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Home › Segreteria OMCeO Ve › I medici incrociano le braccia: sciopero nazionale il 16 dicembre ›I medici incrociano le braccia: sciopero nazionale il 16 dicembre
Data di inserimento: Mercoledì, 09/12/15 - Segreteria OMCeO Ve
Saranno garantiti solo i servizi di emergenza e di pronto soccorso: tutte le attività prenotate e programmate potranno, invece, subire variazioni. Dopo gli stati generali del 21 ottobre e la manifestazione nazionale del 18 novembre, la mobilitazione dei medici prosegue anche a dicembre con una giornata di sciopero nazionale: 24 ore di astensione dal lavoro per tutti i professionisti del sistema sanitario nazionale, dell'assistenza primaria e della medicina dei servizi.
A spiegare le motivazioni della protesta un comunicato congiunto sottoscritto praticamente da tutte le sigle sindacali. “La manifestazione di sabato 28 novembre – si legge – ha rappresentato una straordinaria espressione di senso civico che ha portato in piazza il disagio di una categoria professionale, centrale in tutti i sistemi sanitari, cui è affidato il compito di rendere esigibile il diritto alla salute dei cittadini”.
Un diritto – quello dell'accesso di tutti alle cure – che potrebbe sparire, la cui esistenza in futuro non è né scontata né garantita a causa di tagli “che – si legge ancora nel comunicato – lasciano meno personale e sempre più vecchio, a tenere in piedi quello che resta del sistema sanitario. In assenza di un confronto programmatico con le istituzioni, rimangono senza risposta le criticità sofferte ed evidenziate dai professionisti e dai cittadini, mettendo a rischio la tenuta del sistema”.
Tra le richieste avanzate – “chiare anche per il peggior sordo, che poi è quello che, pur dicendo di sentire, non vuole o non sa ascoltare” – l'apertura dei tavoli di contratto e di convenzioni, l'approvazione di un piano di assunzioni e di stabilizzazione dei precari, una nuova legge per aumentare la sicurezza delle cure e una riforma delle cure primarie nel rispetto del valore del lavoro e della dignità dei medici.
“Le categorie professionali – si legge nelle conclusioni del comunicato – sono parte della soluzione alla crisi di sostenibilità del sistema sanitario, per contenere i costi e migliorare efficacia ed efficienza. Se, invece, si vuole cambiare pelle al SSN, noi non ci stiamo, e continuiamo a ritenere necessaria una infrastruttura civile come la sanità pubblica, che non si salva se non insieme a chi ostinatamente continua a tenerla in piedi”.
Chiara Semenzato collaboratrice giornalistica OMCeO di Venezia
Queste le sigle sindacali che hanno sottoscritto il comunicato: ANAAO ASSOMED - CIMO - AAROI-EMAC - FP CGIL MEDICI - FVM - FASSID (AIPAC-SIMET-SNR) - CISL MEDICI - FESMED - ANPO - ASCOTI-FIALS MEDICI - UIL FPL MEDICI - FIMMG - SUMAI - SNAMI - SMI - INTESA SINDACALE (CISL MEDICI-FP CGIL MEDICI-SIMET-SUMAI) - FESPA - FIMP - CIPE - ANDI - ASSOMED SIVEMP – SBV.
Per approfondire, leggi questo articolo di Quotidiano Sanità
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Notizie medici
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