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Home › Segreteria OMCeO Ve › Convegno: "Ospedale e Territorio: comunicare è possibile… e ci conviene pure!" - Riflessioni ›Convegno: "Ospedale e Territorio: comunicare è possibile… e ci conviene pure!" - Riflessioni
Data di inserimento: Martedì, 24/06/14 - Segreteria OMCeO Ve
Sabato, Maggio 24, 2014
Il 24 maggio u.s. si è svolto a San Stino di Livenza un interessante Convegno organizzato dall’OMCeo Venezia, Fondazione Ars Medica e ULSS 10 sull’importanza della Comunicazione Ospedale –Territorio, da cui è emersa la necessità di creare dei percorsi di collaborazione tra medici ospedalieri e medici di famiglia con il supporto delle aziende sanitarie.
“OSPEDALE E TERRITORIO: COMUNICARE E’ POSSIBILE … E CI CONVIENE PURE !“
Si è svolto sabato 24 Maggio 2014 a S. Stino di Livenza, presso la Sala Consiliare Comunale il convegno sulla comunicazione tra medici, organizzato dalla Fondazione Ars Medica di Venezia, patrocinato dall’Azienda ULSS 10 del Veneto Orientale, oltre che dall’OMCeO di Venezia.
La sala era affollata di colleghi, in prevalenza dell’area della dipendenza e della medicina del territorio; l’evento ha concretizzato l’attenzione che l’Ordine dei Medici di Venezia da sempre ha posto all’argomento della comunicazione, in questo caso declinata all’interno della professione, trovando peraltro massima corrispondenza d’intenti nella Direzione della Ulss 10, rappresentata ai suoi massimi livelli innanzitutto dal Direttore Generale dott. Carlo Bramezza, dal Direttore Sanitario d.ssa Simona Bellometti e dal Direttore dei Servizi Sociali d.ssa Maria Carla Midena.
Aperto dalla relazione della psicologa d.ssa Verzolatto sulle regole basilari di una proficua comunicazione tra professionisti, ci si è avvicinati al cuore della materia con il contributo del Presidente della Fondazione Ars Medica, dott. Moreno Scevola, che ha analizzato motivazioni e finalità della comunicazione efficace tra medici, per poi approdare, avendo ascoltato le oggettive difficoltà e le realistiche aspettative sulla materia elencate dal medico ospedaliero, dal medico di medicina generale e dal medico specialista ambulatoriale, alle proposte operative concrete, cui è stata dedicata la tavola rotonda conclusiva del convegno, partecipata dai Direttori di cui sopra e da un medico per ogni area (territorio, ospedale, libera professione-odontoiatria).
Molto utile è risultato avere ascoltato le esperienze concrete delle altre tre ASL della provincia di Venezia, tra cui in particolare ha impressionato l’esperienza maturata a Chioggia – Cavarzere, capace di attrezzarsi su più livelli a favore della comunicazione tra medici, producendo un’ ottima ricaduta nell’erogazione di migliori servizi al paziente.
Avevamo auspicato la definizione di concreti strumenti di comunicazione e così è stato, pervenendo all’impegno pubblico di creare e diffondere a tutti i medici della ULSS 10 la rubrica telefonica con i numeri di cellulare di tutti i medici ospedalieri e di tutti i medici di famiglia; analogamente con gli indirizzi di posta elettronica.
Inoltre, il Direttore dell’UOC di Medicina dell’Ospedale di San Donà, dott. Giovanni Mazzanti ha dato la disponibilità telefonica ad essere contattato ogni giorno dalle 12 alle 13 in reparto, garantendo di poter così corrispondere alle necessità di colloquio da parte dei colleghi del territorio.
Ci si è lasciati con la promessa di costituire a breve un tavolo ristretto di lavoro, tra la Dirigenza ed i rappresentanti di ciascuna area, compresa la libera professione, allo scopo di monitorare lo stato di avanzamento progettuale di quanto propostosi.
Quale messaggio conclusivo da quel convegno?
Come ha ben sottolineato il Presidente dell’Ordine dei Medici di Venezia, dott. Maurizio Scassola, è tempo di superare la contrapposizione, innanzitutto nelle nostre menti, tra ospedale e territorio. Ogni quotidiano aspetto del nostro lavoro e tutte le innovazioni in continuo divenire ci spronano a concepire e quindi a perseguire la più ampia integrazione tra le aree della professione: sia questo il focus della nostra riflessione, puntando allo sviluppo di strumenti a ciò funzionali.
Dalle riflessioni emerse in sede di convegno, in questo percorso risulta imprescindibile la collaborazione, anzi il completo coinvolgimento dei vertici aziendali: come ci ha ben evidenziato l’esperienza di Chioggia – Cavarzere, pur avvantaggiata dalle contingenze geografiche locali, i risultati concreti arrivano nel momento in cui la Direzione dell’Azienda Sanitaria prende in mano il timone e orienta tutti i protagonisti a praticare percorsi convergenti.
Tutti noi medici, nei nostri vari ruoli, non sempre siamo assistiti e supportati dalle aziende, che dovrebbero operare unitamente a noi sempre per lo stesso fine. Tant’è che a volte si ricava la sensazione che, qualora sussistano difficoltà di comunicazione tra medici, queste ricadano nella nostra esclusiva responsabilità.
Sappiamo fin troppo bene, invece, che non sempre è così e che molto spesso la buona volontà dei medici si scontra con ostacoli burocratici, organizzativi e finanziari che possono risultare insormontabili, rendendo difficile anche la comunicazione.
Servono investimenti a realizzare le modalità ed a mettere in campo gli strumenti di facilitazione della comunicazione, laddove l’informatizzazione (anche in questo Chioggia docet) può dare un grandissimo aiuto.
In conclusione, lasciamo da parte i luoghi comuni, pretenda ogni medico da se stesso il superamento di preconcetti e di anacronistici blocchi mentali sulla difficoltà di comunicare: la comunicazione coincide con la nostra medesima essenza, noi esistiamo in tanto in quanto comunichiamo, non solo come persone, ma anche come professionisti della salute.
Facciamocene una ragione e perseguiamo la realizzazione delle modalità operative capaci di facilitare il flusso di informazioni tra tutte le aree della professione, innanzitutto per il bene/benessere del paziente, che è il fine ultimo del nostro agire, ma secondariamente anche per la “salute” della nostra categoria, quanto mai oggi bisognosa di recuperare autorevolezza e credibilità sul piano sociale e politico, quindi necessitante di tutto tranne che di dannosissime separazioni al nostro interno.
Anche nella professione, o vinceremo tutti insieme, o tutti ci ritroveremo sconfitti e succubi di altre logiche e di altri interessi che nulla hanno a che spartire con la nostra missione.
Commissione Comunicazione Medico-Medico
Segreteria OMCeO Ve
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