Medici di famiglia: arriva l'intesa, saltato lo sciopero

Dovevano restare chiusi, oggi, gli ambulatori dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta. Niente servizi per protestare contro il mancato rinnovo della convenzione della categoria con il Sistema sanitario nazionale. Rischio scongiurato in extremis, ieri in tarda serata, dopo un lungo vertice al ministero della Salute.

Sindacati dei medici e rappresentanti del governo, infatti, hanno trovato un'intesa e sottoscritto un accordo con impegni precisi a tutela di queste figure e che garantisce anche quel rinnovo che fino a ieri sembrava impossibile. A spiegare come si è raggiunto questo risultato è Giacomo Milillo, segretario generale nazionale della Federazione italiana Medici di famiglia (Fimmg).

“Abbiamo apprezzato – ha detto – l'attenzione del governo ai problemi che abbiamo posto. Nel merito ci sono state date assicurazioni sul rispetto dell'autonomia professionale del medico di famiglia e dei livelli retributivi. E soprattutto c'è l'impegno del governo a vigilare che vada avanti la trattativa per il rinnovo della convenzione”.

L'esecutivo ha promesso anche di convocare un tavolo tra le istituzioni – governo e regioni – e i sindacati per innovare e migliorare strumenti e procedure per le relazioni sindacali dell’area convenzionale. “Abbiamo revocato lo sciopero – ha proseguito il segretario – ma restano in atto tutte le altre iniziative informative della popolazione di questo mese, nello spirito di coerenza con i temi che abbiamo sviluppato con i cittadini che questo accordo vuole tutelare. Siamo più che mai determinati a operare con lo stesso spirito, la stessa coerenza e determinazione fino al raggiungimento di un accordo convenzionale coerente”.

Soddisfatta dell'accordo anche il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che ha subito twittato: “Sciopero #medici di domani revocato. Prendiamo impegni e li rispettiamo. Grazie a tutti per il buonsenso. I #pazienti prima di tutto”.

Chiara Semenzato
Giornalista - Collaboratrice Omceo Venezia

L'intervento integrale di Giacomo Milillo