16 dicembre 2015: lo sciopero unitario dei medici

di Giovanni Leoni  16 dicembre 2015: lo sciopero unitario dei medici


Il 16 dicembre sarà ancora sciopero dei medici, di tutti i medici,  ospedale e territorio.

Uno sciopero prenatalizio di cui spero se ne parli ed anche nelle dovute maniere, perchè la protesta ha senso solo se viene conseguita l’adeguata informazione sulle motivazioni e la visibilità mediatica della questione, in televisione, sui giornali, su internet,  e non solo nelle aree  di settore e sui siti dei sindacati perchè questo  sciopero è contro l’attuale Governo Italiano, ed i politici vivono del consenso popolare.

La gente, i potenziali elettori , devono sapere che questo Governo  non ha il consenso  dei medici italiani.

Un Governo del paese attualmente di sinistra ma a lungo di destra  con l’”intermezzo” dei professori , del governo tecnico,  un’ intera classe politica che ha lasciato  sempre sola la nostra categoria da molti anni, ha inventato le “deroghe del sonno” per i medici ospedalieri in barba alla leggi europee , ha bloccato  i medici anziani dentro il sistema con la legge Fornero ma  ha tenuto anche fuori i giovani dalla corsie procurando danni incalcolabili per la pensione ed il futuro di questi colleghi a cui auguro lunga vita ma che diventeranno vecchi anche loro, hanno  fatto odiare la tecnologia ai medici del territorio protagonisti  coatti di un Grande Fratello che ha superato anche la genialità  del mitico romanzo  George Orwell .

Ha lasciato allo spirito di servizio dei dottori  il mantenimento del sistema ospedale a colpi di  migliaia di ore di straordinario ad un certo punto neanche  più pagate in particolare per i medici urgentisti .

Gli avvocati in Parlamento  di tutti gli schieramenti politici  hanno ben difeso le posizioni dei rispettivi  colleghi e siamo ancora con il Codice Penale per l’Atto Medico, sempre e solo con Messico e Polonia al mondo.

La presentazione della Proposta di Legge “ Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario “  relatore ala Camera Federico Gelli è in discussione a tutti i livelli a partire del Consiglio Nazionale FNOMCeO dell’ 11-12 dicembre scorso  e sicuramente perfettibile.

Ma , citando Pier Camillo Davigo,  magistrato ex pool Mani Pulite ora al CSM, gli avvocati puntano sempre al terzo grado di giudizio, all’allungamento della causa, molto banalmente perchè  di questo ci vivono, sono in 250.000 nel nostro paese , a Roma sono in numero pari a quelli di tutta la Francia e crescono di 15.000 all’anno.  E, nel rispetto dei veri danneggiati,   dietro una causa per presunta  malasanità ci sono interessi economici non indifferenti a  vari livelli , anche all’interno dellà nostra stessa categoria.     

Il Procuratore Capo di Venezia Luigi Del Pino ricordava ad un recente convegno che era arrivata due volte negli ultimi 20 anni a livello Parlamentare una  riforma che interessava i medici sul codice di procedura penale ma poi i governi  sono caduti e tutto è tornato nell’archivio delle rispettive Commissioni Parlamentari.

I medici possono sbagliare perchè  anche se hanno dedicato la loro vita alla cura delle persone restano  esseri umani ,  e sono i primi a considerare attentamente le loro complicanze , se dovute a colpe personali o a quadri clinici complessi,  basta fare una ricerca su Pubmed per vedere quanti articoli iniziano o contengono “Complications” in tutte le discipline mediche e chirurgiche.
 
Ma  se si  incappa in una  lite temeraria a tema sanitario  comincia una lunga difesa con  anni di udienze a spese continue, mentre si continua  a lavorare trovandosi in analoghi casi clinici che hanno portato al contenzioso in corso.

Sono bravi i colleghi che  vanno avanti con questo pesante fardello, veramente ammirevoli, ma capisco anche i posti  vuoti, anche di questi tempi ,  in specialità   come la Chirurgia Generale il calo delle vocazioni per le branche  più dure.     
     
Spero che  la gente comune consideri con attenzione la posizione dei con i medici che devono però  riuscire a diffondere le proprie opinioni a condividere le proprie realtà , fatte di anni di studio sulle spalle della famiglia e poi di precariato medico sottopagato , di Avvisi e Concorsi inesistenti e di Cooperative a basso costo che li sfruttano con turni ed orari impossibili,  se vogliono  lavorare , di blocco numerico alla necessaria specializzazione  6000 posti all’anno per circa 9.000-10-000  laureati .

I potenziali pazienti ed i loro parenti sono d’accordo su questo linea ?

Perchè poi al Pronto Soccorso , in Ambulatorio o In Corsia trovate persone dedicate ma sofferenti anche se non lo danno a vedere, non lo possono dare a vedere.    
 
E’ necessario il ripristino della normale vita professionale del medico,  che necessita  del naturale riposo, del rispetto della vita privata, della possibilità di formare una famiglia e di avere dei figli  nel tempo opportuno, un’attività dedicata al prossimo  che  deve restare il più possibile libera da condizionamenti economici e sottoposta in primis alle regole  dell’evoluzione scientifica, con tante cose da sapere e da imparare ogni giorno nel rispetto della persona che ha davanti divenuta paziente.

Dalla manifestazione del 28 novembre a Roma di cui allego i link dei  video che ho girato     https://youtu.be/mRLTINXPsMo     mi resta un effetto unione che mi ha  aiutato nel viaggio di ritorno, sono ritornato alla manifestazione del  2004 al “ Difendiamo  il diritto alla salute” . - E’ stato bello, un pò di conforto nello stare uniti,  ne è valsa la pena.

La FNOMCeO e gli Ordini non possono scioperare perchè sono istituzioni con principi e finalità  differenti dai Sindacati ma sono solidali per le motivazione a difesa della professione e dei pazienti.
Nel manifesto intersindacale allegato sono elencati i comuni principi. La Presidente FNOMCeO Chersevani per la prima volta  nella storia è scesa in piazza a manifestare con tutti noi. Ascoltate qui le sue parole .  https://youtu.be/I0oakcqFjFg

Tra le necessitò maggiori  metterei al primo posto la   condivisione dei motivi con la gente in termini comprensibili ai più.

La discesa dalla Torre D’Avorio del medico, costa molto all’amor proprio lo so, ma non vedo altre soluzioni nel confronto con un Parlamento  formato in  larga parte  da selezionate persone che lavorano  principalmente  al progressivo definanziamento della  sanità pubblica  ma che continuano a garantire per se e per le proprie famiglie in quanto parlamentari  un’assistenza sanitaria di prim’ordine con innumerevoli bonus  sempre caricata sul contribuente medio.

E comunque, strano ma vero, i pazienti non devono preoccuparsi dell’assistenza sanitaria durante lo sciopero .Al link l'articolo con la citazione del BMJ  http://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?articolo_id=34245.

Salteranno come al solito interventi chirurgici programmati  e le visite ambulatoriali ma è dimostrato che nel giorno dello sciopero  ci sono ancora più medici in servizio che nei giorni normali , solo che le amministrazioni non li contano ai fini delle percentuali di sciopero in quanto lavorano, anche se obbligati.

Sarà invece importante la dichiarazione di adesione allo sciopero perchè si intende evidenziare la  protesta contro un sistema , e chi non è d’accordo,  per favore almeno dopo non si lamenti

Da parte nostra, come sempre in passato, cercheremo di  dare la massima visibilità alla sofferenza ed alle problematiche della categoria,  i  colleghi  più giovani  ci guardano, sono il nostro futuro,   dimostriamoci adeguati alla sfida.  


Giovanni Leoni
Presidente OMCeO Provincia di Venezia

 

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