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Home › Segreteria OMCeO Ve › Caso Litta: Leoni raccoglie la sfida dei lettori de "Il Gazzettino" ›Caso Litta: Leoni raccoglie la sfida dei lettori de "Il Gazzettino"
Data di inserimento: Domenica, 28/01/18 - Segreteria OMCeO Ve
"L'Ordine dei Medici dovrebbe intervenire contro chi infanga la categoria": questo il titolo principale apparso giovedì 25 gennaio 2018 sulle pagine de Il Gazzettino dedicate alle lettere dei lettori, con riferimento alla vicenda del professor Piero Litta, accusato di aver chiesto 2mila euro a una paziente per saltare le liste d'attesa. L'OMCeO veneziano non si tira indietro e con il suo presidente Giovanni Leoni raccoglie la sfida. Queste le sue considerazioni:
Gentile Direttore, visto l’interesse dei suoi lettori sulla posizione dell’Ordine dei Medici sul caso del Prof. Litta le invio queste considerazioni.
Quando la cronaca mette in prima pagina i comportamenti scorretti di qualche collega, fin da ragazzo mi sono sempre riferito all’Ordine come simbolo di suprema autorità deontologica. La deontologia infatti ci impone di anteporre le necessità cliniche ad ogni altro aspetto, anche a quello economico. Per questo il “reato” del nostro collega ha implicazioni deontologiche prima che penali o civili e per questo penso sarà opportunamente valutato, naturalmente con prova adeguata e senza giudizi sommari.
Il collega anche se esercita a Padova risulta iscritto all’Ordine di Taranto con relativa pertinenza disciplinare. Fonte: anagrafica della Federazione Nazionale. L’Ordine provinciale procede nei confronti dei suoi iscritti su segnalazione e trasmissione atti da istituzioni, enti o privati, ma anche in caso di pubblicazione sui media di contenziosi sanitari come quello in oggetto. Il Presidente convoca l’iscritto per una informativa sull’addebito, ha facoltà di aprire un fascicolo disciplinare di cui cura la fase istruttoria. Successivamente il procedimento è esaminato in Commissione Albo Medici, convocata allo scopo e formata da almeno 9 commissari che sono consiglieri in tal caso medici dell’Ordine. Esiste analoga Commissione per l’Albo Odontoiatri.
Anche se il medico viene convocato per un procedimento che riguarda il Codice Deontologico è possibile che si presenti assistito da un avvocato, ne ha facoltà. In caso di procedimento legale penale e civile collegato la Commissione di norma sospende il procedimento deontologico al fine di acquisire gli atti utili alla formazione del giudizio della relativa sentenza.
Codice Deontologico e Giustizia Ordinaria si intrecciano quindi anche se non obbligatoriamente. In particolare se il procedimento si conclude con una sanzione (richiamo - censura - sospensione - radiazione): il medico interessato può accettarla o fare ricorso presso la Commissione Centrale Esercenti Professioni Sanitarie - CCEPS - a Roma. In tal caso la sanzione è sospesa e solo dopo il pronunciamento concorde della CCEPS può essere irrogata.
Un procedimento deontologico diventa quindi terreno di scontro legale. Esiste peraltro la possibilità di un ulteriore ricorso in Corte di Cassazione ma riguarda il procedurale, non il merito della questione. Ulteriori notizie può trovarle in questo mio articolo Riparte la Commissione Centrale per le Professioni Sanitarie al seguente link: http://www.quotidianosanita.it/veneto/articolo.php?articolo_id=48438.
Durante questi passaggi l’Ordine è tenuto al massimo riserbo in materia pena l’invalidazione del procedimento.
Tutte le notizie che ritrova sui media su casi particolarmente gravi come la radiazione dei colleghi
Gava a Treviso e Rossaro a Padova di norma sono diffuse dagli avvocati difensori del medico inquisito che fanno il loro mestiere. I tempi giornalistici sono quindi difformi da quelli deontologici, che le assicuro fortunatamente nella maggioranza dei casi non sono condizionati da quelli della giustizia ordinaria, ma per i procedimenti più gravi questo è inevitabile.
L’Ordine di Venezia sta raccogliendo il materiale da inviare all’Ordine di Taranto perché possa agire pertanto di sua competenza.
Quotidianamente leggo integrazioni su una delle pagine più tristi per la nostra professione con dovizia di particolari, del resto mio padre che era cronista di nera, a suo tempo mi ha spiegato volentieri le regole del vostro mondo. Nulla da eccepire.
Se permette Direttore vorrei solo sottolineare che ogni giorno i destini di migliaia di medici e pazienti si intrecciano indissolubilmente, con ideali e finalità un pò differenti da quelle che emergono dal caso citato e le assicuro che le belle storie sono molto più frequenti.
A disposizione per ulteriori chiarimenti, distinti saluti
Giovanni Leoni, Presidente OMCeO Provincia di Venezia
Segreteria OMCeO Ve
Categoria News:
Notizie medici
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