Leoni - Un abbraccio virtuale a tutti, a chi lotta sul campo, a chi ha paura a casa,

Cari Cittadini e cari Colleghi,

abbiamo imparato molto tutti noi sul Covid 2019 in questi ultimi trenta giorni.

Siamo entrati in una nuova  fase della nostra esistenza che ci cambierà completamente.

Siamo stati privati delle nostre abitudini sociali , del contatto fisico , e, in un presente influenzato da internet e dai social network,  abbiamo riscoperto il  vero valore della socialità quotidiana , adesso che ci viene negata.

Abbiamo tutti molto più tempo per pensare alle nostre esistenze, ma alcuni di noi  non dispongono di questo  tempo : sono quelli che ci stanno curando .

Medici, infermieri, operatori  sono al lavoro come sempre , ma in certe aree , quelle Rosse , quelle della Lombardia e del Veneto esistono situazioni particolari .

I casi sono progressivamente aumentati come nell’ immagine della protezione civile allegata

Alcune considerazioni  sulla base degli ultimi aggiornamenti .

1) E’ stato  imposto di restare isolati il più possibile a casa , per evitare contagi ulteriori : questa è la misura  di massima efficacia per non contagiare e  non essere contagiati: si interrompe così la catena di riproduzione del virus .

2) dopo varie discussioni è stato consigliato a tutti dalla Protezione Civile l’uso della mascherine, almeno quelle di tipo chirurgico o simili  per limitare la diffusione di microgocce  di saliva o liquidi aerei respiratori che veicolano il virus . Sarà determinante avere una adeguata fornitura.
Se ne usano di vario tipo anche di tipo artigianale , credo che in questo momento ogni mezzo che limiti il  contatto con liquidi corporei  altrui  sia ben accetto con rispetto della distanza oltre il metro nella pratica quotidiana.

3) il virus vive all’esterno per circa 6 -12 ore sulle varie superfici, quindi il costante lavaggio delle  mani e la pulizia  delle suppellettili di frequente contatto, interrompe la sua diffusione .

4) Il danno del virus è massimo tra le persone di età più avanzata e con altre patologie in atto ma colpisce anche le persone più giovani e sane con impressionante efficacia distruttiva sulle vie respiratorie profonde , gli alveoli polmonari , le superfici interne dove avvengono gli scambi gassosi di ossigeno in entrata ed anidride carbonica in uscita: è per questo motivo che si ha progressiva difficoltà respiratoria e “fame d’aria” .

5) Tosse persistente , febbre elevata e costante oltre i 38 ° gradi , un inizio di difficoltà  respiratoria sono sintomi che giustificano un consulto telefonico con il vostro medico di fiducia .

6) la popolazione può comunque   avere altre patologie e necessità  urgenti o non differibili e solo quelle, in questo periodo che speriamo limitato nel tempo , restano  fruibili con  distanze adeguate nella sale di attesa e con protezioni relative per tutti gli operatori.

7)  i medici di famiglia restano comunque a vostra disposizione e la Guardia Medica o Continuità Assistenziale  verrà rinforzata con un nuovo servizio dedicato con gruppo di medici  ogni  50.000 persone di prossima attivazione .

8) Gli odontoiatri hanno ridotto le prestazioni alle urgenze , un comportamento comprensibile , per un servizio comunque fondamentale per chi presenta un dolore di origine odontoiatrica in questo periodo.

9) Viene consigliato di  limitare al massimo l’accesso alle strutture ospedaliere, ridurre la possibilità di contagio, privilegiare le attività d’urgenza / emergenza.

10)  Come Consiglio dell’Ordine di Venezia ci uniamo alle rappresentanze sindacali di categoria nel richiedere il massimo supporto in termini di turnistica e protezione a tutti gli Operatori sanitari  privilegiando i reparti che sopportano il massimo impatto da questa situazione: Pronto Soccorso, Terapie Intensive, Medicina d’Urgenza, SUEM - 118 , Malattie Infettive, Medicina Interna, Geriatria, Otorinolaringoiatria, Pneumologia e chi fa attività diagnostiche ed interventistiche in ambito Cardiovascolare, di Angiologia , di Chirurgia Generale, di Gastroenterologia e Diagnostica per Immagini con particolare esposizione.


E’ fondamentale inoltre che debbano essere forniti, con tipologia e quantitativo adeguato, i Dispositivi di Protezione Individuale a tutti i Colleghi Ospedalieri e della Medicina del Territorio impegnati in attività ambulatoriali e visite domiciliari, fornitura che ci viene segnalata alquanto carente per diffusione e qualità mentre sulla stampa si moltiplicano notizie di nuove aree di gravi diffusioni dell’infezione in particolare nelle Case di Riposo dove i medici  di famiglia sono tenuti ad eseguire visite domiciliari.

E’ profondamente ingiusto ed inaccettabile che a fronte di roboanti dichiarazioni televisive e sui giornali di nuovi investimenti miliardari in sanità che provengono dal governo centrale  declinate a livello regionale,  i medici del territorio siano ancora privi di protezioni di qualità e quantità sufficiente  per il loro lavoro quotidiano, tanto che devono autotassarsi per averle e disposizione.

Sono già tre i  medici  che hanno perso la vita in Lombardia e Veneto a causa di una rapidamente progressiva  insufficienza respiratoria  riconducibile al  Coronavirus , tra questi il Presidente OMCeO Varese Roberto Stella , nella vita professionale medico di famiglia . A questi colleghi ed alle loro famiglie precipitate nel dolore  va il nostro ultimo saluto e profondo ringraziamento.

Condoglianze che estendiamo a tutte le vittime che hanno perso la vita in questo periodo ed ai loro cari nonostante tutte le cure possibili.

Le difficoltà di approvvigionamento  devono essere risolte dalle massime autorità istituzionali , elette democraticamente  e che hanno come responsabilità  principale la corretta amministrazione dei proventi delle  tasse a loro  consegnate dai  cittadini, risorse  che hanno come fine primario la tutela della salute pubblica.

Quanto alle cause di morte dei pazienti, in tema di Coronavirus,  si richiede che le dichiarazioni alla stampa , in particolare da chi ha rappresentanza istituzionale , siano improntate alla massima trasparenza e conseguenza logica.

Apprezziamo gli sforzi della Regione Veneto di aumento dei posti in Terapia Intensiva e dei ventilatori a disposizione , ma questo aumento non può essere infinito e viene riportato che una volta intubato il paziente resta in questa condizione per circa 20 giorni , in caso favorevole .

20 giorni in Terapia Intensiva sono un periodo molto lungo nella pratica clinica   caratterizzata  in parte da degenze post chirurgia di elevata complessità  in cui di norma  sono necessari solo  uno-due giorni degenza in tale area per esempio, e da qui ne consegue la rapida saturazione dei posti disponibili che vengono bloccati nella loro naturale rotazione .
Si segnala poi la necessità di assistenza da parte di operatori qualificati, medici e infermieri estremamente motivati che in questi giorni subiscono uno stress professionale e personale difficilmente immaginabile per la persona comune .

Sotto i camici e le mascherine  ci sono dei normali esseri umani preoccupati per i loro  pazienti , per  i loro cari e, se gli resta il tempo,  anche per se stessi.

Le protezioni individuali devono essere in uso anche a per chi lavora nel  territorio , non si possono trasformare i medici di famiglia in aspiranti suicida solo perchè continuano a fare il loro lavoro in ambulatorio ed a  domicilio venendo in contatto con situazioni a rischio  anche per loro stessi.

Questo concetto è esteso a tutto il personale amministrativo e di segreteria a contatto con il pubblico, le modalità di limite del rischio di trasmissione in questo momento devono essere messe in atto con la massima efficacia almeno per le prossime settimane.

Un abbraccio virtuale a tutti, a chi lotta sul campo, a chi ha  paura a casa, se ognuno fa  il suo dovere, supereremo anche questa fase  e ci riscopriremo migliori, quando questo tempo sarà finito.


Giovanni Leoni

 

 

 

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