Overdose: molti ne parlano, ma pochi sanno. Ecco gli interventi di contrasto in atto

Overdose, molti ne parlano, ma pochi conoscono gli interventi di contrasto messi in campo

Il territorio di Mestre e Venezia, rispecchiando il quadro internazionale ed europeo dello stesso periodo, ha avuto un graduale aumento della mortalità da overdose di sostanze a partire dalla primavera del 2017, con un elevato picco nei mesi estivi immediatamente successivi, seguito da altri casi più diradati nel tempo. 
Primo punto da precisare: le overdosi registrate non sono state causate solo da oppiacei ma anche da altre sostanze, il policonsumo di farmaci e alcol è risultato altrettanto fatale.

Secondo punto: tale fenomeno ha immediatamente portato i servizi che intercettano soggetti con disturbo da uso di sostanze (DUS) a mettere in campo molteplici azioni per far fronte all’emergenza. C’è stata a settembre 2017 una riunione straordinaria del Dipartimento Dipendenze a cui hanno partecipato anche le Forze dell’Ordine e il personale del Pronto Soccorso. Il Dipartimento Dipendenze ha incaricato il Tavolo Bassa Soglia di studiare un dispositivo in grado di far fronte a tale aumento della mortalità che, come si legge in letteratura, è possibile prevenire in modo efficace
Tale Tavolo di lavoro, coordinato dalla sottoscritta, medico SerD che ha come incarico di alta specializzazione l’organizzazione delle attività mediche di bassa soglia, è composto da rappresentanti delle 5 sedi SerD dell’Ulss 3 e rappresentanti del Comune di Venezia afferenti all’Ufficio lavoro di Prossimità.
L’obiettivo che il Tavolo si è quindi prefissato è quello di costruire un modello di rete specifica nel nostro territorio che sia capace di affrontare eventuali altri picchi di overdose mortali, perché il terzo punto che si vuole precisare è che il fenomeno dell’intossicazione acuta da sostanze accade da sempre, ma nella maggior parte delle volte non è fatale. È un fenomeno molto poco conosciuto nella sua reale dimensione numerica, perché la sua rilevazione, in assenza di referti medici, si basa sul riferito dei consumatori, che ne parlano in genere solo su richiesta, solo all’interno di una buona alleanza terapeutica  e spesso se ne dimenticano perchè ne sottovalutano l’importanza e la pericolosità.

Come tutti i fenomeni complessi, la risposta messa in atto è stata a sua volta complessa ed estremamente articolata. Il dispositivo di prevenzione e gestione dell’overdose dell’Ulss 3 ha realizzato vari interventi, raggruppabili in 3 ambiti specifici, individuati come strategici.
Innanzi tutto si sono attuati interventi integrati di prossimità e di riduzione del danno nei confronti dei pazienti e consumatori con DUS (Disturbo da Uso di Sostanze), consistenti in counselling e training per la prevenzione e gestione concreta dell'overdose da oppiacei con consegna di naloxone, di tipo individuale e gruppale, presso le sedi SerD e nel territorio, con programmazione in atto perché vengano effettuati anche ai detenuti, agli utenti delle CT (Comunità Terapeutiche), ai familiari dei pazienti con DUS. È stato realizzato anche materiale cartaceo informativo da distribuire e affiggere presso i Servizi, sono stati realizzati specifici eventi diretti all’utenza in occasione del 31 agosto, giornata mondiale di sensibilizzazione all’overdose, con comunicato stampa della nostra Ulss.

Si è costruita nel tempo una rete territoriale di prevenzione e supporto alle overdose coinvolgendo, oltre alle sedi SerD (Servizi Dipendenze) e ai dispositivi di bassa soglia e riduzione del danno del Comune di Venezia, anche le CT, il Carcere, il Laboratorio di Tossicologia Forense (LIATF), la Medicina Legale. È stato realizzato un database di raccolta degli eventi certificati da sanitari, tutt’ora esiste una scheda di raccolta degli episodi riferiti dai consumatori, per l’analisi continua del fenomeno. È in corso la progettazione di un Sistema di allerta rapido sul territorio, per individuare precocemente nuove sostanze letali o una ridefinizione delle esistenti.

È stato realizzato a fine 2018, un evento dipartimentale di riflessione interna sul fenomeno overdose e relativa progettazione di attività. Ora si sta procedendo con la  formazione e l’aggiornamento del personale delle varie strutture sanitarie sull’argomento specifico. Si vorrebbe realizzare un convegno a fine 2020, di respiro regionale, per confronto e condivisione di buone prassi sulla prevenzione e gestione dell’overdose. 

Quindi il quarto punto che si vuole evidenziare è che il lavoro effettuato a fronte di tale emergenza è stato enorme, estremamente professionale, aggiornato secondo le linee guida internazionali e mondiali sull’argomento. Come tutte le azioni capillari e che partono dalla base, dal terreno in cui si sviluppa un dato fenomeno, questo dispositivo paragonabile ad una grande quercia con una fronda ricca di diramazioni, non fa rumore, non crea eventi sensazionali, ma cresce e ripara coloro che si trovano alla sua ombra, salvando loro la vita. L’overdose è una causa di morte prevenibile, che potrà venire efficacemente combattuta continuando a lavorare affinché il dispositivo venga nutrito ed ampliato, con il gradito contributo di chiunque voglia e possa fornirlo.

Novella Ghezzo, coordinatrice del Tavolo Bassa Soglia del Dipartimento Dipendenze Ulss 3 Serenissima, composto da Cazzin, Di Pino, Padoan, Perrelli, Ruffato, Scarpa, Vidal Tagliapietra, Urzino.

Segreteria OMCeO Ve
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