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Home › Segreteria OMCeO Ve › Codici bianchi agli infermieri, il presidente Leoni su Quotidiano Sanità ›Codici bianchi agli infermieri, il presidente Leoni su Quotidiano Sanità
Data di inserimento: Martedì, 12/04/16 - Segreteria OMCeO Ve
Approda sull'home page di Quotidiano Sanità l'intervento, pubblicato su questo sito (clicca qui), con le riflessioni del presidente dell'OMCeO veneziano Giovanni Leoni sull'opportunità di affidare in pronto soccorso i codici bianchi agli infermieri. La notizia, apparsa qualche giorno fa sul quotidiano La Nuova Venezia, parla di un nuovo documento d'indirizzo per le unità di soccorso, approvato dalla giunta Zaia, che affiderebbe al "personale infermieristico avanzato" la cura dei pazienti meno gravi che si presentano in ospedale. Obiettivo dichiarato: smaltire le migliaia di codici bianchi che intasano il pronto soccorso. Documento, però, forse è bene precisarlo che all'Ordine non è ancora arrivato.
"Tante le ragioni - spiega Leoni - per dare un giudizio totalmente negativo su quest'idea. [...] Trovo interessante l’ipotesi di una pacifica presa in carico di responsabilità, da parte degli infermieri, di azioni come la diagnosi e magari a questo punto anche della relativa terapia, perché così io capisco dall’articolo e spero di sbagliarmi, sulla base di una delibera regionale, senza un corso di studi specifico, in quanto non previsto dall’attuale ordinamento né dalle leggi dello stato, e senza vantaggi economici con cui pagarsi una adeguata assicurazione con nuove clausole tutte da inventare, in quanto le esistenti sono basate su altri e più limitati ambiti di attività".
"I miei colleghi più anziani - conclude il presidente - mi hanno cresciuto ammonendomi a considerare con attenzione anche i casi più apparentemente banali perché il giudizio a volte può essere difficile e basta un solo caso di diagnosi errata o ritardata, come insegna la cronaca sulla stampa, per rovinare la vita di un medico. [...] Le professioni del medico e dell’infermiere sono da sempre in evoluzione e sinergiche fra loro, ma l’ambito di attività deve rimanere correlato al corso di studi, non alterato da interessi di tipo economico per risparmiare sulle assunzioni e sul ricambio generazionale del medici, con ripercussioni negative sulla qualità dell’assistenza al paziente".
Segreteria OMCeO Ve
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