Responsabilità patrimoniale, Scassola a Repubblica: "Siamo sul piede di guerra"

Le rassicurazioni non sono bastate: medici ancora in agitazione per la paventata possibilità di rispondere in prima persona per gli accertamenti considerati "inappropriati", le cosiddette visite inutili. Nella Conferenza Stato - Regioni del 28 aprile scorso, e grazie anche a un intervento deciso del Ministro Beatrice Lorenzin, i governatori hanno fatto un passo indietro. L'accordo non è ancora siglato ma un'intesa di massima sarebbe stata raggiunta: a pagare non dovranno essere i camici bianchi, il conto peserà nelle tasche dei pazienti. Entro 30 giorni, però, un decreto individuerà le “condizioni di erogabilità” e le indicazioni per la prescrizione delle prestazioni specialistiche ambulatoriali “ad alto rischio di inappropriatezza“. Il medico, dunque, al momento di preparare la ricetta dovrà indicare proprio la condizione di erogabilità. Visite e trattamenti al di fuori dei paletti saranno a totale carico dell’assistito. A farne le spese, però, sarà anche il medico che ha prescritto una prestazione "inutile". Possibile per lui anche una riduzione dello stipendio.

Sul tema dell'appropriatezza e della possibile responsabilità patrimoniale dei medici è intervenuto anche Maurizio Scassola, vicepresidente della Federazione nazionale, intervistato dal quotidiano La Repubblica (4 aprile 2015). In allegato l'articolo completo .

 

Allegati: 
AllegatoDimensione
PDF icon Scassola su appropiatezza.pdf311.88 KB
Amministratore
Categoria News: 
Dalla Rete
Pagina visitata 4307 volte