Il 118 in uno scatto.

Quando le situazioni diventano estreme, si vede la natura dell'uomo. La solidarietà può essere ideale ed distanza , ma per alcuni è proprio materiale, per dovere, per scelta, perché è giusto così. E si rischia , rischia anche nel proprio, per gli altri.

Tra i tanti scatti che stanno immortalando Venezia questi giorni e che ritroveremo un giorno nella futura memoria, questo l'ho trovato per caso in rete e mi ha molto colpito : due soccorritori quasi anfibi con la barella carica a pelo d'acqua - Pubblicato con citazione della fonte su Facebook ha superato rapidamente le 800 condivisioni ed i 300 commenti sulla mia pagina. Non è un fenomeno che accade spesso e mi ha tanto confortato .

L'Autore , l'infermiere Federico Sandrini su Linkedin che ringrazio sentitamente commentava : “ Nonostante l’alta marea, infermieri, medici, oss e soccorritori del 118 di Venezia continuano a salvare vite. Complimenti ai colleghi e a tutti i soccorritori impegnati in questo terribile momento #venice #nursetimes #provideassistance “

https://www.linkedin.com/posts/federico-sandrini-23635514b_venice-nursetimes-provideassistance-activity-6601415699141406720-mT3E

Vigili de Fuoco, Protezione Civile , Polizia Locale , Forze dell'Ordine istituzionali e Volontari, da ringraziare tutti quelli che stanno lavorando da giorni in esterno , in condizioni precarie, a favore di chi sta peggio.

I veneziani discendono da una antica stirpe che ha superato le pestilenze e resiste vivendo in una città in cui il turismo di massa ha trasformato profondamente il centro storico negli ultimi 25 anni - Molti ci vengono lavorare dalla terraferma ogni giorno , un autentico esercito di pendolari.

Ma questo è un disastro principalmente per i residenti, o di chi ha una attività in laguna , ed in particolare per quelli delle isole, per Pellestrina ad esempio ma non solo, per lo "zoccolo duro" di tutti i veneziani, per quelli che hanno la responsabilità di perpetuare i principi di una vita che ha l'acqua salata come elemento universale a discendenti che vanno a vivere spesso altrove . La mareggiata ha causato danni anche in provincia da Sottomarina a Caorle, dove ero ieri ad un convegno medico, ed anche più in estremità sul litorale.

Ed il termine veneziani io lo uso in senso estensivo per il  popolo di mare e di terra, di tutti coloro che vivono e lavorano attorno alla Laguna di Venezia e si sentono di farne  parte  per storia ed origini con un pensiero particolare per quelli che sono "andati sotto con tutto" sul serio .

Tutti si stanno adoperando per il ripristino di spiagge ed edifici . Spero che le Autorità competenti abbiano la possibilità di imprimere una svolta ai lavori di ingegneria idraulica e meccanica necessari a salvaguardare Venezia , nel rispetto di quello che hanno fatto i loro antenati del Magistrato alle Acque, l'istituzione per eccellenza della Repubblica Serenissima.

I nostri antenati ci hanno tramandato questa città integra ed unica nei millenni deviando il corso dei fiumi che avrebbero interrato la laguna e costruendo i murazzi per proteggerla dal mare con i mezzi di una volta, una città che stenta a trovare una protezione oggi nel mondo della più avanzata tecnologia.

In questa battaglia non c'è alternativa alla vittoria.

Duri i banchi !       Giovanni Leoni

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