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Home › Segreteria OMCeO Ve › Vaccini e medicina generale in Veneto: Scassola (FIMMG) fa il punto su QS ›Vaccini e medicina generale in Veneto: Scassola (FIMMG) fa il punto su QS
Data di inserimento: Venerdì, 07/05/21 - Segreteria OMCeO Ve
L'eccezionale risposta alla chiamata da parte della categoria, le criticità organizzative a livello regionale, le difficoltà di chi ancora lavora da solo e i vantaggi delle medicine di gruppo. Il segretario provinciale e regionale FIMMG Maurizio Scassola fa il punto sulla campagna vaccinale in Veneto e il coinvolgimento dei medici di famiglia in questo articolo, a firma di Endrius Salvalaggio, pubblicato ieri, giovedì 6 maggio 2021, su Quotidiano Sanità.
L'articolo può essere letto a questo link diretto: http://www.quotidianosanita.it/veneto/articolo.php?articolo_id=95276
Vaccini Covid. Fimmg Veneto: “Risultati importanti nonostante le criticità organizzative”
Il segretario regionale del sindacato plaude alla capacità della medicina generale di rispondere alla chiamata, ma evidenzia alcune difficoltà che hanno reso un'odissea la partecipazione dei medici alla campagna vaccinale: “Si pensi solo che le Aziende non ci comunicavano le liste dei prenotati e così, predisposti i nostri elenchi, scoprivamo che alcuni pazienti si erano già prenotati sul portale regionale. Questo ci obbligava ad annullare o a rivedere completamente le nostre liste”. Dalla vaccinazione a domicilio emerso lo svantaggio dei medici che non lavorano in forma integrata
Endrius Salvalaggio
06 MAG - La campagna vaccinale corre in tutta Italia. Protagonisti di questo grande sforzo sono anche i medici di famiglia, che senza mettere da parte il loro quotidiano lavoro con i pazienti, hanno garantito sedute vaccinali agli assistiti più fragili. E non sempre è stato facile, a causa anche delle debolezze delle macchine organizzative regionali. A fare il punto sullo stato dei vaccini in Veneto è il segretario della Fimmg del Veneto, Maurizio Scassola.
“In ambito vaccinale siamo riusciti ad ottenere un accordo regionale che ha offerto un ventaglio di possibilità organizzative, come ad esempio le vaccinazioni eseguite dagli MMG in autonomia presso i loro studi o all’esterno con organizzazione e personale a loro carico; in collaborazione con la Protezione Civile o con le comunità locali o con il sostegno di strutture fornite da enti e istituzioni religiose oppure, con la collaborazione con le Aulss all’interno di linee vaccinali aziendali con personale fornito dalle stesse Aziende. Se da una parte siamo soddisfatti perché stiamo dimostrando la capacità della medicina generale di adattarsi fra province e Aziende eterogenee fra loro, d’altro canto constatiamo come le differenze possono provocare disorientamento per alcuni colleghi che ancora oggi, come molti dei colleghi lavorino in forma non aggregata”, spiega, Maurizio Scassola.
“A queste, definiamole, complessità a livello di ogni singola provincia o Aulss – ribadisce il Segretario regionale Fimmg – si pensi solo che, confezionate le liste vaccinali, ci accorgevamo che i pazienti si erano già prenotati attraverso il portale regionale senza che le Aziende ci comunicassero le liste dei prenotati e quindi obbligandoci ad annullare o a rivedere completamente le liste stesse e la relativa calendarizzazione; tutto questo il medico lo scopriva solo quando telefonava per chiedere la disponibilità del paziente a vaccinarsi, si sono sommati poi, i problemi legati alle forniture che spesso sono state fatte a singhiozzo”.
Questa mancanza di interoperabilità e cooperazione fra il portale regionale, quello delle varie Aulss con quelli di medicina generale, ha provocato, secondo Fimmg Veneto, un grande lavoro ed un enorme stress che potevano essere evitati. In questo contesto gli stessi medici di famiglia hanno dovuto occuparsi in pochi giorni dei pazienti ultraottantenni, non trasportabili.
Un ultimo aspetto che il segretario Fimmg Veneto vuole approfondire, è quello sulla procedura vaccinale a domicilio, che sta mettendo in evidenza i problemi culturali ed organizzativi all’interno della categoria. “Il medico che lavora in una struttura di medicina integrata – continua Scassola – che ricordiamo riguarda in Veneto appena il 23% degli studi, ha il proprio infermiere quando si reca al domicilio del paziente per vaccinarlo; dove, invece, viene a mancare questa opportunità il medico di medicina generale si reca a vaccinare i pazienti a domicilio o da solo o con un altro collega medico di medicina generale con il quale si turna: un giorno si vaccinano i pazienti di uno ed il giorno seguente quelli dell’altro medico; in quest’ultimo caso medici e pazienti sono uniti in una unico ambito di sicurezza. Gli effetti collaterali gravi dopo il vaccino sono rarissimi, però abbiamo voluto offrire una atmosfera di sicurezza alle persone che vacciniamo a domicilio ed essere sempre pronti in caso di effetti avversi anche non collegati alla vaccinazione. Abbiamo voluto fare questa esperienza particolare anche per stimolare la cooperazione tra medici e la condivisione di una esperienza umana e professionale straordinaria”.
“In conclusione, fra mille difficoltà, le vaccinazioni stanno andando avanti e tutta l’organizzazione sta accelerando, non senza evidenti problemi. Un buon risultato della campagna vaccinale sarà legato alla disponibilità e alla continuità delle forniture, alla disponibilità del medico di medicina generale a mettersi in gioco, alla collaborazione delle direzioni delle Aulss dove deve crescere una vera cultura della medicina del territorio nel rispetto del ruolo non sostituibile di una medicina generale che è fatta di prossimità alle persone”, conclude il segretario Fimmg per il Veneto
Segreteria OMCeO Ve
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