Vecchia ricetta addio, debutta quella elettronica

Una piccola rivoluzione nel mondo sanitario, sempre più digitale: debutta ufficialmente domani, primo marzo, la ricetta nazionale elettronica. Va in pensione il vecchio foglio rosso scritto a mano dal medico: la ricetta elettronica non avrà più valenza regionale, ma servirà ad acquistare farmaci o a prescrivere visite o accertamenti in ogni parte d'Italia. Tutto, infatti, accadrà in rete: il professionista agirà via computer o tablet, accedendo a un apposito portale, e compilando la ricetta on line. Poi rilascerà al paziente solo un promemoria, destinato a sparire quando il meccanismo sarà diventato abituale. Consegnando il tagliando in una qualsiasi farmaci, insieme al tessserino sanitario, il paziente avrà il suo farmaco, la sua visita o il suo accertamento pagando il ticket che pagherenne nella propria regione.

Un cambiamento possibile oggi, grazie a un lungo lavoro di digitalizzazione di tutto il comparto - medici e farmacisti - iniziato più tre anni fa. Un cambiamento che porterà, secondo le previsioni, decisi tagli di spesa: risparmio sulla carta, sulla vidimazione delle ricette rosse, sulla spedizione. Più di qualche perplessità però viene espressa dalla Federazione dei Medici di Medicina generale. “Qualcuno - dice polemico il segretario nazionale della Fimmg Giacomo Milillo, chiedendo un'ulteriore semplificazione delle procedure - ha confuso - ha confuso gli studi medici con quelli dei Caf, vista la mole di dati anagrafici, codici di esenzione dai ticket, adesso anche quelli di erogabilità e appropriatezza e quant’altro dovremo verificare. In più il medico non potrà più contare sul supporto dell’assistente di studio nella velocizzazione delle procedure di ricettazione e ci saranno complicazioni anche nelle procedure di coinvolgimento del sostituto medico che per il momento dovrà continuare ad utilizzare la ricetta rossa. Il rischio è che tutti gli oneri ricadranno sul titolare, con un aggravio di lavoro che significa tempo tolto alle visite e attese più lunghe per gli assistiti".

Chiara Semenzato collaboratrice giornalistica OMCeO di Venezia

Leggi qui la nota la della Fimmg

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