Medici mobilitati per il 28 novembre, per il 16 dicembre e oltre

Medici mobilitati per il 28 novembre, per il 16 dicembre e oltre
La Presidente FNOMCeO Roberta Chersevani e il Vice-Presidente Maurizio Scassola hanno illustrato in una conferenza stampa a Roma i motivi della protesta, che continuerà in assenza di un confronto con il Governo. Mobilitazione massima dei medici e degli odontoiatri per la manifestazione che ci sarà sabato 28 novembre dalle 15 alle 18, a Roma, in piazza SS. Apostoli.
In una conferenza stampa che si è tenuta a Roma, la Presidente della FNOMCeO Roberta Chersevani ha ricordato che “si è giunti a questo punto dopo un ampio confronto che è partito dal Consiglio Nazionale del 4 luglio, quando approvammo il documento ‘per una rinnovata alleanza dei medici con i cittadini” e poi in riunioni successive quando affermammo che ‘non c’è progresso della società senza i medici’. Siamo così arrivati agli Stati generali del 21 ottobre quando definimmo i NO e i SI’ che sono alla base della nostra azione (NO al sottofinanziamento che porta allo smantellamento del SSN ed al razionamento dei servizi al cittadino. NO alla Professione governata per decreti ed a protocolli di Stato suggeriti da chi è lontano dalla relazione quotidiana con le persone. NO agli obblighi amministrativi che tolgono tempo alla relazione di cura. NO ad una formazione che non si confronta con i bisogni di salute. NO ad una politica ostile al medico e poco attenta alla sicurezza delle cure. SÌ ad una Professione libera di curare in un SSN che offra equità e pari opportunità di accesso. SÌ ad una formazione finalizzata ai bisogni di cura e a una coerenza tra accesso allo studio, al lavoro e al ricambio generazionale. SÌ ad una informatizzazione che offra anche occasioni di conoscenza dei bisogni di salute. SÌ alla verifica, tra pari, dei comportamenti professionali ed alla meritocrazia. SÌ aimedici con e per le Persone). Esiste ancora la discrepanza tra i laureati in Medicina e i posti disponibili nelle specializzazioni, con 23 mila giovani medici che non riescono ad entrare nella specializzazione. La nostra mobilitazione –ha concluso Chersevani- la facciamo per noi, ma anche per i nostri assistiti, per i cittadini”.
Il Vice-Presidente Maurizio Scassola ha ricordato che “Occorre una riforma profonda del sistema e della professione. E’ evidente che accanto alla persona, accanto al cittadino ci deve essere la presenza del medico e del personale sanitario. Le assicurazioni devono essere integrative e non sostitutive del SSN. Il fatto positivo per la professione, in questa fase, è che i sindacati sono tutti insieme nella FNOMCeO, con una straordinaria compattezza. Vediamo, in una prospettiva ravvicinata, che l’alleanza tra medici e cittadini si concretizzi nella costituzione di un Osservatorio tra la FNOMCeO e le Associazioni dei cittadinie dei pazienti”.
Diversi esponenti del mondo sindacale hanno sottolineato le posizioni e le motivazioni sulle quali si sta andando alla manifestazione del 28 novembre. Il rischio di uno smantellamento del SSN è stato denunciato con forza da Giacomo Milillo (FIMMG), da Ricardo Cassi (CIMO), da Costantino Troise (ANAAO). Per Milillo, “si assiste a una smobilitazione del SSN a spese dei cittadini: ormai c’è una compressione verso il basso e la classe media rinuncia alle cure, mentre sempre più cittadini si pagano le prestazioni non più fornite dal SSN. L’allarme vero da lanciare è questo”.
SecondoTroise, “è in atto una strategia, da parte della politica, che punta a ridurre tutto: in termini finanziari, professionali e in strutture. E il medico diventa il capro espiatorio. Stanno per andare in pensione ben 13 mila medici, con il rischio di crisi del sistema. E’ un bene che sia aumentata l’aspettativa di vita, ma noi vorremmo che si vivesse più a lungo ma in buona salute. Invece, aumentano i cittadini che si pagano le cure da soli: la spesa privata in sanità si attesta ormai sui 33-34 miliardi all’anno. Questa è la realtà”.
FNOMCeO e sindacati medici vanno dunque alla manifestazione del 28 novembre avendo chiaro lo scenario globale della sanità e del Paese. Non c’è nulla di corporativo in questa impostazione, ma la consapevolezza che si possono risolvere i problemi soltanto con un’interlocuzione seria con il Governo. “Anche su un tema di rilevanza costituzionale come la riforma del Titolo V, noi vogliamo essere ascoltati e non solo sentiti, e anche in questo c’è una bella differenza”, ha precisato Chersevani. Alla domanda su come si procederà in caso di silenzio da parte del Governo, la risposta è stata chiara e secca, da parte di tutti ed è così sintetizzabile: “Intanto si va alla manifestazione del 28, intanto per il16 dicembre lo sciopero è già indetto, se non dovesse accadere nulla, lamobilitazione continuerà anche oltre il 16 dicembre”.

 

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