Certificazioni: tutto ciò che c’è da sapere in due incontri

Indicazioni pratiche, moduli e schemi operativi, tanta concretezza. Questi gli obiettivi dei due incontri organizzati dall’OMCeO veneziano sul tema delle certificazioni. Due corsi di aggiornamento destinati in particolare ai medici di medicina generale, a quelli del Pronto Soccorso e a chi, magari più giovane, presta servizio in guardia medica, per evitare errori banali che possono, però, provocare conseguenze non di poco conto sia per il professionista sanitario sia per il paziente.
Il primo – dal titolo Aspetti Medico-Legali della certificazione in ambito assicurativo sociale INAIL e INPS – è in programma giovedì 22 marzo a partire dalle 20 in sala Caterina Boscolo, nella sede mestrina dell’Ordine; il secondo, dedicato invece agli aspetti medico-legali nella produzione certificativa, si svolgerà giovedì 12 aprile. Ad illustrarli è la dottoressa Cristina Mazzarolo, medico legale del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima, nonché consigliera del direttivo OMCeO.

Come nasce l’idea di questi due seminari?
L’idea è di fare qualcosa di molto pratico. Le cose accademiche sono importantissime e, infatti, abbiamo le università che fanno le ricerche, l’innovazione, le analisi. Queste, però, poi vanno tradotte concretamente, inserite nella pratica quotidiana di ogni professionista. Noi dobbiamo confrontarci con questa realtà, dobbiamo rispondere in maniera precisa al cittadino che ha bisogno di uno specifico certificato. Bisogna, certo, conoscere le norme, ma poi avere le idee molto chiare.

Quali sono i temi che saranno trattati nel primo incontro?
Il 22 marzo parleremo in particolare dei certificati di malattia dell’INPS e di quelli di malattia professionale per l’INAIL. A richiederli può essere qualsiasi lavoratore, sia privato sia dipendente pubblico, ma anche, ad esempio, un militare delle forze armate, che ha il proprio medico militare di riferimento, ma che – può capitare – si rivolge invece al medico di famiglia o va al Pronto Soccorso. Situazioni in cui bisogna sapersi destreggiare.
Parlare di certificati può sembrare banale, ma non lo è affatto. Purtroppo, infatti, ci sono state delle segnalazioni da parte dei datori di lavoro per certificati che non erano chiari, precisi. Medici condannati per problemi sui certificati. 
In queste due serate, dunque, partiremo dai casi concreti. Ci affideremo a tecnici della materia, come il dottor Cattozzo dell’INPS o i colleghi dell’INAIL e dello Spisal, per illustrare i problemi reali che si riscontrano nei certificati di malattia, documenti incompleti, o poco chiari. Durante gli incontri, proporremo esempi pratici anche per compilare in modo corretto i certificati: come fare, cosa scrivere, daremo dei modelli stampati e dei numeri di telefono diretti da chiamare in caso di bisogno.

Di cosa si parlerà, invece, nell’incontro di aprile?
Ad aprile parleremo di altri tipi di certificati, a partire dalla denuncia di causa di morte, la scheda ISTAT per capirsi, che spetta nella maggior parte dei casi al medico curante, ma anche dei certificati anamnestici, quelli, obbligatori per legge, per il rilascio della patente di guida o per il rilascio e il rinnovo del porto d’armi, e di quelli legati alle lesioni personali stradali e all’omicidio stradale, nuovo reato introdotto dal codice. Anche in questo caso, se un medico, qualsiasi medico, viene chiamato dall’autorità giudiziaria a fare gli accertamenti tossicologici, deve sapere cosa fare.
Durante queste serate non ci sarà una carrellata di leggi, forniremo moduli e schemi chiari, molto pratici. Perché, poi, in ambulatorio ognuno di noi è solo: sapere se fare o meno una segnalazione, se compilare o meno una denuncia per malattia professionale, è fondamentale. Perché un certificato sbagliato può avere tanti risvolti negativi sia per il paziente, sia per il medico.

Cristina Mazzarolo, medico legale del Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 3 Serenissima e consigliere OMCeO Venezia
Chiara Semenzato, giornalista OMCeO Provincia di Venezia

Per iscriverti al seminario clicca qui