ulteriore 6% di spesa, di diminuire del 3% le prestazioni specialistiche valutabili come “improprie”, pari a 52.000. Sono stati anche attivati 540 nuovi posti di lavoro tra collaboratori di studio (300) e infermieri (240).
 
Questi e altri inediti dati hanno fatto da punto di partenza per un confronto a tutto campo tra passato, presente e futuro tra la Regione e i suoi Medici di Medicina Generale, organizzata oggi a Montecchio Precalcino a cura di Azienda Zero, alla Presenza dell’Assessore alla Sanità, Manuela Lanzarin e del Direttore Generale regionale, Domenico Mantoan.
 
“Un’organizzazione – ha detto la Lanzarin – che si è evoluta nel tempo fin dalla nascita delle prime Utap e si evolverà ancora. Il modello però non cambierà perché è risultato efficace. Può essere che cambino nomi e terminologie, miglioreremo di sicuro l’organizzazione e l’operatività, ma questo sistema ha dato un notevole apporto al primo posto assegnato venerdì al Veneto dal Ministero della Salute per la capacità di erogare tutti i Livelli Essenziali di Assistenza. Ottimo motivo – ha aggiunto – per confermare il modello e attivare una nuova evoluzione con la nascita dei Team di Assistenza, che abbiamo deliberato, che sono ora all’attenzione della Quinta Commissione del Consiglio regionale, e che sono state indicate come modello nazionale persino dall’attuale Ministro della Salute Speranza”.
 
Il “Team di Assistenza Primaria” è composto da almeno quattro medici di medicina generale per un bacino di riferimento indicativo di ottomila assistiti, e prevedendo per ciascun medico componente la possibilità di incrementare il proprio massimale fino a duemila assistiti in carico.
 
“Del modello vincente – ha aggiunto l’Assessore – ha parte preponderante la gestione delle cronicità, che è, e diverrà, sempre di più fondamentale, anche a fronte del previsto aumento dell’età media della popolazione, ma i servizi garantiti dalla medicina territoriale sono assolutamente insostituibili per avvicinare la buona sanità alla gente ed evitare faticosi e complessi accessi impropri ai Pronto Soccorso”.
 
“L’organizzazione va testata, un po’ come i farmaci prima di darli alle persone – ha detto Mantoan – ed è questo che la Regione sta opportunamente facendo. Il Veneto ha un suo preciso modello, in un quadro nazionale dove a lungo non ci sono state idee chiare e si sono sviluppate esperienze diverse. Nessun giudizio su quelle degli altri, ma su quella del Veneto non ci sono dubbi. Non ce ne sono mai stati – ha aggiunto – nemmeno quando il sistema fu messo sotto la lente dal Ministero dell’Economia e Finanze e dalla Corte dei Conti per una eccessiva costosità che, in realtà, era la considerazione che per il Veneto capace di tenere i conti in ordine era sostenibile, ma non lo era per le altre Regioni d’Italia. Oggi il modello veneto è sicuramente un benchmark per tutto il Paese”.
 
Le 76 Medicine di Gruppo Integrate oggi coinvolgono 638 Medici di Medicina Generale e coprono 921.361 assistiti. In 15 MGI viene garantita anche l’attività di prelievo del sangue.

 

Segreteria OMCeO Ve
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